The Room” di Tommy Wiseau è un film americano del 2003 noto a tutti per essere “il film più brutto mai fatto”. Ma dietro si nasconde (forse) un geniale capolavoro incompreso.

Introduzione all’articolo su The Room
Nel 2018, a me e al mio compagno di teatro Giovanni (già menzionato in un articolo precedente), venne l’idea di realizzare un’opera teatrale il cui concetto base è la storia di due amici (Tom e Gabri) che vengono divisi dall’arrivo di una donna (Sara). Lavorammo a lungo all’idea, fino a renderci conto che teatralmente era infattibile.
Perciò decidemmo di realizzare un film.

La sceneggiatura fu completata nella primavera del 2019 e le riprese iniziarono la stessa estate. Il film si chiama “Flusso di Elettroni”, lo trovate su Youtube ed è una merda. Ci eravamo posti l’obiettivo di raccontare una storia umana, e i dialoghi sembrano recitati da degli alieni che cercano di mimetizzarsi sul pianeta terra. Volevamo mettere in mostra il nostro talento recitativo e gli interpreti di The Lady di Lory Del Santo sono più realistici. Speravamo di spiccare in quanto a regia, e invece è già tanto se abbiamo azzeccato i campi e controcampi, senza contare gli inutili virtuosismi volti ad enfatizzare nulla se non che “uuuh, la cinepresa si muove!”. Insomma, un fallimento in piena regola.
Se non fosse che…
Dopo qualche tempo dalla pubblicazione, ci siamo resi conto di un fenomeno strano. Gli amici e conoscenti che andavano a cercarlo e si sottoponevano a quei 34 minuti e 52 secondi, sembravano adorarlo.
Ma per il motivo sbagliato.
Quello che noi volevamo rendere un dramma strappalacrime, si rivelò essere… un’ottima commedia. Non volontaria, ma cionondimeno una commedia.

E infine arrivammo a The Room
Un fenomeno simile avvenne a Tommy P. Wiseau, l’uomo responsabile per aver scritto, diretto, prodotto e recitato in “The Room”, un film americano del 2003 noto a tutti per essere “il film più brutto mai fatto”.
Le similitudini con “Flusso di Elettroni” sono alquanto inquietanti.
Anche in “The Room” attore protagonista e regista sono la stessa persona, la storia parla di due amici (Johnny e Mark) che vengono divisi da una donna (Lisa), la donna in questione viene mostrata come malvagia oltre l’inverosimile (rendendo entrambi i film assai sessisti), i dialoghi sono memorabili e le scene romantiche mettono a disagio.
La storia dietro a “The Room” è però assai più interessante, tanto che Greg Sestero (migliore amico di Tommy nella vita vera, nonché interprete del migliore amico Mark nel film) vi ha scritto un libro, “The Disaster Artist”, best seller che è divenuto a sua volta film, con regista e interprete principale James Franco.
The disaster Artist: la storia dietro Tommy Wiseau e the room
Tommy ha un’origine misteriosa, probabilmente dell’Est Europa dato l’accento, ma dice a tutti di venire da New Orleans. Lui e Greg si conoscono ad un corso di recitazione, Greg ammira il suo modo di essere “libero” da ogni convenzione e “senza filtri”.
Tra i due nasce un’amicizia e arrivano perfino a trasferirsi a Los Angeles insieme, dove cercano il successo come attori. Per Tommy le strade si chiudono, a causa del suo aspetto inquietante e l’età avanzata (lui negli anni duemila diceva di avere 20 anni, ma più probabilmente ne aveva 40). Greg, d’altro canto, riesce a rimediare qualche particina in filmetti perlopiù di serie B, tra cui la più nota come protagonista in “Retro Puppet Master” del 1999, che non andò mai in sala e finì direttamente in home video.
L’amicizia tra i due inizia ad allentarsi quando Greg trova una compagna ed ha sempre meno tempo da dedicare a Tommy. A questo punto Tommy abbandona Los Angeles per quasi un anno. Non si fa più vivo. Greg quasi si dimentica della sua esistenza, se non per qualche chiamata al telefono da Tommy che, sporadicamente, si fa vivo per lanciare messaggi criptici (dice di “star male” e “avere bisogno d’aiuto” ma non dà all’amico informazioni su dove si trova e sul come aiutarlo).
Improvvisamente, dopo mesi di assenza, Tommy ritorna ed è cambiato: ora non sembra più lo “spirito libero” di prima, è più composto. Porta sempre degli occhiali da sole, anche di sera.
E ha scritto una sceneggiatura.

