Il benessere organizzativo è la capacità di un’organizzazione di promuovere e mantenere una condizione positiva per chi ci lavora.

Il lavoro di squadra divide i compiti e moltiplica il successo
La situazione extra-ordinaria che stiamo tutti vivendo da un anno a questa parte ci ha fatti entrare in contatto ancora di più con quello che, in gergo, viene chiamato New Normal.
Tutti quanti, sia rispetto alla nostra vita privata, sia rispetto alla nostra vita professionale, ci stiamo abituando a questa “nuova normalità“.
Nel New Normal, in professionale, sta diventando centrale l’aspetto del benessere organizzativo.
Questa cosa è ottima!
Ma sappiamo veramente a che cosa ci si riferisce quando parliamo di benessere organizzativo?

Cos’è il benessere organizzativo
Dal sito del Miur ci viene detto che “per benessere organizzativo si intende la capacità di un’organizzazione di promuovere e mantenere il benessere fisico, psicologico e sociale di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori che operano al suo interno”.
Studi e ricerche sulle organizzazioni hanno dimostrato che le strutture più efficienti sono quelle con dipendenti soddisfatti e un “clima interno” sereno e partecipativo.
La motivazione, la collaborazione, il coinvolgimento, la corretta circolazione delle informazioni, la flessibilità e la fiducia delle persone sono tutti elementi che portano a migliorare la salute mentale e fisica dei lavoratori, la soddisfazione degli utenti e, in via finale, ad aumentare la produttività”.

Quanto costa non garantire il benessere in azienda in termini di soldi e di risorse umane?
L’OMS, inoltre, ci dice che il costo globale della salute mentale dovuta alla perdita di produttività, alle assenze e al turnover dei talenti è di 2.500 miliardi di dollari l’anno.
Addirittura, una previsione al 2030 del World Economic Forum, informa che entro quell’anno si arriverà addirittura a 6.000 miliardi di dollari annui.
Abbiamo quindi compreso l’impatto in termini economici della mancanza (o della scarsità) del benessere organizzativo.
Ma, al di là dei costi, le aziende che non pongono il benessere organizzativo al centro della propria attività perdono la possibilità di intercettare talenti, trattenerli, creare un ambiente di lavoro sano ed inclusivo, offrire iniziative concrete di supporto alle persone, garantire spazi sicuri in cui esprimere emozioni e vissuti.
In una parola: perdono valore, qualsiasi sia la sua forma.
Sono ormai tantissimi gli studi sul benessere organizzativo e, altrettanti, sono gli articoli che trattano di questa tematica ed altre ad essa connesse.

Alcuni strumenti per promuovere il benessere aziendale
Come giovane Dottoressa in Psicologia del Lavoro mi entusiasma questa cosa, la sensibilizzazione a queste tematiche è (e diventerà) sempre più importante, così come il tema del benessere psicologico sempre più centrale.
Certo non esiste la ricetta precisa e perfetta per fare apparire, quasi magicamente, un clima di benessere in azienda, ma esistono degli strumenti che, se coltivati ed utilizzati nel percorso di crescita aziendale, possono accrescere la possibilità di raggiungerlo.
Vediamoli insieme:
Analisi delle dinamiche interne:
La consapevolezza di ciò che accade all’interno dell’azienda è fondamentale per avere sotto controllo la situazione e per sapere qual è il modo migliore per agire;
Mission e Vision condivise:
Occorre che tutti i dipendenti dell’azienda sentano proprie la Mission e la Vision aziendale. Questo favorirà la motivazione e l’impegno individuale;

Sistema organizzativo condiviso:
È necessario che l’organizzazione aziendale sia chiara, definita e condivisa per evitare situazioni confuse;
Comunicazione aziendale performante:
L’azienda è una rete di relazioni e, come in ogni relazione, la comunicazione è un aspetto centrale. Se si riesce a comunicare in maniera efficace molti problemi si eludono;
Valorizzare le diversità:
Il diversity management è un tema che sta diventando centrale. Il talento non ha barriere e non dobbiamo essere noi ad imporle;
Intercettare i bisogni:
Ogni dipendente ha le proprie necessità. Le politiche di welfare aziendale sono necessarie e devono servire per incrementare la vicinanza tra i dipendenti.

Questi sono solo alcuni degli strumenti che agevolano il percorso verso il benessere organizzativo e non valgono per ogni azienda allo stesso modo.
Ogni organizzazione potrebbe aggiungere o togliere punti a questa lista, il bello di questi strumenti è che possono comporre un “abito su misura” ed adattarsi ad ogni situazione.
Come misurare il benessere aziendale nella propria attività?
E, una volta fatti propri questi strumenti, quali sono gli indicatori che misurano il benessere aziendale? Ne vediamo alcuni:
Soddisfazione individuale in azienda
Una situazione di benessere porta soddisfazione personale;

Proattività
Quando si vive in un clima di benessere accresce la voglia di darsi da fare e di mettersi in gioco per il raggiungimento degli obiettivi (personali o collettivi);
Consapevolezza
di chi si è, di cosa si può fare e dell’appartenenza ad un team;
Fiducia
Il clima di benessere porta fiducia tra tutte le parti costituenti l’azienda;
Work-life balance
C’è evidente equilibrio tra il lavoro e la vita personale;
Ottime relazioni
Esse sono solide e ben costruite.
E voi, cosa aggiungereste come strumento per raggiungere il benessere organizzativo o come indicatore per misurarlo?
Dottoressa Alice Vignudini
Se ti è piaciuto l’argomento ti suggerisco di leggere il mio articolo sul Recruitment e i suoi due punti di vista