Psicoterapia della Gestalt – “Io, la fame e l’aggressività”, l’Eredità di Perls nella psicologia contemporanea

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Nel tumultuoso panorama della psicologia, il libro “Io, la fame e l’aggressività” di Frederick Perls emerge come un faro illuminante, proponendo un’analisi audace e pionieristica dei limiti dell’opera di Sigmund Freud.

Questo articolo si propone di esplorare l’eredità di Frederick Perls nella psicologia contemporanea, concentrando l’attenzione sulle visioni audaci e pionieristiche che hanno ridefinito la Psicoterapia della Gestalt.

Tra Freud e Perls: una critica approfondita sull’approccio psicoanalitico

All’interno di questo articolo, esploreremo le critiche articolate di Perls all’approccio psicoanalitico di Freud, evidenziando come l’autore abbia introdotto il concetto di pensiero differenziale per superare le limitazioni dell’analisi classica.

Perls si distingue per la sua sfida alle teorie sessuali di Freud, sollevando domande cruciali sull’istinto sessuale e sull’importanza trascurata dell’istinto della fame. Esploriamo come questa prospettiva unica possa rivoluzionare la nostra comprensione della nevrosi e della salute mentale.

Nel libro “Io, la fame, l’aggressività” di Frederick Perls, l’autore critica i limiti dell’opera di Freud sostenendo che la teoria di Freud tratti i fenomeni psicologici come isolati dall’organismo, si basi sull’associazione lineare in un sistema a quattro dimensioni e trascuri il fenomeno della differenziazione.

Perls, il punto 0 e il pensiero differenziale

Secondo Perls, non esiste una scienza oggettiva in psicologia, e l’osservatore e i fatti osservati sono inseparabili. L’autore fa riferimento alle teorie di S. Friedlander, che afferma che ogni evento è in relazione a un punto zero da cui parte una differenziazione in direzioni opposte.

Rimanendo attenti al punto centrale, possiamo sviluppare la capacità creativa di vedere entrambe le parti di un evento, evitando una visione unilaterale e comprendendo meglio il funzionamento dell’organismo.

Oltre le teorie sessuali: Perls solleva dubbi fondamentali sulla Psicoanalisi Freudiana

Perls nel suo libro Io, la fame, l’aggressività osserva che le nostre reazioni verso le cose buone o cattive della vita sono connesse ai nostri opposti emotivi. Per farlo, analizza la gamma delle nostre reazioni emotive, collegandole ai concetti di “buono” e “cattivo”. Secondo lui, le emozioni positive come l’amore, l’inclinazione, l’orgoglio e il piacere sono associate al concetto di “buono”, mentre emozioni negative come l’odio, il disgusto, la vergogna e il dolore sono collegate al concetto di “cattivo”.

Perls critica l’affermazione di Freud secondo cui tutte queste espressioni emotive sono riconducibili all’istinto sessuale, difatti contesta l’idea che ogni reazione emotiva, sia positiva che negativa, possa essere spiegata principalmente in termini di pulsioni sessuali.

Invece, suggerisce che l’istinto della fame e le funzioni dell’Io (l’aspetto della mente che gestisce la consapevolezza e il controllo) svolgano un ruolo più cruciale di quanto Freud avesse considerato.

È interessante notare che Perls ammette che lo stesso Freud era scettico sulla possibilità di condurre un’analisi psicoanalitica completa. Questo potrebbe suggerire una sorta di scetticismo interno all’interno della comunità psicoanalitica sulla capacità di applicare completamente le teorie di Freud nella pratica clinica. In sintesi, Perls offre una prospettiva critica e innovativa sulla natura delle emozioni umane, sfidando le concezioni più tradizionali e sottolineando l’importanza di altri fattori come l’istinto della fame e le funzioni dell’Io nella comprensione del comportamento umano.

