La Neuropsicologia o psicobiologia è un’attività clinica di diagnosi e cura dei processi cognitivi, comportamentali, affettivi e relazionali: si tratta di ambiti e settori che rientrano nelle prestazioni riservate, in via esclusiva, agli Psicologi iscritti all’Albo dalla L. 56/1989.
La Psicobiologia si occupa di osservare e studiare i fenomeni psicologici partendo dal presupposto che ogni cosa sia guidata dal cervello
Come primo articolo di questa nuova rubrica mi sembra doveroso porvi, e porre anche a me stessa, questa domanda.
Cosa è la Neuropsicologia?
Da qui però dobbiamo utilizzare anche altri termini e chiederci anche cosa sono, neuroscienze, psicobiologia, psicofisica e psicofisiologia.
Lo so che sono molti termini, anche un po’ astrusi, ma ruotano tutti intorno allo stesso concetto che mi piace spiegare utilizzando in primis la Psicologia Biologica.
Sappiamo benissimo, adesso, che corpo e mente non sono affatto distinti, ma sono connessi in un unico organismo che “dialoga” costantemente.
Quante volte avete avuto un fastidio corporeo e vi siete sentiti dire:
“Ma sarà lo stress”?
Si, probabile che lo fosse, ma io non sottovaluterei quello stress, ci sono numerose prove scientifiche sul fatto che lo stress non crei solo fragilità mentali ma anche fisiche.

Neuropsicologia: Come se la passa il cervello durante la pandemia?
L’anno appena passato è certamente conferma di tutto ciò.
Lo stress della crisi psicologica e sociale che il lock down e il covid si sono portati dietro hanno reso le persone più fragili, sia al virus ma anche a problemi di altro genere e a problematiche mentali.
Io ho avuto modo di parlare con psichiatri della ASL. Loro mi hanno confermato il fatto che i posti letto nel reparto di psichiatria sono limitati e che c’è un sovraffollamento in linea con quello delle terapie intensive.
Ma questo perché? Proverò a esporvi la mia personale teoria, ancora ipotesi, non scientificamente studiata e non validata, quindi prendetela esattamente per cosa è: ipotesi.
Credo che le generazioni che vivono oggi, se non anziani molto longevi, non hanno mai avuto modo di passare una crisi medica, psicologica, sociale e economica come questa.
La pandemia: una cosa di tutti
La Pandemia, la pandemia è una “cosa di tutti”, che prende tutti in un modo o nell’altro, anche se non c’è positività diretta del virus.
In questo momento , sempre secondo la mia personale opinione, le persone si sono divise in due macro categorie.
- Chi sapeva prendersi cura della propria salute (intesa come mente e corpo)
- E chi non si è mai preoccupato delle proprie fragilità, credendosi in maniera inconscia psichicamente invincibile.
I “forti” (passatemi il termine ma è per abbreviare), sono quelli che sono riusciti a sopravvivere in maniera dignitosa a questo periodo avendo comunque sopportato rinunce e cambiamento dello stile di vita molto importanti.
I “fragili” invece sono coloro che, non avendo mai costruito le basi per la loro forza psichica, hanno accusato maggiormente il colpo, in maniera psicologica.
Non sto ovviamente parlando di positività e negatività del virus, non mi compete e direi castronerie, parlo della salute mentale.
Forse potremmo aggiungere un’altra categoria a queste due macro categorie, in medio, e si sa che in medio stat virtus, coloro che hanno si accusato il colpo ma che hanno avuto poche ripercussioni corporee e mentali, riuscendo ad affrontare il periodo di stress con ripercussioni ma lievi.
Mi piacerebbe molto sapere se vi ritrovate in queste categorie, se una o anche più di una, a seconda dei momenti, risuonano con la vostra persona o con alcuni momenti di vita, in questo anno e non.

