Terapia di coppia: istruzioni per l’uso (quando e perchè è giusto rivolgersi ad un professionista)

Tempo di lettura: 7'
letto 78 volte

Probabilmente ne avete sentito parlare e quasi sicuramente vi è capitato di osservarla in una scena di qualche film, ma quando parliamo di terapia di coppia, cosa si intende? Quando è utile? Come si svolge? E soprattutto, funziona?

Vediamolo insieme

Cos’è la terapia di coppia

Parlando di terapia di coppia si intende un intervento rivolto alla relazione più che ai singoli individui. Un intervento che si pone come obiettivo quello di promuovere il benessere della coppia attraverso modalità relazionali alternative.

Ci sono momenti che possono intaccare l’incastro, fino ad ora funzionale dei due coniugi portando ad uno squilibrio del rapporto. Momenti come la convivenza, la nascita di un figlio o un nuovo lavoro.

Cosa hanno in comune tutti questi episodi? Il cambiamento! Difatti, ogni sistema lavora per mantenere un’omeostasi, quando tale omeostasi viene messa a rischio da eventi interni o esterni, il sistema deve essere abbastanza flessibile per modificarsi senza rompersi.

In questo processo lo psicologo ha il ruolo di fornire gli strumenti utili alla coppia per mettere a fuoco il significato della crisi, aiutando la coppia a mettere in luce le dinamiche, i pattern ripetitivi disfunzionali che si attivano all’interno della relazione e a far emergere gli aspetti inconsapevoli, dando una nuova definizione alle problematiche riportate.

il passo successivo consiste nel fornire le risorse necessarie per affrontare il momento di crisi e superare i conflitti, promuovendo nuove modalità relazionali più funzionali.

La terapia di coppia sembra funzionare nel 70% dei casi.

Non male eh!? 

Quando parliamo di terapia di coppia, cosa si intende?

La terapia di coppia, si distingue dalla terapia individuale per il soggetto che si prende in cura, mentre in una terapia individuale il destinatario dell’intervento è appunto l’individuo, nella terapia di coppia il soggetto al quale è destinato l’intervento è, non a caso, la coppia.

Voi direte, ovvio!

Ma credo sia una specifica significativa poiché la terapia in questo caso, per avere maggiori probabilità di buon esito deve iniziare con la motivazione di entrambi gli individui che la compongono.

Fidatevi, non sempre è così.

Anzi, nella maggior parte dei casi è un partner a richiedere l’aiuto dello psicologo, mentre l’altro viene trascinato nella stanza e passa i primi minuti a girarsi intono con lo sguardo pensando:

“ma io che ci faccio qui?”

Fortunatamente, questo pensiero si trasforma in

“vabbè gia che sono qui proviamoci, si sa mai che funziona”

per poi diventare

“caspita, forse può essere utile davvero!”.

Comunque, la terapia di coppia si può definire come un intervento che ha come obiettivo quello di aiutare i partner a superare il momento critico della relazione, lavorando insieme per trovare un nuovo equilibrio, oppure accettando insieme la fine di essa.

Indicazioni d’uso: quando è utile la terapia?

La terapia è utile quando uno o entrambi i partner sentono il bisogno di uno sguardo esterno, cercano risposte e spiegazioni, si sentono bloccati in un circolo comunicativo disfunzionale, hanno bisogno di comprendere ed essere compresi.

La coppia presenta all’interno tre dimensioni temporali:

  • il passato che corrisponde alla formazione della coppia;
  • il presente, ovvero come la coppia si percepisce nel qui ed ora;
  • ed il futuro, inteso come il progetto della coppia.

Nel corso della terapia si tiene presenta e si lavora con tutte e tre queste dimensioni, facendo emergere come queste vengono percepite e vissute da entrambi i partner, soffermandosi sulle letture personali che vengono date ad esse.

La terapia di coppia è una risorsa che aiuta i partner ad approfondire la conoscenza di se stessi, dell’altro e della relazione, permettendo di vedere i problemi da una nuova prospettiva e trovare nuove strategie. Lo psicologo ha il compito di fornire gli strumenti necessari affinché questo sia possibile.

Crisi nella relazione: quando affidarsi ad una terapia di coppia

I fattori più comuni all’origine di una crisi di coppia si possono dividere in due categorie:  fattori esternifattori interni:

  • Fattori esterni: i cambiamenti della vita correlati ad eventi esterni, positivi o negativi che possono avere un effetto sull’equilibrio della coppia, tra questi un lutto significativo, una malattia, la perdita di lavoro oppure un trasferimento, la convivenza e la nascita di un figlio
  • Fattori interni: riguardanti la sfera individuale di una persona, le sue idee, i suoi valori e le sue abitudini

La terapia di coppia è indicata quando

  • Il conflitto porta un malessere ad uno o ad entrambi i partner;
  • La coppia vuole avere una relazione più soddisfacente;
  • Per sostenere il partner in un momento di difficoltà;
  • Quando il conflitto coniugale coinvolge i figli.