Dal Censore Interiorizzato al Libero Espressionismo: Perls Riconsidera la Nevrosi

L’autore solleva un interrogativo: se il conflitto nevrotico fosse una battaglia tra il censore repressivo e gli istinti sessuali repressi, allora il raggiungimento della conclusione avrebbe comportato l’eliminazione del censore. Tuttavia, se il censore fosse stato introiettato dall’ambiente, liberare gli istinti repressi non sarebbe stato così difficile. L’autore nota che poche malattie psichiche sono effettivamente correlate alla repressione sessuale.

Successivamente, l’autore esamina l’idea che la concentrazione sull’istinto sessuale contribuisca all’adattamento e alla stabilizzazione. L’autore, però, sottolinea che nel suo caso personale, abbandonando la teoria della libido e ridimensionando l’importanza del sesso abbia iniziato a vivere meglio. Pertanto, giunge alle seguenti conclusioni: la nevrosi ha un significato come disturbo dello sviluppo e dell’adattamento, gli istinti e l’Inconscio svolgono un ruolo incommensurabilmente più grande di quanto si pensasse in precedenza.

L’autore critica Freud per aver sovrastimato la causalità, il passato e gli istinti sessuali, trascurando l’importanza dell’intenzionalità, del presente e dell’istinto della fame, focalizzandosi principalmente sul sintomo patologico.

Perls Invita a una Psicoanalisi Basata sull’Intenzionalità e sul Presente

Perls propone una rivoluzionaria ridefinizione dell’approccio psicoanalitico, ponendo un’enfasi critica sull’istinto sessuale come chiave di lettura primaria per la comprensione della psiche umana.

Difatti, propone di iniziare l’analisi concentrandosi sull’intenzionalità e sul presente, anziché limitarsi esclusivamente alle radici del passato. Questo significa considerare le intenzioni individuali, le aspirazioni e gli obiettivi, nonché il contesto attuale della vita di una persona come punto di partenza per una comprensione più approfondita della psicologia.

Una critica fondamentale di Perls riguarda l’utilizzo del termine “libido” da parte di Freud. Egli sostiene che la concezione freudiana della libido mescola in modo complesso e spesso inutile aspetti biologici e sociali. Perls propone che la psicoterapia, nel suo caso la Psicoterapia della Gestalt, dovrebbe considerare sia il passato che il presente, invitando a integrare il pensiero dialettico e futuristico come elementi chiave nell’analisi e nella cura dei pazienti.

In questo modo, Perls apre la strada a una prospettiva psicoanalitica più ampia, innovativa e orientata al presente, sfidando le concezioni convenzionali e invitando a una riflessione più profonda sulle dinamiche della mente umana.

Dall’indifferenza alla pre-differenza: Perls e la prospettiva psicologica unica

Perls distingue tra il linguaggio matematico e quello psicologico, enfatizzando che l’attribuzione di qualifiche come “stupido” o “intelligente” è spesso influenzata da un punto di vista normativo. In altre parole, questi giudizi sono plasmati da norme culturali o sociali, anziché derivare da criteri oggettivi.

Introduce in merito il concetto di zero, attribuendogli un duplice significato di inizio e centro. Questa nozione suggerisce che il punto di partenza per comprendere concetti come “stupido” e “intelligente” risiede nella percezione soggettiva e nella centralità delle esperienze individuali. Perls sostiene che l’interesse umano sia indifferente a ciò che non è differenziato dal proprio punto di vista soggettivo. Questo implica che la percezione e l’attenzione sono orientate verso ciò che è rilevante dal punto di vista individuale, ignorando ciò che non è differenziato o rilevante in quel contesto.

Ruolo degli opposti nel pensiero dialettico

L’autore, nel suo libro “Io, la fame, l’aggressività” inoltre esplora l’importanza degli opposti nel pensiero dialettico, sottolineando come questi siano strettamente collegati nello stesso contesto. Utilizza esempi tratti dal linguaggio quotidiano, come bianco-nero, giorno-notte, caldo-freddo, per illustrare come gli opposti emergano dalla differenziazione di ciò che inizialmente non è differenziato, fornendo riferimenti all’associazione di opposti nel linguaggio quotidiano e evidenziando come termini contrapposti come bianco-nero o caldo-freddo siano in realtà intrinsecamente legati. Questa associazione deriva dalla differenziazione di concetti inizialmente indistinti.

