Analisi Transazionale: un approccio teorico e psicoterapeutico

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“L’elemento fondamentale dell’ Analisi Transazionale è l’individuazione di un obiettivo chiaro e condiviso: è il paziente a chiarire quali sono i cambiamenti che vuole fare e quanto è disposto a investire in termini di energie, denaro e di tempo”

(Veronica Caroccia)

L’Analisi Transazionale fondata da Eric Berne negli anni ’50, è un approccio che pur basandosi sui principi della Psicoanalisi, fa uso di concetti concreti e tangibili.

Non a caso, i teorici dell’AT hanno esplicitamente scelto di utilizzare un linguaggio semplice e comprensibile per descrivere i processi psicologici umani.

L’idea iniziale era quella di introdurre un sistema psicologico accessibile ai più che potesse rendere comprensibili gli aspetti più importanti delle relazioni interpersonali.

L’AT è un approccio teorico e pratico molto ampio che può aiutare a risolvere le problematiche che incorrono quando c’è bisogno di capire le persone e le relazioni tra di esse.

L’Analisi transazionale come teoria della personalità

Secondo l’AT, gli elementi profondi della personalità sono tre e vengono chiamati Stati dell’Io, attraverso questi l’individuo manifesta la propria personalità.

Stato dell’Io Genitore:

è costituito da comportamenti, pensieri ed emozioni “copiati” dalle figure genitoriali. Il Genitore giudica a favore o contro e può rappresentare un sostegno o un controllo).

Stato dell’Io Adulto:

è costituito da comportamenti, pensieri ed emozioni che sono una risposta diretta del “qui ed ora”. Rappresenta l’esame di realtà, ossia tutto ciò che è coerente con quello che stiamo vivendo;

Stato dell’Io Bambino:

è costituito da comportamenti, pensieri ed emozioni riproposti dall’infanzia, rappresenta la parte più “spontanea” ed emotiva della personalità. Quando siamo nello Stato dell’Io Bambino agiamo come agirebbe il fanciullo della nostra infanzia.

L’Analisi transazionale come teoria della comunicazione

L’AT è una teoria che pone molta attenzione a ciò che le persone fanno quando comunicano.

Si parte dall’idea che le persone comunicano in modo diverso a seconda degli Stati dell’Io che utilizzano.

Quando lo fanno danno vita a uno scambio detto anche “transazione”.

Transizione complementare

il Direttore di un’azienda utilizza lo Stato dell’Io Genitore per rimproverare un suo dipendente:

“Come ogni giorno! Sei sempre in ritardo!!”.

Il dipendente risponde dallo Stato dell’Io Bambino, sottomettendosi:

“Mi dispiace!”.

Questa appena descritta è un tipo di transazione complementare, in cui lo Stato dell’Io Genitore del direttore è rivolto allo Stato dell’Io Bambino del dipendente e viceversa.

transazione incrociata: primo esempio

Potrebbe accadere, però, che anche il dipendente utilizzi lo Stato dell’Io Genitore e potrà rispondere in modo infastidito:

“Mi fai sempre notare qualsiasi sbaglio! Perché non pensi ai tuoi difetti?”.

In questo caso abbiamo una transazione incrociata in cui lo Stato dell’Io Genitore del dipendente si rivolge allo Stato dell’Io Bambino del direttore.

Le transazioni incrociate possono innescare un’escalation dai toni sempre più accesi fino ad arrivare a una vera e propria discussione.

Nel linguaggio dell’AT, in questo caso, il dipendente e il direttore realizzano un “gioco psicologico”.

Questo gioco Berne lo definisce “una serie di transazioni che conducono ad un tornaconto ben definito”.

transizione incrociata: secondo esempio

In un altro caso ancora, il dipendente potrebbe rispondere dallo Stato dell’Io Adulto, per esempio dicendo:

“Sembri proprio arrabbiato oggi, mi sbaglio?”.

Anche questa è una transazione incrociata con la differenza che qui la risposta del dipendente è una transazione Adulto-Adulto.

Ciò che si cerca di stimolare nell’AT è una comunicazione tra pari che sia il più costruttiva possibile.

Nell’esempio, il dipendente, utilizzando una transazione Adulto-Adulto stimola il direttore a rispondere dallo Stato dell’Io Adulto, il quale potrebbe rispondere:

“Si, oggi è una giornata no, ma ho comunque bisogno di affrontare il problema dei ritardi”.

