Tempus fugit – il tempo vola, fugge…se poco, lo desideriamo, se in abbondanza, lo procrastiniamo e ci annoiamo…ma perchè?

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Il tempo vola, un’osservazione tanto comune quanto ineluttabile. In un mondo che sembra sempre più veloce, ci troviamo spesso a desiderare un’abbondanza di tempo libero per coltivare passioni e attività creative.

Tuttavia, ironicamente, quando l’opportunità si presenta, veniamo travolti da una strana combinazione di noia e procrastinazione.

La noia, quell’ombra silenziosa che emerge quando l’adrenalina delle scadenze scompare, sembra prosperare in queste condizioni. E insieme a essa, la procrastinazione, quella compagna indesiderata, fa la sua entrata trionfante.

Forse per la mancanza di stimoli? Forse perchè la routine è priva di spinte esterne? Forse evitiamo un confronto più intenso con noi stessi attraverso il labirinto temporale?

perchè il tempo vola?

Perché nell’abbondanza di tempo non riusciamo a essere produttivi come vorremmo?

Perché, ironicamente, la noia e la procrastinazione sembrano farsi strada quando il tempo è a nostra completa disposizione?

Quando il tempo è scarso, desideriamo ardentemente quei momenti di tranquillità e relax che solo l’abbondanza di tempo può offrire. Sogniamo di dedicarci alle passioni trascurate, leggere quei libri accumulati sulla mensola, o semplicemente di goderci la libertà di non avere impegni stringenti.

Eppure, quando finalmente ci troviamo in un oceano di tempo, perdiamo la concentrazione e la motivazione.

La mancanza di stimoli potrebbe essere una chiave di lettura di questo enigma temporale. Il tempo vola, e l’abbondanza di esso spesso equivale a starsene a casa, e la monotonia dell’ambiente domestico potrebbe contribuire al calo di interesse e motivazione. La routine quotidiana, senza la spinta degli impegni esterni, potrebbe privarci degli stimoli necessari per mantenere viva la fiamma della produttività.

Tuttavia, c’è anche un aspetto più profondo da considerare…

Forse, quando il tempo è abbondante, ci troviamo di fronte a noi stessi in modo più intenso. Le distrazioni esterne scompaiono, e siamo lasciati soli con i nostri pensieri e desideri. Forse questo confronto diretto con la nostra interiorità può rivelarsi più impegnativo di quanto pensassimo.

Ma andiamo in ordine…

Il Paradosso del Tempo e la Procrastinazione

Il nucleo del Paradosso del tempo risiede nella nostra propensione a rimandare le azioni quando siamo circondati da un’ampia cornice temporale.

La convinzione illusoria che il tempo sia una risorsa inesauribile ci induce a posticipare le cose, convinti che ci sarà sempre un domani in cui potremo agire. Questo comportamento è comunemente noto come procrastinazione, una danza complessa tra il presente e un futuro indefinito che spesso porta a risultati contraddittori.

Orientamento temporale: La bussola delle decisioni

L’orientamento temporale, secondo le riflessioni di Philip G. Zimbardo e John Boyd, emerge come la bussola che guida le nostre scelte nel vasto oceano del tempo. È un’attitudine intrinseca che plasma le nostre decisioni, influenzando la nostra capacità di pianificare, agire e riflettere sulle nostre esperienze. Questa bussola interna, unica per ciascuno di noi, è un catalizzatore delle nostre decisioni quotidiane.

Noi viviamo nel presente, in un’unica dimensione temporale tangibile. Tuttavia, il paradosso emergente è la coesistenza di passato e futuro nelle pieghe della nostra mente. Mentre la realtà si svolge implacabile nel momento presente, le dimensioni del passato e del futuro si intrecciano nella nostra coscienza.

Questa dualità temporale crea il paradosso essenziale: la realtà appartiene al qui ed ora, ma le tracce di ciò che è stato e ciò che sarà si agitano costantemente nella nostra mente

