La storia spesso è stata tramandata dai “vincitori”. Quanto di ciò ha influenzato il personaggio di Cleopatra nel nostro immaginario?
Sono sicuro che ognuno di voi ha sentito pronunciare almeno una volta la seguente frase: “la Storia la scrivono i vincitori”.

Ma quanto c’è di vero?
Direi tanto.
La storia dei vincitori e degli sconfitti
La maggior parte delle fonti storiche, soprattutto quelle dell’Età antica, ci sono state tramandate dai cosiddetti “vincitori”, ovvero quei popoli o quei personaggi che sono riusciti a trionfare, in un determinato contesto, sui loro avversari.
In conseguenza a ciò, essi hanno tramandato ai posteri la loro versione dei fatti, travisando la realtà storica.
Naturalmente sono giunti fino a noi anche i resoconti degli “sconfitti”.
Infatti, è proprio grazie a questi che oggigiorno gli storici riescono a ricostruire, in maniera più imparziale e veritiera, gli eventi della Storia e a meglio definire i suoi protagonisti.
Nonostante ciò tuttora ci sono dei personaggi del nostro passato, la cui figura risulta distorta, specialmente in negativo, nell’immaginario collettivo.
Con questo articolo, che vuole essere il primo di una serie dal titolo “Il vero volto della storia“, proverò a gettare una nuova luce su alcuni di questi personaggi, dando il giusto peso ad ogni loro azione.
Il mio obiettivo sarà quello di “sdemonizzare” le figure storiche che sono considerate “malvagie”, che tra l’altro spesso coincidono proprio con i suddetti “sconfitti”, cosicché si possa ricordare che fra gli esseri umani non sono mai esistiti, né tanto meno esistono, individui che possono definirsi totalmente “cattivi” o “buoni”.

Cleopatra Tea Filopatore
In questo primo appuntamento verrà trattata una grande figura femminile, ma allo stesso tempo molto “bistrattata” dalla storiografia: Cleopatra VII d’Egitto.
Di Cleopatra Tea Filopatore si è scritto molto, soprattutto per quanto riguarda il suo aspetto fisico, che secondo molte fonti, specialmente romane, era davvero “mozzafiato”.
Ad esempio Cassio Dione, storico romano del II secolo d.C., scrisse così della regina d’Egitto:
“era splendida da vedere e da udire, capace di conquistare i cuori più restii all’amore, persino quelli che l’età aveva raffreddato”.
In verità da alcuni anni si stanno effettuando degli studi per cercare di ricostruire il reale aspetto della sovrana.
Da quanto scoperto si può vedere che la “faraonessa” non fosse bellissima come ci è stato tramandato, ma ciò non significa nulla.
Difatti, ciò che le ha permesso di far breccia nel cuore di due degli uomini più potenti ed influenti dell’Impero romano non è stato di certo il suo corpo.

La Cleopatra e il problema di essere donna
Altri storiografi romani, invece, descrivono la regina come una subdola ambiziosa ed una malvagia ammaliatrice: una donna disposta a far tutto per ottenere il potere e capace di rendere suoi “servi” due grandi uomini come Giulio Cesare e Marco Antonio.
Questa immagine distorta di Cleopatra è rimasta tutt’oggi nell’immaginario collettivo, anche se da tempo oramai gli studiosi hanno “riabilitato” la sua figura.
Ma cosa avevano i romani contro la sovrana d’Egitto? Essenzialmente due cose.
- era una regina ed è risaputo quale odio avessero i senatori dell’Urbe per le “teste coronate”, fin dagli inizi dell’Età repubblicana (509 a.C).
- era una donna! Per essere precisi era una donna che, invece di “stare al suo posto”, governava il regno più antico del globo, nonché uno dei paesi più ricchi dell’intero Mediterraneo.
La misoginia, infatti, era largamente diffusa nell’Antica Roma, come del resto in tutto il Mondo Antico.
La figura femminile ideale per un romano era la cosiddetta “matrona”, ovvero una donna il cui ruolo era quello di gestire la “realtà domestica” e di prendersi cura della “domus”, sotto la protezione e la tutela del “pater familias”, fosse questi suo padre oppure suo marito.
Non le era in alcun modo consentito di ricoprire cariche pubbliche o avviare un’attività politica.
La regina d’Egitto non era nulla di tutto questo.
Al contrario era nubile, fortemente emancipata e, dal punto di vista latino, disinibita e, come detto, molto attiva in politica.
Dunque mi pare ovvio da dove potesse venire l’avversione del Senato di Roma nei suoi confronti.

