Il Contro-giudizio

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“Papà, e se mi mettono in Serpeverde?”

“Albus Severus Potter, tu porti il nome di due Presidi di Hogwarts: uno di loro è un Serpeverde, e lui era l’uomo più coraggioso del mondo!”

E oggi si comincia a divertirsi. Argomento tostissimo e di difficile argomentazione.

Basti pensare che, se si scrive “contro giudizio”, “contro-giudizio” o “controgiudizio” su Google si trova “agire contro giudizio” ma non “contro-giudizio” inteso come sostantivo inerente al mondo psicologico.

Il mio obiettivo oggi è farti riflettere sul significato e sul ruolo del giudizio piuttosto che sulla paura del giudizio altrui (sulla quale trovi 12mila articoli online, se ti interessa puoi cercarla su internet oppure aspettare che scriva un articolo a riguardo 😉 ) focalizzandomi su come tenere attiva l’attività di giudizio e non fermarsi, piuttosto, al giudizio affrettato o peggio al pre-giudizio.

 

Comincio ponendoti una semplici domanda:

“a cosa servono giudizio e pre-giudizio?”

giudicare una persona vuol dire “scegliere se questa è dannosa o positiva per sé stessi di conseguenza allinterpretazione delle informazioni sensoriali che percepisco da essa, sulla base di esperienze pregresse “apparentemente” similari

Queste esperienze diverranno quasi sempre pregiudizi negativi su tutto ciò che ricorda quel determinato momento se, dell’esperienza collegata, abbiamo in mente solo i ricordi negativi (scelta arbitraria ma non vera a prescindere).

L’emozione collegata è la plurinominata Paura di un nuovo Dolore.

 

Pericoloso (dannoso) e non pericoloso (positivo) sono quindi le macro cartelle dove abitano tutti i giudizi (sorvoliamo sull’indifferenza perché a riguardo scriverò un articolo a parte).

La velocità di risposta, imposta dalla nostra realtà sociale, ci porta OVVIAMENTE a scegliere in gran parte la categorizzazione “pericoloso” per evitare rischi ingestibili (Paura dell’ignoto).

 

Fatta questa lunga e noiosa premessa, e appurato che molto probabilmente i pregiudizi negativi sono anche figli di difetti di percezione perchè statisticamente non possono essere tutti stronzi là fuori (anzi, tendenzialmente lo stronzo sei tu 😉 ), passiamo all’atto pratico:

“come posso invertire questa tendenza?”

“come posso far sì che la mia percezione non sia distorta da esperienze solo apparentemente similari?”

Non devi! Il pregiudizio è un meccanismo di difesa utilissimo che non deve assolutamente essere abbassato o inibito.

 

Le più grandi psicosette agiscono proprio su questo: una volta guadagnata la tua attenzione con frasi motivazionali e positive, cercano di fuorviarti sul concetto di pregiudizio “in generale” facendoti alzare la soglia dell’allarme-paura (alzare la soglia significa che prima che si attivi necessitano più stimoli rispetto ad una condizione normale).

Una volta che la paura non manifesta più il suo allarme, la persona accetta le nuove regole, interne alla psicosetta, che altrimenti avrebbe rifiutato in un qualsiasi altro momento di lucidità.

 

Piuttosto chiediti:

“come esplorare quel pre giudizio o quel giudizio affrettato?”

Datti sempre un “per ora” e non un “sempre”. Quando i comportamenti altrui non ti tornano impara a dire NON MI PIACE piuttosto che pensare QUESTA COSA E’ DANNOSA PER ME.

Questo meccanismo si chiama contro-giudizio:

  • Farsi sempre domande sul comportamento e non sulla persona che si ha di fronte e accettare che essa, per quanto a pelle non ci piaccia, possa essere in grado di stupirci in positivo, o al contrario, per quanto questi ci piaccia a prescindere, ad esempio quando si parla di amicizie di lunga data, possa essere in grado di fare qualcosa che non ci piace (ma non per questo associabile a qualcosa di NEGATIVO.
  • Ricordarsi che il comportamento non giudica la persona: siamo stati tutti in grado di compiere azioni da stronzi, questo non fa di noi degli stronzi.
  • Continuare a conoscere le persone nei loro pregi e nei loro difetti

 

Il contro-giudizio è la risposta e l’azione continua è il mezzo.

Mi sono ritrovato a rivedere migliaia di riferimenti positivi su una delle persone più importanti della mia vita (vedi l’articolo Caro Nemico), questo non fa di me uno stronzo o una persona cattiva. Non la voglio più nella mia vita e questa saggia decisione è figlia dei miei pregiudizi che mi tengono alla larga da ulteriori delusioni. Sono in pace con questa scelta e consapevolmente non intendo cambiarla.

Quello che voglio dirti, e spero sia chiaro, è che il pregiudizio e il giudizio servono, è anche vero che devi sempre essere pronto a metterli in discussione e allo stesso tempo essere lucido quando categorizzi qualcuno a prescindere.

 

Se questo articolo ti ha dato qualche spunto, non aspetto altro che tu me lo scriva qui sotto.

Oggi niente canzone, non voglio deconcentrare la lettura di questo testo sicuramente pesante, ma assolutamente ricco di importanti significati.

 

A presto.

Niccolò Di Paolo

foto made by djake08 https://www.instagram.com/djake08/