Così la conversazione potrà continuare in maniera costruttiva.

transizione duplice

Tutto questo meccanismo è complicato dal fatto che si può comunicare anche da due Stati dell’Io contemporaneamente, inviando quindi due messaggi nello stesso momento, uno esplicito e uno implicito (transazione duplice).

Per esempio, il nostro direttore potrebbe comunicare a parole:

“Mi piacerebbe che fossi in orario”

in modo Adulto, e al contempo inviare una serie di segnali non-verbali, come avere le sopracciglia aggrottate o puntare il dito, che indicherebbero una risposta dello Stato dell’Io Genitore.

L’AT come teoria della comunicazione permette di valutare le interazioni tra le persone e di intervenire per stimolare misure correttive in quei contesti dove le persone hanno bisogno di collaborare per uno scopo comune.

L’Analisi transazionale come teoria psicopatologica

Capita molto spesso che si scambi, erroneamente, un contenuto del Genitore o del Bambino come se fosse un contenuto dell’Adulto. Quando succede si dice che l’Adulto è “contaminato”.

Questo significa che la persona scambia ciò che sta vivendo nel presente come se fosse una risposta giustificata dagli eventi del qui ed ora, quando in realtà sta riproponendo un’esperienza imparata nel passato.

Ovviamente l’Adulto può essere poco, mediamente o molto contaminato e questo delinea le differenze tra una lieve difficoltà, una normale difficoltà psicologica e un disturbo psicologico.

L’AT come teoria dello sviluppo infantile

Durante l’infanzia e l’adolescenza riceviamo continuamente da parte dei genitori e di altre figure adulte, messaggi che riguardano quello che è giusto fare.

“Bisogna lavarsi i denti”

oppure

Fai come tua sorella

In base a questi messaggi prendiamo le nostre “decisioni”.

Le decisioni che una persona prende durante il periodo dello sviluppo vanno a costruire il “copione di vita”.

Definiamo questo copione come un insieme di schemi e strategie che la persona tenderà a riproporre durante tutta la sua vita, senza rendersene conto.

Da adulto queste decisioni “automatiche”, essendosi sviluppate durante l’infanzia, potrebbero rivelarsi non più efficaci rispetto alle esigenze attuali.

Fortunatamente il copione può essere modificato: prima di tutto la persona deve esplorarsi al fine di riconoscere il proprio copione e deve scegliere di interrompere questa modalità automatica.

Poi per affrontare le difficoltà causate dal cercare di porre fine alle modalità automatiche, la persona avrà bisogno di apprendere nuove strategie di essere e di agire al di fuori del copione.

L’At come approccio psicoterapeutico

L’elemento fondamentale dell’AT come psicoterapia è l’individuazione di un obiettivo chiaro e condiviso tra paziente e psicoterapeuta.

Spetta al paziente chiarire quali sono i cambiamenti che vuole fare e quanto è disposto a investire in termini di energie, denaro e di tempo per effettuare i cambiamenti.

La psicoterapia AT lavora sulle decisioni infantili che compongono il copione.

Queste decisioni sono state delle ottime strategie di adattamento durante l’infanzia, ma oggi, se si traducono in rigide modalità di pensare e agire, possono essere controproducenti.

Il percorso terapeutico con l’AT consiste nel divenire consapevoli delle proprie decisioni infantili alla base del proprio copione con lo scopo di modificarle e adattarle alle esigenze attuali.

Durante la terapia si interviene sul piano cognitivo, emotivo e comportamentale della persona, infatti, la persona viene:

  • stimolata a riflettere sui pensieri e sulle convinzioni che reggono il copione di vita;
  • incoraggiata ad entrare in contatto con le sue emozioni con il fine di discriminare le emozioni attuali dalle emozioni ereditate dal passato;
  • aiutata nello sviluppo della consapevolezza di sé e dei suoi comportamenti.

Analisi transazionale: per chi e per quali problematiche?

L’AT viene utilizzata in vari campi di intervento, specialmente terapeutico (terapie individuali, di coppia, familiari o di gruppo), didattico (scuola) e motivazionale (organizzazioni e aziende).

È inoltre particolarmente indicata in tutte quelle situazioni di disagio psicologico caratterizzate da ripetitività, segno di una tendenza inconsapevole a seguire un copione o uno schema comportamentale.

L’AT mira ad aiutare a riappropriarsi della spontaneità, ossia la capacità di reagire in maniera coerente a ciò che avviene nel qui ed ora, accrescendo la fiducia in sé stessi e nelle proprie risorse.

Dottoressa Veronica Caroccia

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