Cleopatra buona o cattiva?
“L’età può non avermi liberata dalla follia, ma dall’ingenuità sì.”
(Cleopatra, da “Antonio e Cleopatra” di William Shakespeare)
Immagino che adesso vi starete chiedendo: “ Ma come era veramente Cleopatra?”.
Ovviamente, essendo questa vissuta più di duemila anni fa, non possiamo rispondere con certezza a questo quesito.
Però possiamo cercare di dare un quadro più imparziale della sua persona.
La storia di Cleopatra
Sin da giovanissima l’Ultima dei Tolemei fu educata dal filosofo Filostrato, che la indirizzò allo studio della filosofia, della retorica e dell’arte oratoria.
La sua cultura, dunque, finì per diventare vastissima: si racconta che il suo sapere copriva diversi campi, dalla fisica alla medicina!
Inoltre è noto che Cleopatra conoscesse molte lingue, secondo alcune fonti addirittura più di una decina, fra le quali, naturalmente, il greco ed il latino.
Insomma la sovrana tolemaica era un vero e proprio pozzo di sapere.
Per non parlare poi della sua grande intelligenza ed astuzia politica e diplomatica: non a caso, infatti, riuscì a tenere saldamente il proprio trono per circa un ventennio, stringendo alleanze con gli uomini politici più influenti d’Egitto e dell’intero Mediterraneo.

L’occhio maligno del Senato Romano
Per questo motivo, come già spiegato, la classe senatoria la considerava subdola e diabolica, ma in realtà la sua “malvagità” non era alto che semplice arte diplomatica.
Di conseguenza furono proprio le suddette qualità a conquistare Cesare ed Antonio.
A proposito, molti si domandano se l’amore della sovrana per i due romani fosse vero o un semplice stratagemma politico, come del resto sostenevamo i suoi avversari.
Anche in questo caso rispondere con assoluta certezza è davvero difficile, ma ci proveremo ugualmente.

la storia d’amore tra Cleopatra e giulio cesare. Tutto vero?
Sicuramente quando nel 48 a.C. Giulio Cesare arrivò in Egitto per inseguire il suo avversario Pompeo, la situazione per Cleopatra era davvero complicata.
Dopo la morte del faraone Tolomeo XII (nel 51 a.C.), il governo del regno venne ereditato dai due figli maggiori del sovrano: ovvero la nostra protagonista, all’epoca diciottenne, e suo fratello minore, Tolomeo XIII, di soli 10 anni.
Questa specie di “diarchia” (“governo di due”) durò però poco. Infatti proprio gli uomini di Potino, consigliere del fratello, cacciarono da Alessandria la giovane regina che, di conseguenza, perse di fatto il trono.
Dunque l’arrivo del generale romano fu per lei un’occasione irripetibile per procurarsi l’appoggio di questi contro Tolomeo.
La versione di Plutarco
Il biografo greco-romano Plutarco (46-127 d.C. circa) ci racconta che la sovrana, vedendosi impossibilitata ad entrare nella capitale, elaborò un ingegnoso stratagemma per incontrare Cesare.
Si fece arrotolare in un tappeto poi trasportato alla presenza del condottiero da un servo, che si fece passare per mercante.

Una volta nella camera privata del romano, il tappeto fu srotolato per mostrare Cleopatra nuda o, secondo altre versioni più verosimili, coperta solo da un velo alla moda egizia.
Il fascino della regina vinse Cesare, che non solo si alleò con lei ma vi iniziò una vera e propria relazione.
Dalla loro unione nacque, poco dopo, un bambino, Tolomeo Filopatore Filometore Cesare, ovvero Tolomeo XV, noto ai più con il nome di Cesarione (dal greco “Kaisarion”, “Piccolo Cesare” o “Cesarino”).
Ma, seppur all’inizio ci fosse molta passione tra i due, con il tempo entrambi iniziarono a manifestare l’intenzione di separarsi.
Cesare rifiutò di sposare Cleopatra, perché sapeva che il Senato non l’avrebbe mai accettata e che, di conseguenza, avrebbe perso tutta la sua influenza su di esso.
Inoltre la stessa Cleopatra si rese conto che per lei sarebbe stato molto meglio governare l’Egitto da sola, piuttosto che fare la moglie e vivere nell’ombra del proprio consorte.

Il matrimonio con Marco Antonio che scatenò l’ira di Ottaviano Augusto
Decisamente diversa, invece, fu la storia con Marco Antonio.
L’ex luogotenente di Cesare incontrò per la prima volta l’affascinante sovrana a Tarso (odierna Tarsus in Turchia) nel 42 a.C. Il suo scopo era quello di verificare la fedeltà dell’Egitto nei confronti di Roma.
Dopo questo “vertice”, l’allora membro del cosiddetto “Secondo triumvirato” (creato nel 43 a.C. assieme ad Ottaviano e Lepido) decise di seguire Cleopatra ad Alessandria.
Qui nacque il loro grande e celeberrimo amore.
Un amore, secondo varie fonti, molto più profondo e sincero di quello precedente della regina. Pensate che i due arrivarono persino a sposarsi, intorno al 34 a.C.
Questo matrimonio, illegale per le leggi romane, provocò l’ira di Ottaviano Augusto e scatenò l’ultima guerra civile dell’età repubblicana, che portò di fatto alla nascita dell’Impero.
Dalla loro liaison amorosa nacquero tre figli: i due gemelli Alessandro Elio e Cleopatra Selene ed il piccolo Tolomeo Filadelfo.

