L’EMDR e la Psicoterapia Sensomotoria sono tecniche che possono aiutarci a rielaborare un trauma attraverso il corpo.
Nel soggetto, come conseguenza diretta di vissuti traumatici, può insorgere infatti una mancata integrazione psico-fisica che è possibile ricostituire attraverso l’EMDR e la psicoterapia sensomotoria.
cos’è il trauma?
Spesso si fa l’errore di pensare al trauma solo nella sua veste più violenta e subdola: abusi fisici o sessuali, maltrattamenti e trascuratezza in ambito familiare e non. Ma un trauma può essere dato anche da tante altre situazioni più ‘sottili’, in cui l’abuso agisce a livello psicologico ed emotivo, portando a conseguenze negative sul piano sociale, psicologico e fisico.
Il tutto si esplica in un alterato sviluppo delle aree del cervello deputate alla gestione delle emozioni (corteccia prefrontale mediale, amigdala e ippocampo, fondamentale anche nei processi di memoria) e in una iperattivazione del sistema dello stress (ipotalamo-ipofisi-ghiandola surrenale), con aumento della produzione di cortisolo, adrenalina e noradrenalina.
In più, ansia, depressione, problemi con alcol e droghe, disfunzioni sessuali o comportamenti sessuali rischiosi, discontrollo della rabbia, disturbi del sonno e della memoria, obesità e altri problemi fisici possono essere ulteriori conseguenze in età adulta di queste esperienze infantili avverse.

COME IL CORPO INCARNA IL TRAUMA
Il trauma lascia il segno anche nel corpo, un pò come se i traumi venissero tradotti in ricordi fisici. E talvolta i problemi fisici possono arrivare a creare più disagio psicologico dell’esperienza traumatica in sé.
Per esempio, nelle persone che sono state esposte a traumi precoci dell’attaccamento si riscontrano di frequente difficoltà nella regolazione emotiva, disturbi dissociativi della coscienza, sintomi somatici (che vanno da una non accettazione del proprio corpo, vissuto con vergogna e disgusto), a sintomi di conversione (che mimano disturbi neurologici come epilessia, paralisi, cecità) e somatizzazioni (sindromi dolorose, colon irritabile, fibromialgia, astenia cronica, disfunzioni sessuali), fino a vere proprie malattie fisiche.

interventi bottom-up: EMDR E LA PSICOTERAPIA SENSOMOTORIA
Le richieste di cura e attenzione avanzate da questi pazienti necessitano come risposta interventi di psicoterapia di tipo bottom-up centrati sul corpo. Questi sono specificamente ideati per aiutare il paziente a superare le sue esperienze traumatiche partendo proprio dalla memoria che queste hanno lasciato sul piano fisico, emotivo e cognitivo. Tra questi interventi troviamo:
i) EMDR
Un trattamento bottom-up che segue processi integrati e neurobiologicamente orientati, di comprovata efficacia, è l’EMDR (Eye Movement Desentizitation and Reprocessing). Questa tecnica è stata elaborata dalla psicologa Francine Shapiro, direttrice dell’EMDR Institute di Wastonville, in California. Essa agisce a livello neuropsicologico inducendo nel paziente movimenti oculari simili a quelli del sonno R.E.M. mentre si rievocano i ricordi traumatici nelle sue componenti cognitive, emotive, visive e fisiche, al fine di favorire la rielaborazione degli eventi traumatici.
Questa procedura riattiva il sistema neurale di elaborazione delle informazioni, permettendo al paziente di attingere a una rete mnemonica diversa. Ciò consente al paziente di recuperare collegamenti con altri ricordi e stati emotivi utili a superare la memoria traumatica. Quest’ultima però non viene cancellata, bensì integrata nella storia personale del soggetto e collocata nel passato. In questo modo non può più affacciarsi al presente interferendo con la qualità della vita del soggetto.

il sistema nervoso autonomo
Un apparato particolarmente sensibile alle conseguenze fisiologiche dei traumi emozionali è il Sistema Nervoso Autonomo. Questo è deputato alla regolazione delle funzioni vegetative e di adattamento viscerale e comportamentale all’ambiente. Esso è costituito da tre componenti principali:
- SISTEMA VAGALE DORSALE, che opera disattivando il tono muscolare e che, in condizioni di minaccia estrema, può portare alla paralisi, allo scollegamento sensoriale e all’immobilizzazione con ottundimento emotivo.
- SISTEMA SIMPATICO, che attiva il metabolismo, il cuore e il tono muscolare, predisponendo l’organismo all’attacco, alla fuga o al congelamento (freezing).
- SISTEMA VAGALE VENTRALE, il più recente in termini evolutivi, ha il compito di frenare le reazioni del sistema simpatico calmando l’organismo e permettendogli l’utilizzo di strategie meno arcaiche e istintive per affrontare il mondo esterno.
Secondo questa visione, si possono quindi inquadrare anche le sensazioni viscerali associate agli stati d’animo come reazioni psicofisiologiche agli eventi esterni.
Dunque, per esempio, la presenza di sintomi gastrointestinali associati al ricordo di un trauma potrebbe indicare che il paziente sta elaborando il trauma principalmente attraverso l’azione del sistema simpatico (che prepara l’attacco bloccando le funzioni dell’apparato digerente) o con quello vagale-dorsale (che induce il blocco muscolare e quindi la perdita del controllo delle funzioni intestinali davanti alla minaccia).