Descrivere, non spiegare: il consiglio di Perls per comprendere gli eventi

Perls termina l’argomento discutendo del concetto di energia e delle sue connessioni con gli eventi. Perls sostiene che l’energia sia immanente all’evento, ma non dovrebbe essere considerata una forza inseparabile da esso. L’autore esorta a utilizzare il pensiero differenziale e a essere cauti nell’applicare la legge causa-effetto. Sostiene che rinunciare a spiegazioni causali degli eventi e concentrarsi sulla loro descrizione può portare a risultati eccellenti. Infine, Perls sottolinea che molti miti e filosofie cosmologiche ipotizzano un primordiale stato di non-differenziazione come origine dell’universo.

Dai pensieri ai processi: l’analisi di Perls sulla comunicazione psicologica nel suo libro “io la fame e l’aggressività”

Nel suo libro Perls esplora l’approccio psicologico e l’importanza di evitare parole ed espressioni di copertura nella comunicazione. Questo suggerisce un interesse nel penetrare oltre le superfici verbali per comprendere appieno il significato dietro le parole utilizzate.

Perls critica per esempio l’uso del termine “essere nervoso,” sottolineando che questo può indicare una gamma diversificata di emozioni, tra cui ansia, irritabilità, fastidio, tensione sessuale o imbarazzo. Questo richiama l’attenzione sulla ricchezza e sulla complessità delle esperienze emotive che spesso vengono semplificate o mascherate da espressioni convenzionali.

Ampio spettro del Concetto di “Pensare”

L’autore espande il concetto di “pensare,” includendo una varietà di processi mentali. Oltre al tradizionale significato di riflessione o contemplazione, Perls integra la pianificazione, il ricordo, l’immaginazione e il parlare interiormente come componenti fondamentali di questo processo mentale. Questa prospettiva ampliata suggerisce una comprensione più completa delle attività cognitive umane.

Perls considera il pensare come un’innovazione che consente di risparmiare tempo ed energie. Questo concetto implica che il processo di pensiero è finalizzato a ottimizzare la funzionalità umana, consentendo agli individui di anticipare azioni e situazioni, come ad esempio immaginare il tipo di scarpe necessarie prima di andare a comprarle.

io, la fame e l’aggressività: Opposti del parlare Vocalico e Subvocalico

Perls esamina i due opposti del parlare: uno è quando parliamo ad alta voce, come con gli amici o con la famiglia, e questo è chiamatoparlare vocalico.”

L’altro modo è quando parliamo nella nostra testa senza fare rumore, e questo è chiamato “parlare subvocalico.”

Quando eravamo più giovani, ma possiamo prendere come esempio anche gli aborigeni, potremmo aver fatto entrambe le cose allo stesso tempo. Quindi, quando eravamo piccoli, potremmo aver detto cose ad alta voce e anche pensato a cose nella nostra testa senza dirle fuori. Questo è quello che lui intende con “stadio pre-differenziale” – è come se il modo in cui pensavamo e parlavamo fosse un po’ mescolato e più diretto.

Questo potrebbe suggerire che in una fase iniziale dello sviluppo linguistico, prima che avvenga una piena differenziazione tra il parlare esterno e quello interno, gli individui potrebbero esprimere pensieri in modo più immediato e autentico.

L’insieme è diverso dalla somma delle parti: Perls abbraccia la psicologia della Gestalt nel suo libro “io, la fame e l’aggressività”

Il concetto di campo si oppone alla visione tradizionale della scienza, che considera la realtà come un insieme di parti isolate.