I quattro figli di Cleopatra
A questo punto, sarebbe opportuno aprire una parentesi sulla prole dell’ultima sovrana tolemaica.
Purtroppo tutti e quattro i suoi figli non avranno vita facile.
Augusto giustiziò Cesarione, dopo la caduta dell’Egitto, nel 30 a.C.; i tre bambini avuti da Antonio, invece, furono affidati, in seguito al suicidio dei genitori, ad Ottavia Minore, ex moglie del generale e sorella di Ottaviano, e cresciuti come membri della famiglia imperiale.
Ma purtroppo vennero sempre considerati dai nobili romani come degli stranieri vinti, nonché eredi di un traditore e di una strega. Dei tre, tra l’altro, Alessandro e Tolomeo morirono entrambi in giovanissima età, forse per malattia.
Mentre Cleopatra Selene, nota anche come Cleopatra VIII, fu un pochino più fortunata: venne data in sposa da Augusto al re di Mauretania (odierno Marocco), Giuba II, per rafforzare l’alleanza fra Roma ed il regno africano.
Qui poté vivere in tranquillità, aiutando il consorte a governare e arricchendo notevolmente il Paese di arte e cultura.
Ora però torniamo a Cleopatra ed Antonio.

l’amore geloso per Marco Antonio
Come detto il loro rapporto fu molto sincero.
Tant’è vero che svariati resoconti di storici greci e romani ci parlano di un amore contraccambiato, anche se tormentato: pare infatti che ambedue fossero molto gelosi l’una dell’altro, soprattutto Cleopatra.
Non bisogna dimenticare, infatti, che Antonio non solo era bello (tutt’oggi un uomo attraente e prestante si definisce un marcantonio), ma era anche noto per essere un vero e proprio dongiovanni.
Si sposò, senza contare le nozze con la regina d’Egitto, per ben quattro volte!
Da queste unioni, poi, nacquero anche cinque figli: quindi in totale il condottiero generò otto bambini da quattro donne diverse.
Per non parlare della prole illegittima avuta dalle sue molte relazioni adulterine.
A parte questo, però, il loro amore fu davvero intenso.
Anche perché, a differenza di quanto accadde con Cesare, Cleopatra non aveva alcuna necessità di, passatemi il termine, “intrufolarsi nel letto” di Marco Antonio, dato che ormai era l’unica ed incontrastata regina d’Egitto.
Certo è possibile che l’ambizione di poter governare anche su Roma l’abbia spinta tra le braccia del triumviro.

Le brame di potere di Marco Antonio
Dovete tenere a mente, però, anche il fatto che lo stesso Antonio non era del tutto privo di brame di potere.
Egli sapeva benissimo che sedurre e conquistare Cleopatra significava poter aver aperte le porte del ricchissimo Egitto.
Controllare questo antico regno e le sue grandi risorse economiche, infatti, gli avrebbe consentito di diventare l’uomo più potente della “Res pubblica”, nonché probabilmente il suo unico “padrone”.
Si potrebbe dire che se anche la relazione fra i due sia nata per mera ambizione politica.
Dopo di che la stessa si è trasformata in un profondo sentimento, talmente grande da ispirare una miriade di poeti e scrittori per oltre venti secoli!

L’ultima dei Tolomei
Quindi in conclusione possiamo dire che Cleopatra VII non fu affatto una strega diabolica e ammaliatrice come per secoli si è ritenuto.
Anzi fu una sovrana abile, capace e molto amata dal proprio popolo e fece di tutto per preservare l’indipendenza del suo regno, obiettivo che con il senno di poi fu abbastanza anacronistico ed irrealizzabile.
Inoltre sfidò a viso aperto la Superpotenza per eccellenza dell’Antichità e anche se uscì sconfitta dallo scontro, fu sicuramente una dei nemici dell’Urbe che più l’hanno influenzata e condizionata: al pari di Annibale e Spartaco.
Certo l’Ultima dei Tolemei non fu nemmeno una santa, ma quale essere umano lo è stato veramente?
In ogni caso Cleopatra Tea Filopatore deve essere ricordata come una delle più grandi figure della Storia umana, apprezzandone le qualità e conoscendone i limiti.
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