Comunque vada panta rei: Eraclito e la filosofia del “tutto scorre”

Tempo di lettura: 2'
letto 3.396 volte

Dal greco πάντα ῥεῖ, panta rei, letteralmente si traduce con “tutto scorre”. Massima del filosofo greco Eraclito, non a caso chiamato “il filosofo del divenire”, per lui ogni cosa è destinata a cambiare, variare e trasformarsi.

“Il tempo è come un fiume, scorre sempre, e non è mai lo stesso” Olga Serantoni

Il cambiamento – Panta Rei – Paper Girl in a Paper Town

“Comunque vada panta rei and singing in the rain”.

Cantava così il ritornello di “Occidentali’s karmaGabbani nel 2017. Che fosse di proprio gusto o meno, aggiunta alla propria playlist o sentita incessantemente alla radio del supermercato o della palestra, sono poche le persone che non ce l’hanno stampata nell’orecchio.

In quanti però si sono chiesti che cos’è questo “panta rei”?

Panta rei Eraclito: la filosofia del tutto scorre

Dal greco πάντα ῥεῖ, letteralmente si traduce con “tutto scorre”: massima del filosofo greco Eraclito, non a caso chiamato “il filosofo del divenire”, poiché per lui ogni cosa è destinata a cambiare, variare e trasformarsi.

Eraclito sostiene che nulla si presenterà mai uguale, ed esemplifica questa affermazione attraverso l’immagine di un bagno nel fiume. L’acqua del fiume nella quale ci bagneremo non sarà mai la stessa perché, appunto, “tutto scorre”, e nemmeno l’uomo che vi si immerge sarà mai lo stesso, perché ogni giorno ci cambia di un pochino.

Nessun attimo si ripeterà mai uguale; nessun momento potrà mai essere replicato; anche ciò che apparentemente sembra immobile e bloccato in realtà è dinamico, perché il movimento è l’essenza stessa dello scorrere del tempo.

Il “panta rei” di Eraclito può quindi essere letto come un’esortazione a farsi forza dopo un evento spiacevole, poiché il tempo porterà via tutto, e anche un incoraggiamento a far tesoro di questa consapevolezza per migliorarsi ogni giorno.


Professoressa Olga Serantoni

Se ti incuriosisce l’argomento Filosofia Greca ti suggerisco di leggere il mio articolo sulla celebre frase “kalòs kai agathòs