Sante Pollastro e Costante Girardengo: Il bandito e il campione

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Sante Pollastro e Costante Girardengo nacquero entrambi a Novi Ligure. Il primo era un bandito, il secondo un abile ciclista su strada e un ottimo pistard.

L’amicizia tra i due fu molto discussa all’epoca; entrambi provenivano da famiglie povere e avevano la stessa passione per la bicicletta.

Le origini

Pollastro, sin dall’infanzia, viene considerato “un attaccabrighe”. La sua indole lo porterà ad essere un bandito costantemente ricercato dalla polizia, quest’ultima incapace di prevedere le sue mosse in anticipo.

Girardengo, sin da ragazzino, vince la maggior parte delle gare su strada. Un giovane dolce e in gamba, a detta dei suoi compaesani, destinato a diventare uno dei corridori più forti dell’epoca e del panorama ciclistico italiano.

Vince sei edizioni della “Classicissima”, due Giri d’Italia, tre Lombardia e nove campionati italiani sbaragliando i record di un altro noto campione italiano, Alfredo Binda.

vite dal destino incrociato

Sante Pollastro e Costante Girardengo sono entrambi a Parigi nel 1927. Il “campionissimo” è in procinto di partecipare alla “Sei giorni” su pista; tra il pubblico è presente anche Pollastro, appassionato di ciclismo.

In Francia la sua fama di fuorilegge non è ancora ben nota. Ciò gioca a suo favore, permettendogli di poter visionare le prestazioni del suo compaesano.

Durante i giorni di gara, tra i due avviene un incontro ravvicinato, culminato con una promessa da parte di Girardengo di non rivelare ciò che si sono detti. Costante tornerà in Italia per preparare nuove sfide, Pollastro resterà ancora in terra d’oltralpe per fuggire alle accuse che pendono su di lui.

fine corsa per pollastro

Nel 1927 Sante Pollastro viene arrestato a Parigi. Girano voci di un tradimento. Pare che il campione piemontese, una volta tornato in patria, abbia denunciato alle forze di polizia il noto bandito.

Le indagini durano all’incirca un paio di mesi quando, un caldo pomeriggio di agosto, Pollastro viene riconosciuto da tre gendarmi nella stazione parigina.

Egli dichiara alle forze dell’ordine di essere un fuggiasco triestino di nome Giordano Bruno Radetich, ma durante l’interrogatorio in questura confessa la sua vera identità.

Conclusione: Lieto fine per pollastro e girardengo

La storia di Sante Pollastro e Costante Girardengo termina con un lieto fine. Pollastro, dopo aver trascorso più di trent’anni in carcere, viene rilasciato.

Grazie alla sua ammirevole condotta, nel 1959 gli viene concessa la “grazia” dal presidente della Repubblica Giovanni Gronchi.

Riprende in mano la sua vita dedicandosi al mestiere di ambulante e, nel tempo libero, coltiva la sua passione per le due ruote.

Il suo amico/nemico muore nel 1978; egli, invece, l’anno seguente. Il loro legame eterno è suggellato dalla canzone del cantautore italiano Francesco De Gregori, intitolata “Il Bandito e il Campione”.

Venanzio Presutti

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