Terapia di coppia: come si svolge?

La terapia nella parte iniziale è concentrata sull’analisi della domanda, delle aspettative e delle motivazioni che hanno portato la coppia in terapia. oltre, ovviamente, alla conoscenza dei due partner. La coppia racconterà la propria storia, la quale aiuterà a comprendere meglio quali cambiamenti hanno creato i conflitti e la crisi riportata, racconterà le ragioni per le quali si sono rivolti ad uno specialista e le aspettative di entrambi rivolte alla terapia.

Dopo questa prima fase, lo psicologo insieme alla coppia esplorerà le interpretazioni e le spiegazioni date al problema, sperimentando all’interno del setting terapeutico le proprie dinamiche.

Il passo successivo è arrivare alla definizione di un contratto di lavoro terapeutico chiaro e condiviso, finalizzato al raggiungimento di un nuovo equilibrio.

Definito il contratto terapeutico e individuati gli obiettivi di lavoro, prevede incontri della durata di circa un’ora a cadenza settimanale, quindicinale o mensile, a seconda delle situazioni e dell’approccio adottato.

Al termine di ogni seduta il terapeuta può dare, se lo ritiene opportuno, la propria visione su quanto ascoltato e assegnare alla coppia dei compiti per casa. 

La terapia di coppia funziona?

La terapia di coppia non è una pozione magica e lo psicologo non è un mago, quindi non basta entrare nella stanza perché tutto si aggiusti, ma sicuramente varcare quella soglia è già un buon primo passo. Affinché la terapia abbia un buon esito prima di tutto occorre la cooperazione, i due partner devono sentirsi e voler essere parte di una squadra, se si percepiscono come rivali, per quanto il terapeuta possa essere un buon portiere, prima o poi qualcuno farà autogol.

Quindi,  se da uno o da entrambi i partner vi è un’indisposizione a riconoscere le proprie responsabilità è altamente improbabile che la terapia risulti efficace. Al contrario la terapia di coppia  ha un alto margine di successo quando entrambi i partner si alleano per raggiungere un obiettivo condiviso.

Come in tutte le terapie, la motivazione al cambiamento è un indice di buona prognosi.                          

Stando ai dati forniti dall’American Association for Marriage and Family Therapy il 70% delle coppie riscontrano un miglioramento della loro relazione. 

Dott.ssa Irene Viti, psicologa (per qualsiasi informazione, scorri la pagina, qui di seguito trovi i miei contatti)

Suggerimenti di lettura in merito all’articolo sulal terpia di coppia

Se ti è piaciuto questo articolo ti suggerisco di dare un’occhiata alla mia rubrica di sessuologia e terapia di coppia. Tra i vari articoli, ti suggerisco, tra i più letti, il mio articolo sull’importanza della sessualità, il mio articolo sulla trasformazione dell’amore all’interno della relazione di coppia e, il più letto, il mio articolo sulle teorie sistemiche in merito a “come sgeliamo il nostro partner


About Irene Viti

Mi presento! Sono Irene Viti, psicologa libero professionista.
Lavoro come psicologa a Firenze, occupandomi principalmente di individui, coppie e famiglie presso il mio studio (Via Bonifacio Lupi 14 c/o StudioIn Firenze).
Da anni, inoltre, mi occupo di GCA (Gravi Cerebrolesioni Acquisite), lavorando con persone che in seguito ad una lesione cerebrale hanno riscontrato difficoltà nelle funzioni cognitive ed esecutive.

Il mio approccio
L'approccio sistemico relazionale parte dal presupposto che l'essere umano, in quanto essere sociale, non sia un'entità a sé stante, ma sia il centro di un'infinita rete di rapporti e che in essi sia attivamente immerso. L'individuo è quindi parte integrante di un sistema ampio, di una rete di relazioni che si intersecano e che a vicenda si influenzano.

L'approccio sistemico relazionale lavora nel qui ed ora, tenendo sempre uno sguardo rivolto alla storia familiare e ai modelli che possono aver influenzato il contesto di riferimento. Tale approccio si fonda sull'analisi delle dinamiche relazionali e della comunicazione all'interno di esse, proprio per questo è particolarmente indicato per le terapie familiari e di coppia, ciò però non significa che non sia indicato per affrontare una terapia individuale, anche se l'individuo entra da solo nella stanza egli porta con sé tutte le sue relazioni significative che hanno caratterizzato e caratterizzano la sua esperienza nel passato e nel presente.

Se vuoi saperne di più...
qua sotto troverai i miei contatti:
email: irene.viti@psypec.it
tel: 340 5149889