Lo Spazio Bianco

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Alice: “Per quanto tempo è per sempre?”

Bianconiglio: “A volte, solo un secondo”.

Tra dieci giorni terrò il mio primo corso di Public Speaking e non puoi capire quanto questo mi ecciti. Mi eccita sapere che ho davanti un numero di persone che spendono un giorno della loro vita per prendere quello che un estraneo dice loro per farlo proprio: so di avere la possibilità per trasmettere un serie di messaggi e non voglio assolutamente mancare.

Un po’ come un cantante quando incide il primo album, non essendo ancora stato comprato dal mercato discografico, spreme le meningi al 200% per dare vita alle sue canzoni come se fossero figli, e non pensa a quanto successo farà ma piuttosto a quello che del proprio pensiero e delle proprie emozioni arriverà ai futuri fan.

Sai quali sono le azioni fondamentali che deve compiere un public speaker?

  • utilizzare storie, per rendere la tua persona più umana possibil,e uscire dal ruolo di professore, e allo stesso tempo dare modo al pubblico di “metaforizzare” (passami il termine) i concetti astratti appena appresi in immagini visibili
  • interagire continuamente con il pubblico con domande chiuse e di facile riposta
  • stimolare i canali percettivi, ovvero stimolare tutti gli organi di senso utilizzando aggettivi visivi, auditivi, ma anche tattili, olfattivi e gustativi (questi ultimi tre si racchiudono si dicono cinestesici)
  • semplificare in pochi concetti, chiari e pre annunciati prima di ogni spiegazione (ovvero anticipare qual’è l’obbiettivo di un determinato “paragrafo”) in modo tale che il pubblico si focalizzi già su cosa deve concentrarsi

I primi tre sono i MUST HAVE di Daniel Lacroix, considerato il numero uno al mondo, mentre il quarto punto dipende da qual’è il soggetto dell’esposizione (quindi non è proprio una regola imprescindibile). Sicuramente, più i concetti vengono semplificati e più il pubblico apprenderà quanto spiegato loro (penso non ci voglia un genio per capirlo).

Ultimo e assolutamente fondamentale, ma spesso sottovalutato, è il FARE PAUSE.

Hai presente quando un neonato, dopo che ha giocato con lo sguardo insieme ad un adulto, sposta l’attenzione da un’altra parte e sembra fissare il vuoto? Quello è un momento tremendamente importante per lui per poter imparare e memorizzare quanto appreso (in quel caso schemi facciali, espressioni e reazioni stimolo-risposta).

Non è molto diverso per noi “adulti”, l’unica differenza è che il tempo di “immagazzinamento dati” è leggermente superiore.

Se un Public Speaker non fa pause e non da modo al pubblico di riorganizzare il pensieri, il corso risulterà tremendamente difficile da memorizzare, e l’unica cosa che si ricorderà alla fine saranno gli ultimi 5 minuti di corso (come spesso accade)

Ci sono infiniti studi sugli studenti universitari e su come, dopo 25/30 minuti, l’attenzione cali profondamente. (Non mi chiedete perché sembra che i Ministri dell’Istruzione questa cosa non l’abbiano mai appresa)

Fare pause è fondamentale per rielaborare e dare ossigeno al cervello, e a questo proposito voglio farti riflettere su una cosa: quanto tempo della tua giornata passi a fare pause?

Venerdì scorso ero ad un colloquio di presentazione per un corso di inglese avanzato. Dopo una mezz’oretta di conversazione l’insegnante decideva in quale classe inserirti a seconda del livello di conoscenza della lingua, non prima però, di averti detto quali sono i tuoi punti forti e le tue lacune.

La cosa che mi ha colpito di più è che lei ha notato quanto il mio inglese sia migliorato dopo circa un quarto d’ora di conversazione poiché, dopo essermi settato sulla conversazione, l’insegnante aveva fatto una pausa di 15/20 secondi (volontariamente).

Lei lo chiama Spazio Bianco, e così, in omaggio alla Sig.ra Usini, decido di prendere questo spunto settimanale proprio da una sua invenzione.

Lo Spazio Bianco è quel momento della giornata necessario a tutti noi, quel momento di assenza che ci porta alle nuove consapevolezze.

Non vederla come una cosa astratta e filosofica. E’ una cosa importante e profondamente tangibile. 5 minuti di pausa dalla vita sono NECESSARI e non accessori.

Spegnere il telefono, spegnere il PC, fare due passi, chiudere gli occhi, non sono stronzate effimere, sono INDISPENSABILI al tuo cervello proprio per migliorare le prestazioni lavorative, scolastiche, relazionali e chi più ne ha più ne metta.

Hai notato che questo articolo è diviso in 6 parti e che lo spazio aumenta tra una parte e l’altra? Se quello che ho detto è vero, questo ti ha aiutato a comprendere il messaggio che volevo darti e a capire PERCHÉ è importante prendersi delle pause durante la giornata.

Se così non è stato, cancella pure questo blog dalla tua vista e fai finta che non ti abbia detto niente.

Ti lascio, come sempre, con il testo di una canzone inerente con l’articolo appena letto. Se hai degli spunti o dei commenti a riguardo, sarò felicissimo di leggerli e di risponderti.

Ciao!

“This ain’t a song for the broken-hearted
No silent prayer for the faith-departed
I ain’t gonna be just a face in the crowd
You’re gonna hear my voice
When I shout it out loud

It’s my life
It’s now or never
I ain’t gonna live forever
I just want to live while I’m alive
(It’s my life)
My heart is like an open highway
Like Frankie said
I did it my way
I just want to live while I’m alive
It’s my life
This is for the ones who stood their ground
It’s for Tommy and Gina who never backed down
Tomorrow’s getting harder, make no mistake
Luck ain’t enough
You’ve got to make your own breaks
It’s my life
And it’s now or never
I ain’t gonna live forever
I just want to live while I’m alive
(It’s my life)
My heart is like an open highway
Like Frankie said
I did it my way
I just want to live while I’m alive
It’s my life
You better stand tall when they’re calling you out
Don’t bend, don’t break, baby, don’t back down
It’s my life
And it’s now or never
I ain’t gonna live forever
I just want to live while I’m alive
(It’s my life)
My heart is like an open highway
Like Frankie said
I did it my way
I just want to live while I’m alive
(It’s my life)”
 
Niccolò Di Paolo
 
foto made by djake08 https://www.instagram.com/djake08/