Così è nato “The Room”.
Consiglio a tutti di leggere la sceneggiatura di “The Room” (scaricabile gratuitamente in pdf da google), soprattutto se siete interessati alla psicologia. Al suo interno, troverete un viaggio all’interno del subconscio di un uomo che combatte a denti stretti i suoi demoni (altroché “libro rosso” di Jung).
Troverete anche molte risposte alle domande che il film inevitabilmente vi lascerà, come “perché i personaggi in due scene del film sono vestiti con degli smoking senza un apparente motivo?”. Troverete anche pagine e pagine di dialoghi ripetitivi, dove le persone non fanno altro che ripetersi ciò che hanno già detto, troverete vampiri su macchine volanti che citano Dragon Ball. Insomma, se il film avesse seguito la sceneggiatura, sarebbe stato molto più interessante e forse anche più divertente e cult di quanto non sia già.
Ma il film non è così. Il film è un bizzarro compromesso tra la mente bizzarra di un uomo che non teme di mettersi a nudo, e il voler piacere a tutti.

Il budjet dietro The Room
Tommy Wiseau ha speso sei milioni di dollari per realizzare “The Room”.
Quando gli viene chiesto da dove provengano questi soldi, blatera qualcosa su un negozio di Jeans, ma la marca è sconosciuta a tutti ed è davvero improbabile che abbia fatturato così tanto con quella attività.
Dopo l’uscita del film, ha speso 5.000 dollari al mese per più di cinque anni per tenere un enorme cartellone con la sua faccia su Sunset Boulevard. Sul cartellone ha stampato il proprio numero di telefono e, quando riceveva chiamate, rispondeva “Vieni a vedere mio film”.

Questo era il suo marketing
Il film è stato al cinema per due settimane perchè Tommy voleva che venisse candidato agli Oscar.
Ha incassato solo 1.800 dollari.
Per fortuna, nella seconda settimana di proiezione, Michael Rousselet lo trovò talmente esilarante da convincere i suoi amici a vederlo con lui e, così facendo, creò un passaparola che fece nascere il fenomeno.
Ad oggi, tutti gli anni in molte capitali degli Stati Uniti, Scandinavia, Canada, Inghilterra, Australia e Nuova Zelanda a mezzanotte il film viene proiettato in sale colme di fans che si divertono a prendere in giro il film.
Tommy Wiseau ha poi dichiarato che lo humor era “completamente intenzionale” e che il film “era pensato per essere una commedia”, ma queste affermazioni sono a dir poco dubbie.
The Room: una pellicola malriuscita o un misterioso colpo di genio?
Ciò che è certo è che il film attualmente gode di una fama e di un successo che non sono tipici delle pellicole malriuscite, difatti non mi piace pensare a “The Room” come una pellicola malriuscita.
Penso che sia un capolavoro di commedia, sebbene non intenzionale. E penso che Tommy Wiseau sia un genio dell’audiovisivo che riesce sempre a far provare delle emozioni allo spettatore, sebbene mai quelle che vorrebbe lui.
Mi spiego meglio: Tommy, dopo “The Room”, convinto di essere un comico nato, si è dato alla commedia e ha realizzato “The Neighbours”, una web serie comedy che si trova integralmente su Youtube.
Vi invito a provare a guardare più di una puntata.
Non ci riuscirete. Il motivo? è spaventosa.
Gli attori sono inquietanti, le musiche fuori posto e l’effetto che risulta è quello dei video creepypasta che dominavano il web qualche anno fa.
Roba da incubi. Allo stesso modo in cui “The Room” non è un dramma fallito, bensì una commedia riuscita, così “The Neighbours” non è una sitcom fallita, bensì un horror riuscito.
Una cosa è mirare con una freccia al centro del bersaglio e fare cilecca, un’altra cosa è mirare al proprio bersaglio e centrare perfettamente quello del tiratore accanto.
Giorgio Perrig, regista
Se ti è piaciuto il mio articolo ti suggerisco di leggere il mio articolo scritto sulla “Troma Entertainment e il gusto dell’orrido“