Tornare a scuola significa affrontare tante paure lasciate in sospeso a causa della pandemia da covid-19.
Ma quali sono queste paure? Quali sono le sfide dei genitori di oggi?
A scuola non serve portare solo lo zaino, meglio un bagaglio di autostima

Tornare a scuola tra libri, zaini e tutto il materiale (necessario?)
È da poco squillato il suono della prima campanella, quella campanella che al solo pensiero ci ha messo in moto per mille preparativi.
Intanto procurarsi tutto il materiale richiesto dalle insegnanti non è cosa da poco: può sembrare una caccia al tesoro, o un percorso ad ostacoli, tra cartolerie e grandi magazzini.
Per non parlare poi che l’anno scolastico ci catapulta in una nuova organizzazione familiare: routine da gestire ben diverse da quelle estive, orari di entrata e di uscita da scuola da rispettare, attività extrascolastiche da scegliere e calendarizzare, e le disponibilità di mamma, papà, nonni, zii e tate da incastrare come pezzi di tetris.
A casa tutto è pronto: la frenesia dei preparativi è tangibile, ci sembra di aver pensato a tutto.
E così, belli e sistemati, gli studenti varcano ogni giorno quella soglia con uno zaino che pesa di molte cose.

Ma è veramente questo il bagaglio necessario PER AFFRONTARE UNA VITA SCOLASTICA SERENA?
Purtroppo no.
Non basterà studiare dieci libri per sviluppare un’apertura mentale; oppure avere un astuccio pieno di colori per scoprire il proprio talento; non basteranno compasso e squadra per superare i propri limiti; non basterà un temperino per affinare la propria curiosità e neanche una gomma da cancellare per eliminare la paura del fallimento di un’interrogazione o l’ansia da prestazione davanti a un compito.
Ebbene sì, sono proprio la paura del fallimento e della critica dei compagni le più comuni tra i banchi di scuola, e spesso, i bambini e i ragazzi arrivano a scontrarcisi senza una vera e propria preparazione, totalmente disarmati.
Correlata alla paura del fallimento emerge l’ansia da prestazione, ovvero la paura, irrazionale e non controllabile, nei confronti di ricevere un giudizio negativo, di non raggiungere il successo scolastico, di prendere brutti voti, e di non essere capaci a superare una prova.

Tornare a scuola: L’importante ruolo della famiglia
Sulla presenza e soprattutto sull’intensità dell’ansia da prestazione è proprio la famiglia ad avere un ruolo fondamentale. In particolare l’interesse dei genitori verso la scuola, le loro aspettative sul rendimento scolastico e le loro stesse preoccupazioni di avere un figlio di successo hanno un’impattante – a volte, catastrofica – influenza.
Troppo spesso l’attenzione dei genitori è posta sul rendimento scolastico, altrettanta enfasi però non è dedicata alle variabili emotivo-affettive che possono condizionare il rendimento e lo sviluppo del proprio pargolo:
- rassicurarli davanti ad un errore;
- facilitare l’autonomia nello svolgimento dei compiti;
- comprendere le loro paure senza sminuirle;
- mostrare interessamento per le loro passioni spostando l’attenzione dalla prestazione;
sono solo alcune delle chiavi per aiutare il bambino e ragazzo a sviluppare un alto livello di autostima, e così affrontare le sfide scolastiche con un bagaglio ricco di “strumenti utili”.
Dottoressa Psicologa Olga Bevanati
Se ti è piaciuto l’argomento “Psicologia dello sviluppo” ti consiglio di leggere i miei articoli sulla “didattica dell’errore“, sulla “bugia” e sulla “gelosia tra fratelli“
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