Libro di Zimbardo e Boyd: Il paradosso del tempo

Zimbardo Time Perspective Inventory (ZTPI): Svelare il Profilo Temporale

Philip Zimbardo e John Boyd, esperti di psicologia sociale e neuroscienze, espongono in questo libro la loro teoria della Prospettiva Temporale, che verrà applicata con successo anche ai disturbi post-traumatici (P. Zimbardo, R. Sword, R. Sword, La cura del tempo, Giunti). Il nostro atteggiamento nei confronti del tempo è una forza che opera in profondità dentro di noi: ne siamo per lo più inconsapevoli, influisce su ogni nostra scelta o decisione. Ognuno di noi sviluppa una particolare Prospettiva Temporale – orientata al futuro, al presente o al passato (rivissuto in positivo o in negativo) – che si rivela determinante per i nostri atti, ma anche per la cultura e l’economia dei popoli. Il volume fornisce, inoltre, gli strumenti per analizzare la propria Prospettiva Temporale e mostra come, grazie a una serie di esercizi, sia possibile modificarla per cercare di raggiungere una prospettiva equilibrata e liberarsi dalla schiavitù psicologica che ci tiene troppo attaccati al passato, troppo concentrati sul presente o troppo ossessionati dal futuro. Questo e molto altro nel libro di di Zimbardo e Boyd, Il paradosso del tempo

Per esplorare più a fondo il nostro rapporto con il tempo, Zimbardo e i suoi colleghi hanno elaborato lo Zimbardo Time Perspective Inventory (ZTPI), un questionario che getta luce sul nostro modo di percepire e navigare il continuum temporale. Attraverso i risultati di questo strumento, emerge un profilo temporale unico per ciascuno di noi, un quadro dinamico che può flettersi e modificarsi in risposta alle nostre scelte, esperienze e comportamenti.

La Noia Come Compagna Inattesa nel Labirinto del Tempo

La noia è più di una semplice mancanza di attività; è uno stato d’animo complesso caratterizzato da affetti negativi, perdita dell’interesse e un calo generale dell’efficienza del lavoro. Nasce dall’assenza di azione o dall’occuparsi con attività percepite come ripetitive o monotone. È un balletto sottile tra la mente e il tempo, dove la mancanza di stimoli diventa il palcoscenico su cui la noia danza con la nostra psiche.

La mente, quando ben allenata a rimanere attiva, diventa una fucina di informazioni, desideri e progetti. Quando la noia si insinua, questo vuoto momentaneo può farci precipitare in sensazioni di impotenza e tempo perso, è quel momento in cui possiamo realizzare che il tempo vola e noi non possiamo farci niente.

Una cosa importante da considerare è che la noia non è uno stato limitato agli esseri umani; anche gli animali possono provare il peso dell’assenza di stimoli. La reazione alla noia negli animali spesso si traduce in momenti di riposo e sonno, una tregua dalla mancanza di attività coinvolgenti.

Secondo le riflessioni di James Danckert, psicologo cognitivo dell’Università di Waterloo, la noia implica un desiderio urgente di fare qualcosa, una motivazione intensa a rimanere impegnati. Tuttavia, è caratterizzata anche dalla totale apparente assenza di un’attività soddisfacente in quel momento. Questa tensione può diventare la scintilla che accende la fiamma della creatività, spingendo le persone a cercare nuovi stimoli e idee. La noia diventa così una forza motrice per la ricerca di significato e realizzazione personale.

Il tempo vola: la Motivazione e il Labirinto del Tempo Senza Scadenze

Quando il tempo scorre lento e non c’è un urgente battito di scadenze, la motivazione può subire una flessione. L’assenza di una cornice temporale stringente toglie l’urgenza alla nostra azione, riducendo la percezione del ritorno immediato derivante dal nostro sforzo. La mancanza di una spinta immediata può far affiorare la procrastinazione, un compagno oscuro che si nutre dell’assenza di vincoli temporali.

Sulla procrastinazione la psicologa Martina Di Dio ha scritto un interessantissimo e leggero articolo su “Cosa si nasconde dietro la nostra tendenza a procrastinare“.

Quando sappiamo di avere un limite temporale per completare un compito, il senso di urgenza si accende. La pressione del tempo diventa un catalizzatore per iniziare e perseguire l’azione. Molte persone trovano conforto nel calore delle scadenze, poiché queste creano una cornice temporale tangibile che scuote la motivazione dal suo torpore.

Tuttavia il ritorno immediato può sfumare, gettando un’ombra sulla nostra motivazione. La mancanza di gratificazione istantanea può rendere arduo mantenere un livello sostenuto di impegno.

Il tempo vola mentre le scelte si sovraccaricano

Il sovraccarico di scelta si manifesta quando l’ampia gamma di opzioni diventa travolgente. Questo fenomeno, particolarmente accentuato quando abbiamo molto tempo a disposizione, può portare a un caos decisionale. Le possibilità, apparentemente illimitate, possono sfociare in indecisione, procrastinazione e stress, nell’impossibilità di discernere quale opzione sia la migliore (ammesso che esista una strada migliore delle altre).

