Enneatipo 9: dimenticarsi di sé diventa una strategia di sopravvivenza

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L’Enneatipo 9 è un carattere di azione perché sostituisce la ricerca di profondità con un’azione concreta che mira alla semplicità della vita.

La perdita di interiorità unita ad un carattere rassegnato e altruista si possono tradurre in una sindrome di bontà d’animo e di comodo realismo a volte così eccessivo da diventare grettezza” (Claudio Naranjo sull’Enneatipo 9)

Per spiegare più approfonditamente il concetto di “oscuramento ontico” vorrei cominciare a parlarvi del carattere 9 (Enneatipo 9), carattere di azione posizionato nella parte alta del triangolo principale dell’Enneagramma.

All’interno della teoria dell’Enneagramma formulata da C. Naranjo il carattere è la risultante di un processo di adattamento durante i primi anni di vita all’interno del sistema familiare in cui viviamo.

Questo adattamento corrisponde ad un graduale oscuramento rispetto a ciò che sentiamo, e di cui avremmo realmente bisogno.

La passione dell’Enneatipo 9

La passione dell’enneatipo 9 è l’Indolenza… Ma cosa si intende per indolenza?

Questo carattere rappresenta in termini più assoluti la pigrizia, l’ignoranza non in termini di sapere ma verso l’indagine psicologica e spirituale.

L’Enneatipo 9 (o E9) è un carattere di azione perché tende a privilegiare quest’ultima più per inerzia che seguendo il proprio “sentire”: vi è quindi un’azione inconsapevole data da un annichilimento dei propri bisogni.

Queste persone hanno imparato che per sopravvivere è necessario non dare problemi e adattarsi… dirsi che “va tutto bene!”.

Il loro motto è quello di “non creare guai”: una pace che coincide con un auto annullamento.

Sono persone affabili, conviviali, compiacenti, che difficilmente tollerano la solitudine e ricercano situazioni sociali alle quali appartenere.

Richiedono spesso rassicurazioni e consigli dagli altri e difficilmente prendono decisioni autonomamente.

Vi è una grande bontà e generosità quindi spesso si ritrovano a fare per gli altri là dove gli viene richiesto.

Questa operosità risponde però ad un bisogno di approvazione e alla necessità estrema di “stare lontano da sé stessi” .

Il Carattere dell’E9

L’Enneatipo 9 è un carattere di azione perché sembrerebbe sostituire la ricerca di profondità con un’azione concreta che mira alla semplicità della vita. Allo stesso tempo, però, questi mira ad una disconnessione profonda da sé.

Se quindi tutti i caratteri sono conseguenza di una soppressione dei propri bisogni l’E9 rappresenta il massimo livello di adattamento e di “sordità” verso il mondo interno.

È come se si dicesse “Non vi è un luogo particolare che fa per me, mi va tutto bene, l’importante è non essere!”.

Questo iperadattamento implica una posizione di partenza rassegnata, una rinuncia ai propri diritti, “come se l’individuo adottasse la strategia di fare il morto per rimanere vivo”.

(C. Naranjo, 1996 “Carattere e nevrosi”)

Dottoressa Martina Di Dio, Psicologa

Se ti ha incuriosito l’Enneagramma ti suggerisco di farti un tuffo su gnōthi e leggerti gli articoli che ho scritto sull’Enneatipo 1, sull’Enneatipo 2, sull’Enneatipo 3, sull’Enneatipo 4, sull’Enneatipo 5, sull’Enneatipo 6, sull’Enneatipo 7, sull’Enneatipo 8 e sull’Enneatipo 9.

Se sei proprio alle prime esperienze in questo campo allora puoi leggerti due articoli del del Dottor Niccolò Di Paolo

I nove caratteri (e le nove personalità) dell’Enneagramma secondo Naranjo studiati attraverso il cinema

e

Cosa forma e cosa fa cambiare il nostro carattere? Tra comportamenti adattivi e meccanismi di difesa

scritti per Il Superuovo

About Martina Di Dio

Sono una psicologa clinica, psicoterapeuta in formazione presso il centro Gestalt Viva CGV secondo il metodo di Claudio Naranjo.
L’intenzione che sta dietro ai miei articoli e al lavoro nel mio studio privato è quella di stimolare l’individuo verso una riflessione e una messa in discussione di idee su di sé e sul mondo che nel tempo ha ingerito come “verità assolute” e che cominciano a stridere oltre che a provocare sofferenza.
Muoversi nel mondo a partire dal contatto con il corpo e le emozioni ci permette di vivere autenticamente e con una maggiore senso di coerenza interna. Riconoscere ciò che ci fa soffrire e vedere in che modo alimentiamo i nostri automatismi “nevrotici” ci da la possibilità di scegliere e di appropriarci pienamente del nostro potenziale esistenziale.

Dove ricevo: Viale Spartaco Lavagnini 30 (Firenze)
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