Immaginando luci ed ombre

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L’immaginazione può allontanarci da noi stessi ma può anche ricondurci verso il nostro bambino interiore, alla sua creatività e alla sua capacità di trovare soluzioni originali.

L’immaginazione permea tutte le funzioni psichiche: è la capacità che ci permette di desiderare, sperare, temere, fare progetti o partecipare alla gioia di un nostro amico. Essa può essere feconda o infeconda, può avvicinarci o allontanarci da noi stessi.

Questa complessa attività mentale si sviluppa quando siamo bambini, permettendoci di “simbolizzare” e di accedere al gioco, spazio di apprendimento e sperimentazione. La capacità immaginativa ha uguale dignità del pensiero razionale ma è sottile il confine tra ciò che risulta arricchire o impoverire il nostro mondo interno.

L’immaginazione infatti può prendere direzioni nocive, quando il suo operato è a favore della nostra parte più “nevrotica”: la realtà viene distorta prefigurandoci scenari disastrosi, oppure la arricchiamo smaniosamente senza vivere il momento presente.

Allo stesso tempo però la nostra capacità di “sognare ad occhi aperti” ha un potere creativo e progettuale che amplia il nostro orizzonte esperienziale mostrandoci qualcosa di inedito, portandoci verso soluzioni addirittura più adeguate al momento di vita attuale.

Secondo Jung fantasticare permette all’inconscio di esprimere tutte le potenzialità latenti di un individuo: idee che in stato germinale prendono forma attraverso immagini, simboli e pensieri andrebbero ascoltate con attenzione.

In questo periodo l’intensità dell’esperienza legata agli stimoli esterni (decisamente ridotti) diminuisce e l’azione lascia maggiore spazio all’attività psichica: sta a noi accogliere quello che il nostro mondo interno ci presenta, ma anche scegliere cosa farne.

E in quanto a voi… dove vi porta l’immaginazione?

 

Dottoressa Martina Di Dio

About Martina Di Dio

Sono una psicologa clinica, psicoterapeuta in formazione presso il centro Gestalt Viva CGV secondo il metodo di Claudio Naranjo.
L’intenzione che sta dietro ai miei articoli e al lavoro nel mio studio privato è quella di stimolare l’individuo verso una riflessione e una messa in discussione di idee su di sé e sul mondo che nel tempo ha ingerito come “verità assolute” e che cominciano a stridere oltre che a provocare sofferenza.
Muoversi nel mondo a partire dal contatto con il corpo e le emozioni ci permette di vivere autenticamente e con una maggiore senso di coerenza interna. Riconoscere ciò che ci fa soffrire e vedere in che modo alimentiamo i nostri automatismi “nevrotici” ci da la possibilità di scegliere e di appropriarci pienamente del nostro potenziale esistenziale.

Dove ricevo: Viale Spartaco Lavagnini 30 (Firenze)
Contatti: didio.martina@yahoo.com