Sapone e shampoo solido sono la stessa cosa? Scopriamo le differenze

Tempo di lettura: 7'

Ti sei mai chiestæ se il sapone e lo shampoo solido siano effettivamente la stessa cosa? Sei curiosæ di sapere se vengono prodotti con lo stesso procedimento o se la differenza di prezzo è solo una strategia di marketing?

Se la risposta è sì, sei nel posto giusto. In questo articolo esploreremo in dettaglio le differenze tra il sapone e lo shampoo solido, cercando di fornirti una risposta esauriente a queste domande.

Spessissimo mi scrivete per sapere se si può fare lo shampoo-solido con la saponificazione a freddo o se si può fare uno shampoo senza i perfidi tensioattivi.

Prima di tutto, chiedo scusa alle persone a cui non ho risposto ma ho deciso di prendermi del tempo per cercare di dare una risposta esaustiva e allo stesso tempo avvicinarvi a questo meraviglio blog divulgativo.

Ebbene, vediamo perchè il sapone e lo shampoo solido NON sono la stessa cosa, nonostante qualcuno chiami quest’ultimo “sapone per capelli”.

sapone e shampoo solido: DIFFERENZA DI PROCEDIMENTO

Il sapone, come la stessa parola suggerisce, generalmente si ottiene tramite il processo di saponificazione. Questa è una reazione chimica prodotta dalla combinazione di una parte grassa (vegetale o animale) e di una base forte (come l’idrossido di sodio, comunemente chiamato soda caustica). Su questa base vengono incorporati tutti gli altri ingredienti: dalle argille agli estratti vegetali (e chi più ne ha più ne metta per ottenere il risultato desiderato).

Lo shampoo-solido si realizza invece a partire da tensioattivi vegetali (come ad esempio alcuni tensioattivi anionci derivati dal cocco, Sodium Cocoyl Isethionate o SCI) e viene arricchito con oli vegetali, burri, estratti per dare le proprietà emollienti o lenitive a seconda delle esigenze della formulazione. Spesso si impiegano anche polveri o argille, che oltre alle proprietà dirette al capello sono anche validi ingredienti che aiutano la “solida” riuscita del prodotto finale.

Non mi dilungherò su come nello specifico autoprodurre l’uno e l’altro dal momento che sul web è pieno di ricette semplici per giovani spignattatoræ. Quello che voglio fare è spronarti a diffidare di quelle pagine dove ti propongono la produzione di shampoo con la saponificazione.

Vediamo insieme il perchè!

DIFFERENZA DI PH tra il sapone e lo shampoo solido

Dalla reazione di saponificazione si ottiene un composto con il PH piuttosto basico, generalmente tra 8 e 10, il che permette di detergere la pelle in profondità, sbilanciando leggermente il pH cutaneo acido fino a quando questo non si regola nuovamente. Nonostante certi saponi industriali vantino di avere un PH neutro fanno credere, non è possibile ottenere un sapone con un pH “neutro”. Per chi autoproduce il sapone e vuole controllare la buona riuscita delle proprie ricette è possibile utilizzare le cartine tornasole con scale di lettura a segmenti colorati.

Per i capelli invece la faccenda è diversa.

Dal procedimento di produzione dello shampoo con le miscele di tensioattivi si ottengono prodotti con un pH acido, generalmente compreso tra 4 e 4 e mezzo, ovvero pari a quello del cuoio capelluto.

Quando ci laviamo i capelli con il sapone (o con quello che ci hanno venduto facendoci credere che è uno shampoo ma in realtà è ottenuto dalla saponficazione) il pH alcalino di questo prodotto solleva le lamelle della cuticola dei capelli, opacizzandoli e seccandoli. Nel caso in cui ti trovassi in questa situazione, avendo autoprodotto il tuo “sapone” pensando di fare uno shampoo o per rimediare ad un acquisto sbagliato, ti consiglio di fare l’ultimo risciacquo del tuo lavaggio con aceto diluito in acqua, per abbassare il pH e chiudere la cuticola evitando l’effetto sfibrato.

Lavando i capelli con uno shampoo solido, invece, le lamelle rimangono chiuse e compatte… l’effetto finale è decisamente migliore.

posso formulare uno shampoo “senza tensioattivi”?

Formulare uno shampoo-solido senza tensioattivi non ha molto senso, considerando che la sua funzione principale è quella di detergere. E questo, nella formulazione cosmetica, si ottiene nella maggior parte dei casi con i tensioattivi che, di per sè, non hanno nulla di male.

Se vogliamo fare a meno di tutti i tensioattivi sintetici o semisintetici, l’unica alternativa naturale è rappresentata dalle materie prime vegetali ad alto contenuto di saponine. Queste molecole possono essere simili ai tensioattivi non ionici grazie alla loro struttura chimica.

Diversi studi hanno dimostrato come le specie con il più alto contenuto di saponine siano ad esempio Quillaja saponaria (Quillaja Saponaria Bark, Quillaja Saponaria Wood Extract) e Yucca schidigera (Yucca Schidigera Leaf/Root/Stem Extract).

Per ottenere una detergenza soddisfacente però, abbiamo bisogno di impiegare un’alta percentuale di queste materie prime…il che rende il procedimento non del tutto sostenibile.

Altre materie vegetali che si utilizzano tradizionalmente per questo scopo sono:

per le quali, però, vale ancora quanto detto prima.

In diversi banchini artigianali mi sono imbattuta nel classico shampoo “senza tensioattivi” che, sapendo leggere un minimo l’etichetta, non è altro che un sapone. Dunque, è meglio lavarsi i capelli con il sapone a un pH sbagliato e poco rispettoso del cuoio capelluto o con uno shampoo prodotto con dei tensioattivi, magari dolci e ottenuti da un processo sostenibile?

COME CAPISCO SE STO COMPRANDO sapone e shampoo solido?

Semplicissimo! Leggi l’etichetta e non aver paura di fare domande scomode!

Se in etichetta vedi apparire SODIUM HYDROXIDE, idrossido di sodio, allora stai comprando un sapone. Se compaiono nomi più complessi, magari anche in una lista più lunga ( come ad esempio Sodium Cocoyl Glutamate o Sodium Coco Sulfate) allora quello che hai tra le mani è uno shampoo.

Puoi anche chiedere il PH del prodotto, ricordandoti sempre quello che abbiamo imparato prima…Il sapone ha un pH alcalino di almeno 7 o 7 e mezzo (basico), mentre lo shampoo solido ha un pH compreso tra 4,5 e 5,5 (acido) pari a quello del cuoio capelluto!

Per tutti i dubbi e le curiosità racconto il mio viaggio cosmetico su Instagram, dove mi trovi come @krivapet.

A prestissimo!

Dott.ssa Emma Bortolotti

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