Enneatipo 4: “Invidia…Che passione!” – Quando l’altro ci ricorda ciò che ci manca

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L’enneatipo 4, come gli altri caratteri emotivi, investe molta della sua energia nella relazione con l’altro. L’invidioso, infatti, calibra la propria vita paragonandola a quella dell’altro uscendone ogni volta “carente” e inadeguato.

In questo articolo ci soffermeremo sul carattere E4, terzo e ultimo carattere emotivo che si posiziona nell’ala destra dell’Enneagramma.

La passione dell’Enneatipo 4: l’invidia

La passione di questo carattere è l’invidia. La fissazione corrispondente, invece, è la falsa carenza.

Prima di tutto credo sia necessario soffermarsi sul concetto di “invidia”: l’insegnamento ingombrante della dottrina cristiana ci presenta questo sentimento come il peccato per eccellenza e ci “proibisce” di provarlo. Certo, l’invidia è causa di infelicità e mina l’integrità dell’individuo ma proviamo a comprenderla mettendo da parte questo duro giudizio che ci è stato trasmesso.

La psicoanalista Melanie Klein nel suo libro “Invidia e gratitudine” ci offre una visione più complessa definendo l’invidia come

un impulso distruttivo che nasce dall’interno, che entra in azione fin dalla nascita e che quindi appartiene alla struttura originaria dell’essere umano

È naturale, e quindi umano, provarla!

La Klein sostiene l’idea che l’invidia si genera là dove c’è relazione: le dinamiche tra il bambino e la madre quindi possono andare ad alimentare o meno questo sentimento impedendo un sano processo di costruzione di crescita armoniosa.

Ecco che si comincia a intravedere l’invidia come la base della struttura nevrotica del carattere E4 (Enneatipo 4).

L’Enneatipo 4

Come gli altri caratteri emotivi esso investe molta della sua energia nella relazione con l’altro: per l’orgoglioso l’Altro ha la funzione di alimentare la propria grandezza, il vanitoso si muove per attirare lo sguardo del pubblico, mentre l’invidioso calibra la propria vita paragonandola a quella dell’altro uscendone ogni volta “carente” e inadeguato.

Naranjo parla di “falsa carenza” dal momento in cui alla base vi è una distorsione, un filtro attraverso il quale l’individuo da un senso alla propria esistenza in base a ciò che gli manca (anziché vedere ciò che ha) e che vede appetibile negli altri.

Vi è un forte desiderio di stare in relazione ma è come se l’unica possibilità che ha di farlo è in quanto “carente”; l’intenso desiderio di essere amato e visto nella relazione diventa un’ideale, l’unica possibilità di realizzazione totalizzante… che mai potrà essere davvero soddisfatta.

Il circolo vizioso dell’Invidia dell’Enneatipo 4

La tenacia dell’invidia va a danneggiare la capacità di godimento creando un circolo vizioso: ciò che viene ingerito non è vissuto mai come pienamente soddisfacente. Di conseguenza, non essendoci mai una completa gratificazione, l’invidia e la sofferenza vengono nuovamente alimentate.

Enneatipo 4: invidia per passione…ma che vuol dire?

Cosa vuol dire essere invidiosi per passione?

Naranjo descrive il bisogno nevrotico che alimenta l’invidia come l’investimento di energia che ha la funzione di mantenere un ruolo di eterno bambino richiedente. È interessante la metafora che utilizza Claudio nel libro “Esperienze di trasformazione con l’ennegramma” per descrivere il carattere E4 (Enneatipo 4):

“il richiamo seduttivo verso l’altro (…) è di un’affascinante sirena lamentosa che stimola nell’altro un bisogno di protezione”

Questo bisogno, però, non verrà mai soddisfatto.

L’appassionamento all’invidia secondo Naranjo è la conseguenza di un processo di adattamento del bambino all’interno di un sistema familiare che gli insegna a “ottenere l’attenzione intensificando il bisogno” (dal libro “Carattere e nevrosi” di Claudio Naranjo).

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L’infanzia dell’Enneatipo 4

Potremmo dire che nell’infanzia l’Enneatipo 4 vi sono precoci esperienze di frustrazioni e di abbandono. Spesso vi è un intenso vissuto di dolore e melanconia per un paradiso perduto che vengono perpetuati nel presente e che lo muovono alla ricerca spasmodica di amore e sostegno.