Quando Frederick Perls parla del “campo,” intende dire che dovremmo smettere di vedere il nostro mondo interno come tanti pezzi separati e iniziare a vedere tutto collegato, come se fosse una grande scatola piena di cose. Queste “cose” includono parti della nostra mente, come il Super-Io (una specie di voce interna che ci dice cosa è giusto o sbagliato), l’Inconscio (la parte della nostra mente di cui non siamo consapevoli, dove sono nascosti pensieri e sentimenti), i complessi psicologici (modi in cui interpretiamo le cose basati sulle nostre esperienze passate), gli schemi ripetitivi (comportamenti che ripetiamo senza pensarci) e i sogni.

Per comprendere meglio il concetto di “Gestalt,” Perls usa l’esempio delle forme complete. Immagina di guardare una foto: non stai guardando solo i singoli dettagli, ma vedi l’immagine nel suo complesso. Lo stesso vale per come dovremmo guardare le cose nella vita, non solo come parti separate, ma anche come un insieme che ha un significato più grande.

Un’altro fattore da considerare: il contesto

Perls dice che dovremmo inoltre considerare il contesto, che è come l’ambiente o la situazione in cui si trova qualcosa. Il significato di una parola o di un’azione può cambiare a seconda di dove e come viene usata. Per spiegare questo concetto, Perls sostiene che dobbiamo evitare di vedere le cose come se fossero isolate e capire che il mondo è fatto di strutture che hanno significati diversi quando sono insieme rispetto a quando sono separate.

Perls in merito utilizza l’espressione “olismo” per sottolineare che non dobbiamo vedere il mondo solo come un insieme di parti isolate, ma piuttosto come strutture che hanno un significato speciale quando sono collegate insieme, più di quanto non abbiano separatamente. Immaginiamo un puzzle: ogni pezzo ha un significato quando è collocato insieme agli altri, ma se prendi un pezzo da solo, il significato potrebbe non essere chiaro.

Perls infine ci dice che dobbiamo considerare il “contesto”, che è come l’ambiente o la situazione in cui si trova qualcosa.

Il significato di una parola o di un’azione può cambiare a seconda di dove e come viene utilizzata. Per esemplificare questo concetto, Perls offre esempi di opposizioni come “attore”, e spiega come i loro significati possono variare in diversi contesti, senza entrare nei dettagli di un capitolo specifico.

Conclusioni all’articolo sul libro “io la fame e l’aggressività”

In chiusura di questo viaggio attraverso le sfumature psicologiche delineate da Frederick Perls in “Io, la fame, l’aggressività“, emergono chiaramente le radici di una visione alternativa e rivoluzionaria nel campo della psicologia.

Perls, con la sua critica pungente alla psicoanalisi di Freud, ci ha condotti attraverso un terreno fruttuoso di riflessioni e reinterpretazioni. L’analisi dettagliata delle teorie sessuali e della nevrosi ha messo in discussione convinzioni consolidate, aprendo la strada a nuove interpretazioni sulle dinamiche della mente umana. Il richiamo di Perls a spostare l’attenzione dall’istinto sessuale all’istinto della fame e all’analisi basata sull’intenzionalità e sul presente introduce una prospettiva olistica. Questo approccio sfida le convenzioni della psicoanalisi tradizionale, aprendo la porta a una comprensione più profonda e articolata dei processi mentali.

La critica alla concezione confusa di “libido” proposta da Freud riflette il desiderio di Perls di chiarire i concetti fondamentali della psicoanalisi. Con un richiamo all’importanza di considerare sia il passato che il presente, Perls invita a una revisione radicale delle prospettive, suggerendo che il pensiero dialettico e futuristico siano essenziali nell’analisi e nella cura dei pazienti. L’approfondimento sulla differenziazione e l’importanza degli opposti, uniti al concetto di pre-differenza, arricchiscono il nostro linguaggio psicologico. Perls ci insegna a osservare le sfumature, a evitare le semplificazioni e a abbracciare la complessità del pensiero umano.

Dott. Niccolò Di Paolo

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