Scrittura terapeutica: il metodo di Sonia Scarpante per curare sé stessi

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La scrittura terapeutica è un metodo rivolto alla cura di sé attraverso lettere indirizzate a un interlocutore reale.

È un percorso guidato volto a superare la paura dell’imprevedibilità che inibisce la scrittura come conoscenza di sé, imparando a osservarsi da fuori e a sviscerare emozioni e sentimenti senza sentirsi giudicati.

il metodo di sonia scarpante: chi è sonia scarpante?

Sonia Scarpante è una ex-architetta che venticinque anni fa, in seguito a un forte disagio causato da una situazione familiare compromessa e aggravato da una malattia oncologica, ha trovato sollievo indirizzando una lettera a uno dei chirurghi del reparto di oncologia.

A quella lettera ne sono seguite altre rivolte agli affetti più cari e a tutte le persone con le quali sentiva di avere un sospeso, un non risolto. Da lì è nata l’idea di divulgare ad altri il beneficio riscontrato su se stessa.

Perché il metodo di scrittura terapeutica di Sonia Scarpante è efficace?

Dopo la pubblicazione di decine di saggi, Sonia Scarpante ha elaborato il suo metodo in un percorso che accompagna i partecipanti in una serie di incontri.

Chi conduce il laboratorio consegna un questionario che indaga sui sintomi dell’evento traumatico che disturba i partecipanti e sulla gravità del disturbo.

Una sorta quindi di termometro delle emozioni e una scala d’impatto dell’evento che ha scatenato quel trauma.

L’analisi delle risposte rivela a ciascun partecipante in prima persona il bisogno di sviscerare l’evento traumatico sofferto, affidandosi alla terapia della scrittura e condividendolo col gruppo, ne trae sollievo.

In cosa consiste il corso di scrittura terapeutica e chi lo conduce?

Il corso di Scrittura Terapeutica è un lavoro di gruppo composto da una decina di persone. Dopo l’introduzione del metodo e la lettura della prima lettera, la Facilitatrice/il Facilitatore dà l’incipit ai partecipanti affinché possano comporre la loro prima lettera. Questa lettera verrà in seguito letta e condivisa col gruppo.

La Facilitatrice/Il Facilitatore è persona formata da Sonia Scarpante attraverso la partecipazione ai suoi master.

il coraggio di scrivere, leggere e condividere

Partecipare a un laboratorio di Scrittura Terapeutica significa sviscerare, scavare nel profondo dei nostri ricordi, scandagliare il passato e far emergere emozioni sopite o sepolte. Esternare un lutto, una separazione, un irrisolto o un senso di colpa sentendosi aiutati nel percorso da una persona partecipe, empatica che ci accompagna in punta di piedi nel profondo delle nostre emozioni per farne un punto di forza e di sostegno.

Non è cosa semplice, poiché capitano momenti in cui affiorano ricordi dolorosi, sofferenze, rabbia e paura. Dobbiamo sviscerare emozioni e per farlo ci vuole coraggio e fiducia. Lavorare su noi stessi ci aiuta ad aprirci al mondo con meno conflittualità, a relazionarci con gli altri con meno fragilità. Troveremo maggior sicurezza e determinazione. Questo ci aiuta a trasformare le nostre debolezze in forza relazionale ed etica.

Ne emerge quindi un rapporto di reciproca fiducia che ci permette di affidare i nostri pensieri e il nostro vissuto a qualcuno che non conosciamo. La nostra confidenza sarà al sicuro? Ci possiamo fidare? Sì poiché ciò che scriviamo e condividiamo col gruppo, lì rimane, senza giudizio o pregiudizio.

Non c’è cosa giusta o sbagliata da scrivere e condividere, c’è l’impegno e il desiderio di provare a liberarci dal peso che ci opprime e dai nodi aggrovigliati che uno dopo l’altro si sciolgono grazie al confronto col gruppo. Questo lavoro profondo dona un senso di sollievo, di restituzione e di risarcimento.

Se scrivere può risultare emotivamente faticoso, leggere ad alta voce e condividere con un gruppo di sconosciuti può esserlo ancora di più. E allora perché dovremmo farlo? Perché riconoscere nella storia di chi ci sta intorno e ci ascolta analogie con la nostra, ci fa capire che non siamo soli.

la scrittura a mano

Dunque scrivere e leggere quella parte di noi che siamo pronti a condividere è il primo passo verso la cura di sé. E per farlo, ci serve carta e penna. Nient’altro. Non siamo più abituati a questo tipo di scrittura perché richiede tempo, ma il tempo invece è parte essenziale del percorso perché nel momento in cui iniziamo a scrivere, stiamo dedicando tempo e attenzione a noi stessi.

Scrittura terapeutica: La prima lettera (a me stesso)

Gli argomenti trattati nel percorso della Cura di sé attraverso la Scrittura Terapeutica si dividono in quattro blocchi: Affettività, Emotività, Etica e Restituzione. Ogni blocco elenca una serie di interlocutori reali a cui indirizzare le nostre lettere. Lettere che per inciso non necessariamente verranno inviate ai destinatari.

La prima lettera è: Lettera a me stesso. Questa lettera è considerata tra le più difficili poiché ci mette di fronte al fatidico foglio bianco. In quel momento ci apprestiamo a scrivere non di noi, ma a noi. La forma è quella della lettera classica che inizia e si conclude con un saluto.

Seduti alla nostra postazione, carta e penna in mano, iniziamo con ciò che affiora alla nostra mente e che proviamo nel preciso momento in cui stiamo scrivendo, senza inibizioni e senza freni.

Siete pronti a partire per questa nuova avventura?

Antonella Cavallo, facilitatrice di scrittura terapeutica

PS: questo il mio libro!

Il mio libro: Zia Agata

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About Antonella Cavallo

Collaboro nell'azienda di famiglia che alla terza generazione progetta e fabbrica apparecchiature per la ricerca scientifica, calcando le orme della genialità artistica di nostro padre e del nostro nonno inventore. Ho pubblicato racconti, poesie e romanzi, partecipando a concorsi e ottenendo riconoscimenti e premi. Dal 2012 mi occupo di volontariato con art.17, operando come mediatore culturale, linguistico e penale presso gli istituti penitenziari milanesi di San Vittore e Bollate con progetti di scrittura condivisa, psicodramma, teatro e mediazione, volti al coinvolgimento delle persone detenute in un cammino verso il riscatto di dignità, rispetto e libertà. A seguito formazione specifica ho ottenuto l'abilitazione di Facilitatrice di Scrittura Terapeutica - Metodo Sonia Scarpante e dal 2018 conduco laboratori di Scrittura Terapeutica nel reparto maschile di San Vittore VI raggio - reparto detenuti protetti e negli istituti scolastici. La mia passione per la lettura e per la scrittura, nonché lo studio per aggiornare e approfondire le mie conoscenze sono il motore propulsore che mi spinge a condividere la potenza delle parole nei luoghi in cui la cura di sé può rappresentare l'unica speranza di riscatto emotivo, l'unico respiro di libertà. Zia Agata edito da Morellini è il mio ultimo romanzo disponibile in libreria e online dal 24 marzo 2023.