Covid: reparti pieni in Terapia intensiva e in psichiatria
Riassumendo: come è possibile che un virus che riempie i reparti di terapia intensiva riempia anche i reparti di psichiatria.
I medici mi correggeranno se sbaglio, ma non mi sembra di aver mai letto che questo virus prendesse anche la materia cerebrale.
Quindi ne deduco che il cervello e la psiche siano attaccati dallo stress dovuto a questa crisi, nelle persone incapaci di resistere alle intemperie della vita, o che lo hanno fatto solo superficialmente.
Ad esempio, quelli già “malati” o “matti”, come piace definirli alla società, sono quelli che in realtà se la passano meglio.
Sapete perché? Perché loro già si sanno prendere cura della loro mente, e difendersi dagli eventi stressanti e dai traumi, sono giù un passo avanti agli altri.
Vi faccio un esempio breve:
Le psicosi durante la pandemia
Immaginate un ipocondriaco che da sempre viaggia con gel igenizzante, salviette e ogni ausilio per proteggersi.
Adesso ci obbligano tutti a mettersi perfino la mascherina, di cosa dovrebbe lamentarsi? Sono tutti come lui; lui non è più il matto.
Vi assicuro che questa sensazione l’ho provata in prima persona, durante il primo look down, quando mi spostavo in treno da Livorno a Pisa per andare dal mio personale psicoterapeuta.
Analizzando la questione con lui è venuto fuori proprio questo, gli ipocondriaci stanno benissimo adesso, loro già si proteggevano, ora non sono neanche strani e guardati male quando sono a giro.
Credo che però siano venute fuori ipocondrie latenti, a persone che prima non pensavano neanche lontanamente di poterlo essere.
Tutto questo per farvi capire quando davvero la medicina e la psicologia vadano a braccetto. Soprattutto in questo ambito, soprattutto nella psicologia biologica e nelle neuroscienze.
Adesso proverò a spiegarvi in maniera più sintetica e semplice cosa sono e di cosa si occupano, e man mano farò degli articoli che permettano di entrare in questo misterioso mondo, in cui anche gli psicologi spesso fanno fatica a addentrarsi.

Cos’è la psicobiologia (o neuropsicologia)
La Psicobiologia si occupa di osservare e studiare i fenomeni psicologici partendo dal presupposto che ogni cosa sia guidata dal cervello, ed effettivamente possiamo ragionevolmente dire che sia così, con studi validati e ri-validati.
Anche il movimento parte dalla corteccia premotoria, le sensazioni corporee arrivano alla corteccia somatosensoriale, le immagini visive sono rielaborate dalla corteccia visiva.
Dopo aver colpito la retina e essere passate su varie strutture interne tra cui il chiasma ottico, il nostro comportamento viene mediato da ormoni e neurotrasmettitori, endogeni ma anche esogeni, e così via.
Neuropsicologia: Cosa fa il Neuropsicologo
Il neuropsicologo classico si occupa della riabilitazione di pazienti cerebrolesi, con lesioni più o meno gravi, a ridosso del trauma, questo perché sappiamo che la nostra corteccia cerebrale è plastica ed è più malleabile appena riceve un trauma o un danno.
Io, da psicoterapeuta in formazione di stampo Gestalt, porto la mia conoscenza neuropsicologica anche in terapia con non cerebrolesi, adottando un metodo tutto mio, che si basa su dare delle spiegazione più scientifiche possibile a i comportamenti, gli atteggiamenti e le problematiche che i pazienti mi portano in terapia.
Inoltre, un’altra classe di pazienti su cui possiamo veramente intervenire sono le persone con disabilità, e io trovo importante la mia unione di psicobiologia e psicologia clinica nel trattamento di questi pazienti.
Vi spiegherò più avanti cosa intendo.

Neuropsicologia: L’importanza dell’Evidence Based
Oltre questo, trovo molto importante, se non fondamentale, cercare di rendere più scientificamente fondato ciò che diciamo.
La psicologia si porta ancora dietro, purtroppo, dei retaggi magici e esoterici.
Noi non leggiamo nella mente, non prevediamo il futuro, non leggiamo i fondi del caffè e non facciamo i tarocchi (anche se un modo per utilizzarli in maniera non divinatoria c’è ma è un argomento molto delicato e dobbiamo andarci molto cauti).
Ci sono alcune cose che la scienza non è riuscito a spiegare, almeno non ancora, o forse che non spiegherà mai.
Ma basiamoci su cosa sappiamo e su cosa è stato valicato più e più volte, ricordandoci sempre dei limiti che la ricerca psicologica e neuroscientifica si porta dietro, per il solo fatto che le persone sono tutte diverse e c’è un’enorme variabilità.
Ma il cervello no, la struttura è uguale per tutti, anche se le sinapsi si creano e si modificano in base all’esperienza. Allora partiamo da lì per avere credibilità.
Dottoressa Martina Conti
Primo articolo della rubrica Neuropsicologia del blog di gnōthi
Se ti è piaciuto questo contenuto ti consiglio di leggere l’articolo di Martina Di Dio “Cos’è l’Enneagramma delle personalità” https://bit.ly/2TR834p