Il mio Narciso

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Siamo sul pesante”

“Ancora questa parola… “pesante”. Ma perché è tutto così pesante per voi del futuro? Avete problemi con la forza di gravità?”

 

Mai e poi mai avrei pensato di affrontare “il mio Narciso” così anticipatamente rispetto a tanti altri soggetti a me cari, tuttavia, poiché stamattina ne ho raccolto tantissimi spunti, decido di tuffarmi in questo argomento così rischioso nonostante la vasta conoscenza e preparazione che necessita.

 

Narciso per me non è altro che quella profonda e radicata caratteristica della personalità che ha bisogno di un’approvazione, proveniente dall’esterno, fisica e/o sessuale.

Non darò molta importanza alla sua famosa accezione patologica (Il Disturbo Narcisistico di Personalità), escludendo così la “totale assenza di empatia” e “l’utilizzare le altre persone per specchiare in maniera grandiosa il proprio sé”. (Decido di tralasciarli non perché non mi affascinino, ma perché sono aspetti nei quali non mi sono mai ritrovato e quindi da studente ancora in itinere evito volentieri sia per ignoranza che per rispetto)

Mi soffermerò quindi solo su altre sue famosissime espressioni:

  • il “manifestarsi di una forma di egoismo inconsapevolmente pericolosa e/o dannosa per chi ne subisce la potentissima manipolazione” e
  • il suo aspetto PROFONDAMENTE PRESENTE, e a mio avviso VITALE,  nella vita di ognuno di noi.

 

Conosciamo tutti la storia di Narciso, il bellissimo ragazzo desiderato da donne e SOPRATTUTTO UOMINI che si innamorò dell’immagine del proprio volto specchiata nell’acqua del lago a tal punto da caderci dentro e morire.

Tralasciando a piè pari le morali e le varie interpretazioni letterarie Elleniche e Latine, il concetto di innamorarsi della propria immagine lo trovo di una potenza unica. L’amore per sé stessi NON PUÒ tralasciare l’amore per il proprio aspetto fisico.

Quello che continuo a chiedermi è se posso dare da “mangiare” a quella parte di me senza l’approvazione altrui.

La risposta che mi sono dato per ora è che trovare delle soddisfazioni personali da sostituire all’approvazione esterna è un comportamento PURAMENTE TEORICO e assolutamente NON CONFORME ALLA REALTÀ DEI FATTI, specialmente nella nostra società troppo attenta al “like” e ai “post”. (Senza considerare il fatto che la soddisfazione personale, intesa come raggiungimento di traguardi, se non condivisa vale meno di una caccola.)

 

Una parte della narrazione del mito Greco non nota ai molti dice che Narciso avesse molti innamorati che lui costantemente respingeva fino a farli desistere. (La storia racconta che solo un giovane ragazzo di nome Aminia non si arrese alla negazione di Narciso, tanto che Narciso stesso gli donò una spada affinché si uccidesse).

Narciso ci mostra quello che oggi chiameremmo “colui/colei che se la tira”. Il suo “ideale di sé” era così alto da non corrispondere nessuno poiché nessuno veniva percepito al suo pari.

 

A mio avviso avere un’immagine idealizzata di sé è la base per la CREAZIONE DI SOGNI E DESIDERI:

“Come posso sognare di essere qualcuno se quel qualcuno non è frutto di un modello interiore esaltato a tal punto da essere quasi irraggiungibile?”

Accentrare l’ideale di sé è il processo fondamentale della maturazione post adolescenziale. Si passa da una fase dove il modello di vita è un attore, un personaggio famoso, una persona particolarmente stimata e a volte (raramente) un genitore, ad una fase in cui si sceglie chi si vuole essere, si mette in un pacchetto teorico e ci si muove verso quel tipo di persona.

Come i più esperti del mestiere sapranno bene, il Narcisista possiede “un’immagine interiore ECCESSIVAMENTE IDEALIZZATA E ONNIPOTENTE tale da supporre che essa stessa sia il vero “Sé” (come ci suggerisce il buon vecchio Enzo). Io, personalmente, ci vado veramente molto molto vicino 🙂

Non ci vedo niente di male nel credersi leggermente “superiori” (termine orribile, lo so) a quello che si è realmente. L’unico rischio che personalmente mi sono ritrovato ad affrontare in passato è che questo auto potenziarsi mi ha impedito di capire quali fossero i miei limiti (in quel momento presenti) e di conseguenza non aver potuto apportare nessuna modifica o aggiunta per superarli.

 

Qui di lato ho messo il video di Matthew McConaughey alla Cerimonia di Premiazione degli Oscar 2014 dopo aver vinto il premio come miglior attore. La frase che mi è rimasta più impressa è «Il mio eroe sono sempre stato io, ma 10 anni più avanti».

 

La conclusione oggi non è una canzone ma una domanda (anzi tre o quattro domande):

COME POSSO SODDISFARE IL BISOGNO DI APPROVAZIONE ALL’INTERNO DI UNA RELAZIONE DI COPPIA?

COME PUÒ LA COPPIA SOCIALMENTE ACCETTATA PERMETTERE DI SODDISFARE IL BISOGNO DI SENTIRSI DESIDERABILE PER QUALCUNO CHE E’ FUORI DALLA STESSA?

UNA VOLTA TROVATO IL MODO, escludendo come soluzione il tradimento, PUO’ QUESTO ESSERE COMUNICATO AL PARTNER O DEVE RIMANERE SEGRETO?

IL PARTNER CAPIREBBE ENTRAMBE LE PRESE DI POSIZIONE? (Ovvero capirebbe SIA il tentativo di tenerlo segreto SIA la scelta di comunicarlo?)

 

Aspetto le risposte qui di seguito.

Tuo affezionatissimo

Niccolò Di Paolo

foto made by djake08 https://www.instagram.com/djake08/