”Vuoto a perdere” è una canzone di qualche anno fa scritta da Vasco Rossi e Gaetano Curreri per Noemi ed oggi andremo ad analizzarla insieme.

dall’adolescenza all’età adulta: sentirsi vuoti a perdere
”Sono un peso per me stessa
sono un vuoto a perdere
sono diventata grande senza neanche accorgermene”
Un po’ triste, diranno i lettori. Spesso però, imparando a navigare nella malinconia si trovano delle perle non poco rare. Oggi ci spostiamo velocemente alla fine dell’adolescenza. Un salto in avanti rilevante. Dalle giovani avventure della giovinezza arriviamo alla concretezza dell’inizio di una vita adulta. Il passaggio da adolescenza ad età adulta è un periodo critico in ambito identitario.
L’identità, in questa fase, diventa un organizzazione relativamente più stabile. I ragazzi cominciano ad essere consapevoli della propria individualità, percependo molto di più i loro gusti e tendenze.
In questo momento il rischio è di sentire una sensazione molto comune, spesso banalmente esplicitata nel pensiero: “ed ora cosa faccio della mia vita?“. E’ sempre percepita come un impedimento importante, un difetto rilevante: l’incertezza. In una società in cui si fa a gara a chi ha di più, a chi arriva prima, sentirsi vuoti a perdere, diventare grandi e non sapere cosa fare, paralizza.

quando il rimpianto ci immobilizza
“Quanta vita che ho vissuto inconsapevolmente
quanta vita che ho buttato
che ho buttato via per niente’‘
E di fronte alla possibilità di non sapere cosa fare, dove andare, quale strada prendere, l’altro pensiero che può immobilizzarci è il rimpianto. Riavvolgere il nastro della nostra adolescenza quasi finita e rendersi conto che alcune esperienze, relazioni e contesti sono svaniti inconsapevolmente. La paura più grande è che quel che abbiamo vissuto non sia servito a molto, che l’inconcludenza di certe pazzie, sia stata poco significante.
Non vi spaventate: è fondamentale guardarsi indietro, vedere i passi che sono stati fatti per essere ciò che si è. Tutti i passi che abbiamo fatto sono stati importanti per arrivare a questo punto: i fallimenti ci hanno fortificati, le strade sbagliate ci hanno mostrato le strade maestre, le persone sbagliate forse ci hanno fatto capire con chi vogliamo camminare più avanti. E allora perchè prendere la strada del rimpianto? Perchè non prendere quella dell’autostima che si rafforza vedendo che ogni passaggio ha avuto un significato?

il confronto con gli altri indebolisce i nostri progetti
“Ma non mi fermo più
Mentre vado a cercare quello che non c’è più
Perché il tempo ha cambiato le persone”
Certo, il confronto con le altre persone indebolisce i nostri progetti. Ci sarà sempre qualcuno che è stato più veloce, che ha trovato prima di voi una strada efficace, che sembra totalmente felice e a proprio agio nella vita di tutti i giorni. Tutti con un satellitare funzionante e tu che navighi a vista. Annota i tuoi piccoli momenti di felicità, non devono essere simili ad altri, sono i tuoi personalissimi ed unici. Prenditi cura di te ringraziando ogni giorno per la persona che sei.

no, non sei un vuoto a perdere
“Sono diventata questa
senza neanche accorgermene“
Crescere e diventare adulti è una corsa ad ostacoli inconsapevole.
Ai blocchi di partenza con le ferite, le gioie e la spensieratezza della tua adolescenza. Gli altri atleti sembrano tutti più consapevoli, allenati e più pronti di te. La pressione dalle gradinate è incredibile: la tua famiglia aspetta che finalmente anche tu possa raggiungerli nell’età adulta.
Ma poi, alzando gli occhi, scoprirai un nuovo modo di vedere questa corsa. Non è una gara, non c’è un podio in lontananza. Gli atleti sono miei compagni, hanno passato esperienze forse simili alle mie: difficili, impervie. Le persone sulle gradinate possono essere una risorsa: dall’alto vedono meglio gli ostacoli e possono avvertirmi prima.
E la pista in realtà sono solo infiniti sentieri e, per fortuna, puoi decidere tu quale prendere.

Dott.ssa Martina Bacciotti, Psicologa dello Sviluppo
SUGGERIMENTI DI LETTURA IN MERITO ALL’ARTICOLO SU “vuoto a perdere” DI noemi
Se ti è piaciuta la mia rubrica, ti consiglio di leggere uno dei miei ultimi articoli, che tratta le sfumature dell’età adolescenziale. Ho scritto alcuni articoli sulle canzoni pop: uno su “Buon viaggio” di Cesare Cremonini, uno su “L’estate addosso” di Jovanotti e uno su “Zitti e Buoni” dei Maneskin e l’ultimo su “Laurea ad honorem” di Marrakesh e Calcutta.