riattivare nel paziente il processo che porta all’uso del sistema ventro-vagale
Una psicoterapia basata su questi presupposti si propone di riattivare nel paziente il processo che porta all’uso del sistema ventro-vagale. Questo permette l’elaborazione emotiva e cognitiva dell’esperienza traumatica sul piano comunicativo.
È importante sottolineare che quando si attiva questo sistema arcaico di risposta alla memoria del trauma è difficile che la condizione migliori spontaneamente. Sono infatti necessari interventi terapeutici per riportare a una condizione di autonomia e di funzionalità il sistema nervoso autonomo.
Agendo a livello neurofisiologico, l’EMDR può portare a maturazione proprio il circuito ventro-vagale. Questo è possibile anche nei pazienti in cui esperienze traumatiche gravi ne abbiano compromesso gravemente lo sviluppo.

ii) PSICOTERAPIA SENSOMOTORIA
Un’altra metodica psicoterapeutica bottom-up utilizzata è la psicoterapia sensomotoria, secondo la quale il corpo è la sede del ricordo traumatico. Basata sul colloquio, ma orientata al corpo e centrata sull’esperienza somatica come punto di accesso privilegiato per l’elaborazione del trauma, questa metodologia segue l’approccio elaborato dalla psicologa Pat Ogden (fondatrice e direttrice del Sensorimotor Psychotherapy Institute di Broomfield, in Colorado).
Quando i sistemi di difesa, sopraffatti e impossibilitati a difendersi o a scappare dal trauma prolungato o ripetuto, rimangono attivi anche in situazioni non pericolose, finiscono per mantenere il paziente costretto in uno stato cronico di disregolazione del sistema di allarme. Rimane così preponderante l’azione del sistema dorso-vagale (da cui deriva la conseguente immobilizzazione/incapacità di ribellarsi, per esempio di fronte ad approcci sessuali non graditi) o di quello simpatico (con conseguenti reazioni rabbiose aggressive sproporzionate).
Un terapeuta sensomotorio può accedere a temi sensibili per lo sviluppo psicologico del suo paziente. Lo scopo è sbloccare queste situazioni, focalizzandosi sulle sue affermazioni e sulle sue risposte emotive e corporee.

tecniche di rilassamento per prepararsi ALL’EMDR O ALla psicoterapia sensomotoria
Si possono usare alcune tecniche di rilassamento e di gestione dello stress per preparare il paziente a un approccio bottom-up. Si tratta di un metodo diverso dalle psicoterapie classiche che usano solo la comunicazione verbale (detta top-down).
Una delle tecniche più usate per indurre nel paziente uno stato di rilassamento è l’esercizio «dei quattro elementi». Con questo si invita il paziente a sentirsi presente e radicato nel qui e ora (terra). Successivamente, a respirare consapevolmente (aria), a concentrarsi sulla produzione di saliva (acqua). Infine, ad aprire la porta all’immaginazione (fuoco), per esempio pensando a un posto sicuro dove gli piacerebbe trovarsi.

le fasi successive all’intervento sensomotorio
Le fasi successive dell’intervento sensomotorio prevedono l’inquadramento e l’accesso consapevole del paziente alle proprie esperienze interiori, mentali, emotive e somatiche, per rielaborarle e trasformarle. Questo obiettivo si raggiunge grazie allo sblocco delle difese e il passaggio ad azioni attive, volte ad affrontare le minacce e a ricreare vissuti di sicurezza.
Mentre il paziente rivive sul piano fisico le sensazioni associate a ricordi traumatici, il terapeuta può ovviamente usare anche interventi top-down, tipici della psicoterapia classica, che mirano all’elaborazione cosciente dell’esperienza sul piano verbale.

Come vediamo, il cambiamento non avviene solo a causa di interventi specifici del terapeuta (come l’EMDR e la psicoterapia sensomotoria), ma è conseguenza di un processo trasformativo spontaneo, che accompagna l’aumento di consapevolezza della propria esperienza da parte del paziente.
Dott.ssa Elena Tsoutsis
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