Gelosia tra fratelli: come diminuire la competizione e favorire la cooperazione

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La gelosia tra fratelli viene definita come lo stato emozionale sgradevole che si genera quando la persona amata (madre, padre o qualsiasi altro componente della famiglia) dirige preferibilmente la sua attenzione sull’altro.

Essa emerge automaticamente nel bambino alla nascita di un nuovo fratello o sorella, ma… un fratello che arriva toglie l’unicità ma arricchisce la vita.

Comprendiamo la gelosia tra fratelli

Mettiamoci nei panni di una donna che se ne sta tranquilla in casa.

Ad un certo punto rientra il marito che frettolosamente la invita a sedersi sul divano come per una comunicazione importante e le dice:

“Dopo molto tempo che lo sto pensando, ho preso una decisione: avrò un’altra moglie!”.

E non è uno scherzo, di fatti, il marito continua parlando davanti alla sua faccia stupita.

Tra qualche settimana verrà a vivere con noi in casa, per cui dovremo iniziare con i preparativi, fare alcune compere e preparare la tua camera da letto.”

E segue con il vano intento di tranquillizzarla

“Non ti preoccupare, che potrai venire a letto con noi tutte le volte che vuoi!”.

Questa situazione paradossale appena descritta è, all’incirca, ciò che vive un figlio unico davanti alla notizia dell’arrivo di un fratellino o sorellina.

Un fratello che arriva toglie l’unicità ma arricchisce la vita

Ciò che seguirà è certamente pane quotidiano per i genitori con più di un figlio o con l’intenzione di averne;

riguarda inoltre chi, non avendo figli, vive relazioni con i propri fratelli e sorelle;

ed infine non vuole escludere chi, invece, non ha questo tipo di esperienza, in quanto tali dinamiche sono generalizzabili a relazioni tra compagni di classe, colleghi o amici stretti.

In prima istanza, è necessario assumere che le gelosie sono parte integrante della relazione tra fratelli e non sono né un problema della loro relazione, né un fallimento dei genitori.

La gelosia è definita come uno stato emozionale sgradevole che si genera quando una persona amata dirige preferibilmente la sua attenzione a un’altra persona.

Questa implica la paura di perdere o veder ridotti l’affetto e l’attenzione dell’amato.

Ciò spesso induce a mettere in atto strategie comportamentali, non sempre adeguate, per provare ad equilibrare di nuovo la situazione, sfuggita dal proprio controllo.

Gelosia tra fratelli: il ruolo dell’educatore

Ruolo determinante dell’adulto/educatore è di riconoscere e soddisfare le necessità individuali di ciascuno, così da non alimentare il fuoco della competitività e della comparazione che sfocerebbe in una relazione adulta di rivalità.

Le comparazioni esisteranno sempre (uno mangia di più, l’altro meno; uno è più tranquillo, l’altro più agitato; uno chiacchierone, uno più timido…):
basicamente perché sono due persone distinte, niente di differente rispetto a due persone casuali che possiamo incontrare per la strada.

Tuttavia, le comparazioni tra fratelli, che siano positive o negative, possono contribuire a molti conflitti e sofferenze, fino ad allontanarli emotivamente anziché formar parte della stessa squadra.

Evitare di comparare attivamente, usare un linguaggio descrittivo, correggere e lodare i comportamenti di ciascuno senza far riferimento al resto, è cemento essenziale per la costruzione di un rapporto sereno.

“Trattare i figli allo stesso modo” è un mito da sfatare: siccome ognuno ha varie necessità distinte, trattare tutti alla stessa maniera, paradossalmente, può giungere ad un risultato ingiusto per qualcuno.

Come far fronte alla gelosia tra fratelli

Amore e affetto incondizionati sono la chiave per prevenire e far fronte alle eventuali gelosie.

È utile inoltre favorire lo sviluppo della propria identità per ciascun bambino, che gli permetta di differenziarsi dalle persone del proprio intorno.

È importante anche fomentare la ricerca di cooperazione tra fratelli, stimolando lo spirito di squadra, a partire da semplici attività di vita quotidiana, anziché proporre gareggiamenti tra di essi, che provocherebbero una competitività alla lunga insana.

Infine, per quanto sia normale che due genitori desiderano che i propri figli vadano d’accordo e che un giorno siano uniti per darsi mutuo sostegno, paradossalmente a volte succede che quanto più viene enfatizzata la relazione positiva, quanto più si producono resistenze, conflitti, discussioni, invidia e risentimento.

Permettere sentimenti negativi tra bambini e facilitarne l’espressione porta alla costruzione di sentimenti positivi.

I litigi di “oggi” fungono da ponte per la costruzione di un legame solido tra i due adulti del “domani”.

Solo così potranno arrivare a riconoscere nell’altro il miglior regalo che gli abbiano mai fatto: un fratello/una sorella è una ricchezza per la vita.

Dottoressa Olga Bevanati

Se ti è piaciuto questo argomento ti suggerisco di leggere il mio articolo della rubrica Psicologia dello Sviluppo Didattica dell’errore ed educazione positiva: l’errore come parte del processo di apprendimento

https://bit.ly/2P5c327

Se vuoi contattarmi, mi trovi qui: https://www.rainbowlabfirenze.it/inequilibrio/

About Olga Bevanati

Iscritta all’Albo della Regione Toscana (n.9593).
Laureata in Psicologia del Ciclo di Vita e dei Contesti e formata in Neuropsicologia dell’età evolutiva, mi occupo principalmente dello sviluppo del bambino inserito nei suoi contesti di educativi.
Instancabilmente dedita alla formazione e ai processi di apprendimento, riceve bambini e genitori a Firenze presso InEquilibrio, centro psico-educativo della cooperativa sociale RainbowLab.
Per i curiosi: https://www.rainbowlabfirenze.it/inequilibrio/