“I think it’s been a weird 100 years” (Jack Conte). Analizziamo l’evoluzione e rivoluzione che la musica ha subito negli ultimi 100 anni.
Ognuno di noi ha almeno una volta ascoltato musica in streaming. Probabilmente avrete guardato un videoclip su un telefono o ascoltato delle playlist di Youtube o di Spotify. Alcune canzoni prodotte dall’altra parte del globo hanno raggiunto miliardi di ascolti solo tramite internet, e anche noi abbiamo contribuito a questi ascolti. Ma poco più di cento anni fa era impensabile poter ascoltare musica se non durante l’esecuzione di un’orchestra o di un artista.

l’evoluzione della musica nella storia
La prima canzone incisa nella storia si intitola “Au clair de la lune”, registrata da Édouard-Léon Scott de Martinville con un fonautografo nel 9 Aprile 1860. La canzone non poteva essere ancora ascoltata in quanto, in quegli anni, ancora mancava una macchina che riproducesse i suoni registrati. (Il che è quasi un bene visto che, a riascoltare la canzone oggi, è più una sofferenza che un piacere).
Nel 1987 Thomas Edison inventò il grammofono e dopo due anni uscì il primo 78 giri, precursore del classico vinile che conosciamo oggi.

Da questo punto incomincia una vera e propria rivoluzione musicale. Prima del XX secolo era necessario andare a teatro per poter ascoltare qualsiasi tipo di musica. Nel ‘900, invece, si creeranno intere industrie con il solo scopo di memorizzare su oggetti fisici la performance di orchestre o artisti e di distribuirli al consumatore.
Produzione della canzone, produzione del disco, stoccaggio, trasporto, distribuzione e marketing: intere aziende si dedicavano anche solo ad uno di questi scopi.
l’avvento di internet
Tutte queste infrastrutture spariranno di colpo, con l’avvento di Internet e delle piattaforme video/musicali. Adesso, gran parte del repertorio musicale mondiale è alla portata di un click, in ogni parte del mondo, dove vi sia libero accesso ad internet.
Questo ha portato ad una grande sfida per ogni artista che viveva con il vecchio mercato musicale. D’altra parte, però, ha creato nuove opportunità. Nonostante sia sempre più difficile per gli artisti riuscire a vivere solo della propria arte, adesso è più facile che mai raggiungere le persone con la propria musica.
John Alessandri (in arte John Wood)
Busker Professionista