Criminologia

La rubrica di criminologia tenuta da Mattia Curti è un vero e proprio viaggio nella mente criminale. Attraverso analisi approfondite dei profili criminologici dei serial killer più famosi, nella rubrica intitolata “Monografie Seriali“, Curti delinea i tratti distintivi delle personalità psicopatiche e sociopatiche che hanno commesso alcuni dei delitti più efferati della storia. Nella rubrica “Delitti di Provincia“, invece, l’attenzione si sposta sui casi di omicidi avvenuti in contesti più ristretti e meno noti, ma che hanno comunque destato l’interesse dell’opinione pubblica.

Mattia Curti è un esperto criminologo che, con la sua rubrica, ha saputo coinvolgere il pubblico con un approccio accurato e rigoroso. Attraverso l’analisi dei comportamenti dei delinquenti e la loro psicologia, Curti mette in luce i meccanismi che portano alcune persone a compiere gesti inumani e ci aiuta a comprendere meglio la complessità della mente umana.

In sintesi, la rubrica di criminologia di Mattia Curti rappresenta un’occasione per approfondire temi delicati e complessi, attraverso uno sguardo professionale e competente. Grazie alla sua capacità di coinvolgere il pubblico e di mettere in luce aspetti inediti e sorprendenti, questa rubrica rappresenta un punto di riferimento per tutti coloro che sono interessati alla comprensione dei fenomeni criminali e delle loro radici psicologiche.

Di recente, è entrata a far parte della squadra anche Federica Saracino, laureata in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica e specializzata in Scienze Criminologiche per l’Investigazione e la Sicurezza. Nel suo articolo sulla vita in carcere, la Saracino si sofferma sugli aspetti psicologici che riguardano la reclusione, offrendo un punto di vista prezioso e inedito.

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Morire in carcere: quando il suicidio sembra essere l’unica via d’uscita – prevenzione e modalità di intervento

Questo articolo affronta un argomento delicato e spesso sottovalutato: il fenomeno del suicidio in carcere.

Partendo dalla constatazione che uniformare le motivazioni individuali che inducono al suicidio è impossibile, l’intento di questo articolo è far emergere la complessità del problema e stimolare una maggiore attenzione e sensibilità nei confronti di chi si trova ad affrontarlo.

Attraverso una testimonianza dall’interno e l’analisi delle principali cause di suicidio in carcere, questo articolo vi offre spunti di riflessione sulle difficoltà psicologiche che possono portare alla decisione estrema e sulle modalità di prevenzione e intervento che possono essere messe in atto per ridurre il rischio di episodi tragici.

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Monografie Seriali – Ludwig: l’organizzazione criminale neonazista fondata da Abel e Furlan, serial killer missionari

Ludwig fu un’organizzazione criminale a stampo neonazista fondata, composta e determinata da Wolfgang Abel e Marco Furlan.

Un duo, un singolo, un’entità astratta: s’accanì su omosessuali, senzatetto, fraticelli confusi nella fede.

Divampò laddove il sollazzo sfogò l’umano istinto alla tentazione. Classificabili come serial killer organizzati e missionari, Abel e Furlan vestirono tonache d’inquisitori seguaci d’un credo deviato. Stragi e attentati li posero infine tra i “mass murder” – assassini di massa.

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Monografie seriali: Donato Bilancia – l’edonista dominatore

Donato Bilancia mise in atto 17 omicidi lucidamente e consapevolmente. Durante la fase processuale emerse tutta l’esigua complessità di una figura assassina dai tratti così concreti e tangibili da apparire irreali. 13 ergastoli condanneranno a vita un uomo che uccise sia per piacere, sia perché autoproclamato vate di morte. Edonista dominatore è l’ultima definizione criminologica di Donato Bilancia.

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Monografie seriali: Donato Bilancia, ho voglia di uccidere – Donato il timido, Walter il ladro

Donato Bilancia è un serial killer organizzato dalla difficile classificazione: dominatore/edonista, uccide tramite arma da fuoco colpendo in diversi contesti e differenti tipologie di vittime. Conoscenti, prostitute o semplici persone qualunque, chiunque tra il 1997 e il 1998 sarebbe potuto cadere sotto i suoi colpi di pistola.

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Delitti di provincia: Pippone di Varzi, ultimo impiccato della storia d’Italia

Giuseppe Malaspina, famoso con il soprannome Pippone di Varzi, fu accusato e dichiarato colpevole del violentissimo sterminio della famiglia Tamburelli nel lontano 1863.

In un’epoca orfana dell’indispensabile supporto scientifico, indagini e istruzioni probatorie sottostavano a sospetti ed esperienza degli addetti alla giustizia del Regno. Autori e studiosi tutti concordano, ad oggi, circa l’esiguamente circonstanziata sussistenza della reale colpevolezza dell’uomo.

Pippone di Varzi, così è ricordato, “fu uomo da primato, l’ultimo in Italia ad essere impiccato“!

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Pillole seriali: Pierluigi Corio, il serial killer che uccideva gli amici

Pierluigi Corio, denominato anche il Fregoli di Bergamo, è un serial killer edonista per guadagno. Il “friends serial killer”, così definito perchè uccideva gli amici, è scomparso dalle cronache lasciando molti interrogativi e una solo fotografia al momento dell’arresto.

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Delitti di provincia: Alberto Scabini, Il borgia di Montù Beccaria

Alberto Scabini è il primo protagonista della nuova rubrica “Delitti di provincia”. Denominato il Borgia di Montù, uccise probabilmente l’intera famiglia per accaparrarsi un’ingente l’eredità dalla quale era stato escluso.

Subdolo e strisciante, fu autore di un celebre caso di omicidio plurimo tramite avvelenamento accaduto sui colli dell’Oltrepo’ pavese negli anni ’70.