Ridere ci permette di liberare energia facendo vibrare il nostro corpo e di ricontattare la piacevolezza della vita.
Numerosi studi confermano che l’umorismo è un importante fattore del nostro benessere e della qualità di vita andando a svolgere differenti funzioni.
Nella sua opera “Motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio” S. Freud vede nell’umorismo una funzione di dispendio affettivo risparmiato, in quanto le battute (soprattutto l’umorismo più “tendenzioso”) ci permettono di esprimere bisogni rimossi in un modo socialmente accettabile.
Il soggetto, più o meno consapevolmente, convoglia attraverso il motto di spirito emozioni “scomode” dandosi il permesso di esprimerle, superare la propria censura ed evitare così un disagio difficilmente tollerabile. Ridendo quindi ci liberiamo da tensioni emotive soprattutto di matrice aggressiva andando ad esprimere in maniera creativa vissuti di ostilità.
Lo humor rappresenta una matura strategia di adattamento allo stress: permette di ristrutturare e riformulare gli eventi stressanti, in altre parole permette di spostarci dalla nostra prospettiva. Inoltre va a “moderare” i vissuti emotivi negativi proponendo un’intuitiva percezione dei paradossi della realtà e permettendo anche un maggior distacco emotivo finalizzato al superamento della crisi.
Anche l’autoironia risulta essere un maturo meccanismo di difesa. Prendersi un po’ meno sul serio è un’ottima strategia per alleggerire il carico da 90 dell’autocritica e il senso di impotenza che proviamo verso parti di noi più “rigide”… ma attenzione!
Questo meccanismo è sano quando non si configura come un’autodenuncia o un’autodenigrazione e richiede una buona base di autostima.
È importante ogni tanto darsi la possibilità di ridere per rivalutare l’importanza di ciò che ci accade, per cambiare il nostro punto di vista e per cogliere bonariamente le nostre contraddizioni.
Dottoressa Psicologa Martina Di Dio