Il sogno e la quarantena

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“Il sogno è il nostro prodotto più spontaneo in assoluto. Si presenta indipendentemente dalle nostre intenzioni, dalla nostra volontà, dalle nostre decisioni. È l’espressione più spontanea dell’esistenza umana” F. Perls


I sogni sono sempre stati fonte di curiosità e Freud per primo comprese che essi sono la via maestra alla conoscenza della vita mentale inconscia. Gli psicologi hanno notato che in questo periodo le persone sognano più del solito e più vividamente.

Il processo onirico talvolta contiene un collegamento esplicito con la realtà che stiamo vivendo: la paura di essere contagiato o che qualcuno dei nostri cari si ammali. Ma più spesso esso si esprime attraverso simboli o metafore, interessanti contenuti latenti che parlano di aspetti della nostra vita. Perché?

  • L’evento pandemico risulta difficilmente accettabile e il sogno ci aiuta ad elaborare e “digerire” la realtà che ci circonda e le sue informazione minacciose.
  • Dormiamo di più, maggiori sono i cicli REM (fase in cui viene prodotto il sogno) che si ripetono nella notte e quindi maggiore è la probabilità di sognare.
  • C’è stato un cambiamento della nostra routine e del ritmo circadiano.

Per chi ha più difficoltà a ricordarsi i sogni si consiglia di indugiare nel torpore della mattina, momento in cui è ancora aperto il ponte sonno-veglia. Non abbiate paura del vostro mondo onirico, questa è una possibilità che il nostro inconscio ci sta offrendo per conoscerci meglio e riappropriarci di frammenti di noi che escludiamo dalla coscienza.

E voi… state sognando?

 

Dottoressa Psicologa Martina Di Dio

About Martina Di Dio

Sono una psicologa clinica, psicoterapeuta in formazione presso il centro Gestalt Viva CGV secondo il metodo di Claudio Naranjo.
L’intenzione che sta dietro ai miei articoli e al lavoro nel mio studio privato è quella di stimolare l’individuo verso una riflessione e una messa in discussione di idee su di sé e sul mondo che nel tempo ha ingerito come “verità assolute” e che cominciano a stridere oltre che a provocare sofferenza.
Muoversi nel mondo a partire dal contatto con il corpo e le emozioni ci permette di vivere autenticamente e con una maggiore senso di coerenza interna. Riconoscere ciò che ci fa soffrire e vedere in che modo alimentiamo i nostri automatismi “nevrotici” ci da la possibilità di scegliere e di appropriarci pienamente del nostro potenziale esistenziale.

Dove ricevo: Viale Spartaco Lavagnini 30 (Firenze)
Contatti: didio.martina@yahoo.com