La Curiosità

Tempo di lettura: 4'

Sono lontano dal blog con la penna, ma non con il cuore.


I temi che voglio trattare sono difficili e importanti per il mio percorso di vita, e avendo iniziato questo blog come flusso di coscienza volto per gran parte ad un mero e puro piacere personale (e solo in piccola parte ad un fine divulgativo) non voglio che la fretta rovini il mio meraviglioso lavoro.

Qualche mattina fa ho conosciuto un pittore (loc. San Niccolò, Firenze) che mi raccontava la sua sensazione di offesa quando un passante, prevalentemente un turista, gli chiedeva quanto tempo impiegava nella realizzazione di un quadro, poiché riteneva che fosse un tentativo di quantificare il costo totale dell’opera in un lavoro “a tachimetro”.

Lui saggiamente aveva imparato a rispondere “46 anni!” poiché era l’età del pittore stesso, lasso di tempo necessario per dipingere qualsiasi quadro essendo esso figlio di un’intera esperienza di vita.

 

Così, raccolgo questa meravigliosa metafora, per dire che i due argomenti che sto trattando sono estremamente complessi perché complessamene mi ci sto addentrando e non voglio che nessun dettaglio manchi.

Ecco, forse ora capisco un ossessivo compulsivo che gli viene chiesto “quand’è che la perfezione si manifesta a lui”, ovvero “quand’è che lui pensa che la sua azione sia perfetta così che possa volgere la sua attenzione su qualcos’altro”.

Concluderò gli articoli sull’”Empatia” e sui “Tratti somatici” (fermi da un mesetto) solo quando mi sentirò di averli fatti miei e esposta in maniera PERFETTA (per me).

 

Tuttavia, oggi uno spunto ha chiamato il mio cuore a professar parola attraverso le mie dita, e così ho deciso di affrontare il tema della CURIOSITA’, così tanto amica della mia vita.

La curiosità è una delle tre parole che mi ha accompagnato maggiormente in questi ventisei anni. Le altre due sono libertà e amicizia.

 

Quello che mi sfugge è che Wikipedia non la tratti affatto come materia, nonostante il buon vecchio Alberto la ritenesse “l’anticamera dell’intelligenza”. Sarà che siamo talmente poco stimolati a soddisfarla che quasi ci dimentichiamo della sua straordinaria potenza.

La curiosità scientifica e medica è quella che ci permette di viaggiare in aereo, curarsi dal raffreddore, ordinare dvd su internet, o veder nascere la propria nipotina a migliaia di km di distanza.

“E allora perché non se ne parla?”

Voglio assolutamente approfondire questo argomento.

“La curiosità è un istinto che nasce dal desiderio di sapere qualcosa, di natura abituale o episodica, caratteristico dell’uomo ma diffuso anche in alcune specie animali, atto a soddisfare un desiderio inquisitivo circa la natura di un oggetto o di un fenomeno […] il carburante della scienza e delle discipline dello studio umano”

 

Quanti percorsi di vita sono stati mossi dalla capacità di incuriosire o dell’essersi incuriositi? Quante strade di vita hanno preso deviazioni irreversibili aprendo così la mente all’ipotesi del raggiungimento di un sogno?

Quelle più belle… (rispondo tra me e me)

…Sicuramente le più belle…

 

Ecco, questo è quello che amo della vita e quello che voglio studiare ed insegnare. Seguire la mia curiosità e stimolare quella degli altri, non solo verso quello che con amore voglio trasmettergli, ma soprattutto quella intrinseca nascosta nell’idioma tanto caro al buon vecchio Carlo Gustavo.

Idioma come l’albero maturo presente nel corredo genetico del seme che ancora deve germogliare.

 

Adoro questa metafora, e adoro questo articolo delle 22,29, scritto in un qualcosa che dovrebbe ricordare un Diner Americano, ma che comunemente chiamiamo Mc Donald.

Buonanotte e a presto.

Niccolò Di Paolo

 

foto made by djake08 https://www.instagram.com/djake08/