“Non si insegna quello che si sa o quello che si crede di sapere: si insegna e si può insegnare solo quello che si è.”
Nella mia mia esperienza di formatore ho avuto discenti che avevano il desiderio di imparare ad insegnare.
La loro paura più grande era quella di parlare di fronte ad un pubblico, ma superata questa paura la maggior parte della mia attenzione era volta a spiegare quali fossero i principi fondanti della comunicazione e “cosa si deve sempre fare” o “non si deve mai fare” davanti ad un pubblico (“Must Have” e “Must Avoid” di Daniel Lacroix).
Puntualmente, durante i Role Playing, venivano fuori due tipi di persone:
- Quelli che recitavano una parte, che esprimevano una comunicazione noiosa e pesante
- Quelli che facevano loro la causa dell’esercitazione che, senza aver mai studiato un minuto di “public speaking” nella loro vita, mostravano una comunicazione perfetta
Jean Léon Jaurès, politico francese di fine 800 famoso per l’efficacia dei suoi discorsi a favore del socialismo, dice: “Non si insegna quello che si sa o quello che si crede di sapere: si insegna e si può insegnare solo quello che si è”.
…e non c’è lezione più noiosa di quella di un insegnante che parla ininterrottamente per un’ora senza entrare in relazione con la sala, esattamente come sarebbe altrettanto noioso sentire parlare un amico per un’ora senza dare nessuna parvenza di ascolto o di interazione.
Si insegna quello che si è, di conseguenza per me l’insegnamento non è adatto alle persone egocentriche. Albert Einstein diceva “Non ho mai insegnato nulla ai miei studenti; ho solo cercato di metterli nelle condizioni migliori per imparare”.
Vuoi imparare ad insegnare? Prima regola: impara a non monopolizzare le conversazioni e chiediti se, nella vita di tutti i giorni, le persone attorno a te ascoltano le considerazioni che fai.
Se non lo fanno, significa che o non sei preparato oppure ESTREMAMENTE NOIOSO. Per la seconda l’invito è di ridurre ad 1/10 le informazioni che dai rispetto a quello che sai.
Dottor Niccolò Di Paolo