In generale l’Enneatipo 4 ha un vissuto di vergogna e di inadeguatezza ma si contraddistingue per la sua sensibilità, per la capacità di sintonizzazione con l’altro attraverso il dolore, per la sua tendenza a vivere intensamente, romanticamente e in un certo senso “tragicamente” le emozioni e in generale la vita. Come tutti i 9 caratteri dell’Ennegramma anche l’Enneatipo 4 ha tre differenti sottotipi in base all’istinto prevalente, ma tutti e tre sono incastrati nella mancanza e condividono l’invidia come passione che li spinge.

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Enneatipo 4: sottotipo sociale

Il sottotipo sociale esprime in toto questa identificazione con la parte “svalutata” di sé, infatti vi è un forte senso di vergogna e svalutazione. L’altro (la cui vita sembra sempre scorrere pienamente) non arriverà mai ad amarl* e comprenderl*… Per l’Enneatipo 4 questa “incomprensibilità” va a costituire un vissuto di specialità e unicità. La fantasia di un mondo ideale e romantico, come un paradiso perduto, non sarai mai all’altezza della “realtà”.

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Enneatipo 4: sottotipo sessuale

Se il sottotipo sociale esprime la mancanza lamentandosi e non sentendosi degno della pienezza, il sottotipo sessuale reagisce “denunciandola” con energia aggressiva, intensa, provocatoria e sfidante. Questo come a dire

“Voglio quello che mi manca! Mi spetta e se non riesco ad ottenerlo ti odio!”.

Solitamente sono individui molto più “rumorosi” e sfacciati, che tentano di nascondere il dolore con la provocazione e la svalutazione dell’altro secondo una dinamica di invidia competitiva e di rivendicazione.

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Enneatipo 4: sottotipo conservativo

Il sottotipo conservativo è un carattere tenace, come un mulo da soma che “deve resistere al dolore”.

Qui la passione dell’invidia è meno esplicita e difficilmente riconoscibile e accettata perché vi è una forte resistenza nel comunicare i propri bisogni, una continua ricerca di essere “abbastanza” attraverso lo sforzo; lo stoicismo e la ricerca di autonomia sono ciò va a costituire l’identità secondo cui “niente e nessuno mi ammazzerà”.

Enneagramma – Patrizia Boniffi

Una considerazione sull’Enneagramma

Come ho già espresso nei miei articoli precedenti l’Ennegramma non ha l’obiettivo di categorizzare gli individui quanto piuttosto di offrire una mappa che aiuta a muoversi verso una trasformazione.

Secondo Naranjo il percorso di psicoterapia e di crescita personale nello specifico per questo carattere mira al riconoscimento delle trappole che alimentano la nevrosi e sviluppare una capacità di indipendenza dall’altro e un senso di dignità del sé e della vita… un faticoso allenamento all’equanimità e alla gratitudine per ciò che si ha.

Dottoressa Martina Di Dio, Psicologa

Se ti ha incuriosito l’Enneagramma ti suggerisco di farti un tuffo su gnōthi e leggerti gli articoli che ho scritto sull’Enneatipo 1, sull’Enneatipo 2, sull’Enneatipo 3, sull’Enneatipo 4, sull’Enneatipo 5, sull’Enneatipo 6, sull’Enneatipo 7, sull’Enneatipo 8 e sull’Enneatipo 9.

Se sei proprio alle prime esperienze in questo campo allora puoi leggerti due articoli del del Dottor Niccolò Di Paolo

I nove caratteri (e le nove personalità) dell’Enneagramma secondo Naranjo studiati attraverso il cinema

e

Cosa forma e cosa fa cambiare il nostro carattere? Tra comportamenti adattivi e meccanismi di difesa

scritti per Il Superuovo

About Martina Di Dio

Sono una psicologa clinica, psicoterapeuta in formazione presso il centro Gestalt Viva CGV secondo il metodo di Claudio Naranjo.
L’intenzione che sta dietro ai miei articoli e al lavoro nel mio studio privato è quella di stimolare l’individuo verso una riflessione e una messa in discussione di idee su di sé e sul mondo che nel tempo ha ingerito come “verità assolute” e che cominciano a stridere oltre che a provocare sofferenza.
Muoversi nel mondo a partire dal contatto con il corpo e le emozioni ci permette di vivere autenticamente e con una maggiore senso di coerenza interna. Riconoscere ciò che ci fa soffrire e vedere in che modo alimentiamo i nostri automatismi “nevrotici” ci da la possibilità di scegliere e di appropriarci pienamente del nostro potenziale esistenziale.

Dove ricevo: Viale Spartaco Lavagnini 30 (Firenze)
Contatti: didio.martina@yahoo.com