L’universo è fatto di musica secondo Pitagora.
Anche la nascita, la morte e l’universo hanno una loro “armonia” numerica, un loro ordine. L’armonia dei numeri è infatti una delle teorie più interessanti del filosofo allievo di Teocrito.

Conoscenza è armonia, armonia è musica, musica è conoscenza (Olga Serantoni)
Al nome di Pitagora viene subito in mente l’omonimo “teorema” e il pensiero corre al triangolo rettangolo.
Prima di essere un matematico e di occuparsi di geometria però, Pitagora è nato in Grecia come filosofo.
l’universo è fatto di musica: il pensiero pitagorico
La filosofia di Pitagora, in partenza, era basata proprio sui numeri. Pitagora considerava i numeri come l’essenza e la componente minima di ogni cosa.
Di conseguenza, per il filosofo, tutto allora poteva essere conosciuto e spiegato matematicamente, e l’intero mondo diventa in questo modo “conoscibile” e comprensibile razionalmente per l’uomo. Possiamo definirlo come un anticipatore del metodo scientifico Galileiano.
Questo concetto rende tutto l’universo “ordinato”, il poter spiegare ogni cosa attraverso una radice numerica, raccorda ogni elemento all’altro creando una grande armonia di fondo. Seguendo il ragionamento pitagorico anche la nascita, la morte e l’universo hanno una loro “armonia” numerica, un loro ordine.

L’armonia musicale dei numeri
Ordine che Pitagora, per primo, applica anche alla musica.
Infatti attribuisce dei suoni a questa “armonia”, stabilisce delle proporzioni tra musica e matematica, crea la nozione di “accordo” e di “scala musicale”, e studia le varie lunghezze che le corde devono avere per creare uno specifico suono.
Estende questo studio anche all’universo, ed in base alle distanze tra pianeti e al movimento delle sfere celesti, ipotizza con calcoli matematici delle note musicali da assegnare a ciascuno di essi.

- A Giove corrisponde la nota “Do”;
- a Marte il “Re”;
- al Sole la nota “Mi”;
- a Venere il “Fa”;
- a Mercurio il “Sol”;
- alla Luna la nota “La”:
- ed infine a Saturno il “Si”.
Seguendo i continui spostamenti dei pianeti, allora non ci resta altro che provare ad ascoltare che musica fa l’universo…

Professoressa Olga Serantoni
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