Giovanni Gastel, l’estetica sublime di un animo nobile

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Giovanni Gastel, nato a Milano nel 1955, nasce da una famiglia benestante e all’età di 20 anni decide di dedicarsi alla fotografia.

La vita di Giovanni Gastel

Giovanni Gastel nasce a Milano il 27 dicembre del 1955 da Giuseppe Gastel e Ida Visconti, sorella di Luchino Visconti. La sua carriera di fotografo inizia in un seminterrato proprio a Milano verso la fine degli anni ’70. Lì, giovanissimo, trascorre i suoi lunghi anni di apprendistato scattando foto ed imparando le tecniche base di un mestiere che l’avrebbe poi portato al successo.

La svolta della sua carriera arriva nel 1981 quando incontra Carla Ghiglieri, che diventa il suo agente e lo avvicina al mondo della moda: dopo la pubblicazione della sua prima natura morta sulla rivista italiana “Annabella”, nel 1982, inizia a collaborare con Vogue Italia e, poi, grazie all’incontro con Flavio Lucchini, Direttore di Edimoda, e Gisella Borioli, con Mondo Uomo e Donna.

Tra gli anni ’80 e i ’90, la carriera di Gastel nel mondo della moda esplode parallelamente al boom del “Made in Italy”. In questi anni, Gastel sviluppa campagne pubblicitarie per le più prestigiose case di moda italiane tra cui Versace, Missoni, Tod’s, Trussardi, Krizia, Ferragamo e molte altre. Il successo nel suo paese lo porta anche a Parigi, dove, negli anni ’90, lavora per marchi come Dior, Nina Ricci, Guerlain, nonché nel Regno Unito e in Spagna.

La svolta

Sebbene la sua carriera inizia nel mondo della moda, Gastel capisce rapidamente che il suo impulso d’espressione necessita anche di progetti con fini prettamente artistici.

La consacrazione artistica non tarda ad arrivare e, nel ‘97, la Triennale di Milano gli dedica una personale curata dal grande critico d’arte Germano Celant. La mostra lancia Gastel ai vertici dell’élite fotografica mondiale e il suo successo professionale si consolida così tanto che il suo nome che compare su riviste specializzate accanto a quello di mostri sacri della fotografia Italiana come Oliviero Toscani, Gian Paolo Barbieri, Ferdinando Scianna e di leggende internazionali come Helmut Newton, Richard Avedon, Annie Leibovitz, Mario Testino e Jürgen Teller. Contestualmente alla sua espressione fotografica, Gastel ricerca la propria espressività anche attraverso la poesia.

Il successo professionale apre le porte ad un altro lato del repertorio fotografico di Gastel che fino alla fine degli anni 2000 era rimasto inesplorato: il Ritratto.

Giovanni Gastel – Il Ritratto

Negli ultimi anni, Gastel si scopre appassionato di questo ramo della fotografia e, come sempre ha fatto nella sua carriera, vi si immerge totalmente. Il suo lavoro culmina in una mostra al Museo Maxxi di Roma nell’anno 2020 con una selezione di 200 ritratti che ritraggono volti di persone del mondo della cultura, del design, dell’arte, della moda, della musica, dello spettacolo e della politica che lo stesso Gastel ha incontrato durante i suoi 40 anni di carriera. Alcuni dei ritratti degni di nota includono Barack Obama, Ettore Sottsass, Roberto Bolle e Marco Pannella.

Gastel è venuto a mancare il 13 marzo del 2021.

La grandezza di Giovanni Gastel

Ciò che ha reso indubbiamente grande Giovanni Gastel, oltre all’indiscutibile qualità del suo lavoro, è stato, sicuramente, l’animo dolce e gentile di un uomo innamorato della vita e della bellezza, qualità che si rispecchiavano nelle sue immagini e nelle sue poesie.

Basterebbe guardare qualsiasi intervista che il maestro ha fatto nel corso degli anni per accorgersi della qualità umana, ancora prima di quella professionale. Innovatore ed esteta, Gastel ha sicuramente influenzato il modo di fare fotografia, sia in ambito pubblicitario sia in ambito artistico, sdoganando quello spirito snob che la fotografia aveva avuto fino agli inizi degli anni 2000, rendendola un arte con la A maiuscola, e non solo un mezzo di comunicazione. Per Gastel, la fotografia era un mezzo attraverso il quale raccontare la propria intimità. I suoi sfondi diventano il linguaggio nuovo, la sua ironia si trasferisce senza ammiccamenti nelle foto con le modelle, con i modelli e con i personaggi.

Diventa in breve “il fotografo di moda” che nelle sue immagini sa trasferire la qualità più rara che possa avere un fotografo: il rispetto del soggetto che scruta attraverso l’obbiettivo.

Artista poliedrico, persona dolce e appassionata, ha lasciato troppo presto questo mondo, che ha ancora tanto bisogno di artisti veri.

Se potessi raccontarvi una storia – Giovanni Gastel

Se potessi raccontarvi una storia
una storia bella
con un finale lieto
come nei film americani
vi racconterei di un bambino malinconico
che dalle sponde di un lago
ha visto la bellezza venirlo a cercare.
Lei gli ha detto
-Seguimi
non ti prometto la pace
ma attimi di intensa gioia
che valgono una vita-
Lui l’ha seguita
e lei l’ha difeso dalla durezza
del vivere.
Non ha vissuto
felice e contento.
Ma ha vissuto con grande intensità
quel viaggio sublime che chiamiamo vita.

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About Jacopo Canè

Mi presento, sono Jacopo Canè e sono un fotografo pubblicitario e di reportage, scopro l'arte della fotografia fin da bambino. Nel corso degli anni ho approfondito la passione del reportage e del fotogiornalismo grazie alla professione dei miei genitori, entrambi giornalisti, coadiuvandola alla fotografia di moda (e pubblicitaria in genere) e a quella di eventi. Dopo tanta gavetta e tanti corsi di formazione, ho deciso di mettermi in proprio, volendo realizzare i progetti secondo il mio punto di vista.
Tramite la fotografia cerco di raccontare delle storie che sono invisibili ai più, raccontare tutti quei dettagli che rendono speciale un evento, un capo o la quotidianità di un luogo. I dettagli sono ciò che rendono speciale ogni storia, e in questo mondo sempre più frenetico, saperli notare è sempre più raro. Adoro raccontare le mie storie con "lentezza", dando risalto a tutto ciò che rende speciale l'ambito che sto raccontando.

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