“La vita è la somma di tutte le tue scelte” (Albert Camus). Semplici o difficili che siano, sicuri o esitanti che siamo, nel momento in cui facciamo una scelta stiamo tracciando la nostra vita e ne stiamo orientando il percorso.
Quante volte nella vita di tutti i giorni ci troviamo davanti a delle scelte? Spesso, però, il dover compiere una scelta è fonte di ansia, infiniti interrogativi e indecisione. Che sia per quale pizza optare, per quale partner scegliere o su quale giocatore investire nel fantacalcio, la cosa più importante è una: fare qualcosa.

”c’era una volta un asino (…)”. quanto è importante fare una scelta?
Narrava una storiella…:
C’era una volta un asino, era affamato e assetato ed era seduto a metà tra due mucchi di fieno assolutamente uguali, con accanto due secchi d’acqua, sempre uguali.
Non sapendo da quale delle due parti andare, rimase fermo e morì.

Questa storiella è un noto paradosso filosofico, al centro di discussioni di filosofi del calibro di Spinoza, Leibniz, Voltaire. Essa è diventata anche un modo di dire (avete mai sentito dire “fare come l’asino di Buridano”?) per indicare un qualcuno che non è in grado di scegliere tra due opzioni altrettanto valide.
esistere vuol dire anche scegliere
Nonostante il nome “Asino di Buridano”, il maestro da cui discende questa immagine non è altro che lui: il sommo Aristotele.
Aristotele descrive quest’immagine nel “De caelo”. Si tratta di un trattato cosmologico che descrive accuratamente la struttura di cielo, terra, cosmo e dei suoi moti, ponendosi anche interrogativi riguardanti l’esistenza e gli atteggiamenti dei suoi abitanti.
La parola “esistenza” deriva dal latino ex + sistentia, che significa “essere grazie ad altro”, “essere uscendo fuori”. Solo uscendo dall’astratto e dall’indefinito ci possiamo realizzare in un qualcosa di concreto, solo scegliendo.
In fondo, anche il caro Dante aveva lasciato un girone apposta per coloro che non sono mai stati in grado di prendere posizione: gli ignavi.
Non vogliamo mica finire a inseguire un cartello senza alcuna indicazione, mentre veniamo punti da insetti, no? (Inferno, Canto Terzo).
Se ti è piaciuta la mia rubrica, ti consiglio di leggere l’articolo sulla filosofia del ”panta rei’‘ o l’articolo sul valore del presente e la fugacità del tempo, che ho scritto per GNŌTHI.