In mezzo a un mare di opzioni, l’effetto più tangibile è l’indecisione. Il sovraccarico di scelta può persino spingerci a evitare completamente di prendere una decisione o a optare per un’opzione che non è ottimale. Il risultato? Una diminuzione della soddisfazione e del benessere (leggera leggera, sotto traccia, quasi impercettibile nel momento della scelta, ma che si dipana zitta zitta nei meandri della nostra mente per poi rifiorire anni dopo….).

Abitudine e Routine: I Pilastri del Quotidiano

Le abitudini sono come i mattoni con cui costruiamo la struttura del nostro quotidiano.

Quando la routine viene interrotta, la nostra abilità di adattamento viene messa alla prova. Questa sfida è particolarmente evidente quando l’abbondanza di tempo diventa protagonista, ma nonostante ciò, finita la vacanza, la pausa, finito il weekend, ci rimbombano le parole in testa: “il tempo vola e neanche me ne sono accorto”.

Senza una routine stabilita, rischiamo di perdere tempo nel decidere cosa fare o, peggio ancora, nel procrastinare le attività. L’incertezza che deriva dall’assenza di un programma predefinito può rendere difficile mantenere una produttività costante.

Ma le routine fungono da architetti della nostra giornata, strutturando il tempo in segmenti gestibili. Questo non solo ci aiuta a rendere i nostri comportamenti più prevedibili ma contribuisce anche a creare un senso di ordine e controllo. Inoltre, le routine svolgono un ruolo chiave nel ridurre lo stress e l’ansia, fornendo un ancoraggio costante nei flussi caotici del tempo. Non solo ci aiutano a navigare con successo attraverso la giornata, ma sono anche il terreno fertile per la formazione di abitudini salutari, come l’esercizio fisico regolare o una dieta equilibrata.

qualche suggerimento per uscire da tutto questo?

Per uscire da questo intricato labirinto temporale, possiamo provare a farci un breve piano d’azione:

  1. Fai qualcosa, subito! Usa la forza incredibile delle azioni per spegnere il pensiero e le emozioni negative, agisci! Qualsiasi cosa tu faccia ti farà uscire dalla paranoia, dalla noia, dalla procrastinazione interminabile e da tutte le emozioni connesse a questi schemi automatici
  2. Imposta piccole scadenze a breve termine: Anche senza pressioni esterne, creare scadenze personali artificiali può instillare un senso di urgenza e mantenerci motivati.
  3. Limita il casino generale a massimo 2/3 opzioni: Affronta il sovraccarico di scelta limitando il numero di opzioni considerate.
  4. MANDA SEMPRE AVANTI IL CORPO! Se non riesci a fare niente di quello che ti sei prefissato, continua a fare cose finchè la tua mente automaticamente non si dirigerà verso le cose che devi fare (o meglio ancora, su quelle che vuoi fare!)

Curiosità: L’Influenza del Tempo nelle Decisioni Rischiose

In uno studio affascinante intitolato “Tempus Fugit: Time Pressure in Risky Decisionshttps://pubsonline.informs.org/doi/abs/10.1287/mnsc.2013.1711, condotto da Martin G. Kocher, Julius Pahlke e Stefan T. Trautmann, si esplorano gli intricati legami tra la pressione temporale e le decisioni rischiose. Pubblicato online il 22 aprile 2013, l’articolo rivela che, sotto l’impulso del tempo, le persone possono manifestare sorprendenti cambiamenti nelle loro attitudini verso il rischio. Mentre la pressione temporale sembra non influenzare le decisioni relative ai guadagni, essa aumenta notevolmente l’avversione al rischio nelle situazioni di perdita.

Ancora più interessante è l’effetto su prospettive miste, coinvolgenti sia guadagni che perdite: qui, i soggetti mostrano una doppia reazione, diventando contemporaneamente più avversi alla perdita e più propensi al guadagno, a seconda di come vengono presentate le prospettive. Questi risultati suggeriscono che la percezione del tempo può plasmare profondamente il nostro approccio alle decisioni rischiose, mettendo in luce l’importanza degli obiettivi e della probabilità complessiva di pareggiare sotto pressione temporale.

Dott. Niccolò Di Paolo

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