La noia come opportunità perduta (da non combattere con lo smartphone)

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Nell’era digitale, combattere la noia con la distrazione è una prassi quotidiana, con lo smartphone che si presenta apparentemente come il nostro migliore alleato.

Ma la noia è un’esperienza universale, qualcosa che proviene dal nostro profondo e che ha un “senso di essere”, ha una sua esistenza e un significato intrinseco.

Cos’è la noia? Perchè siamo abituati a combattere la noia?

In termini generali, la noia può essere vista come un segnale del cervello che indica la mancanza di stimolazione o di impegni significativi.

Dal punto di vista psicologico, la noia può derivare da una mancanza di eccitazione o interesse nelle attività disponibili. Ma è davvero così? Ci manca davvero qualcosa quando siamo annoiati? Oppure stiamo evitando il contatto con qualcosa di spiacevole e siamo talmente abituati a evitarlo che poi, quando si presenta, usiamo la noia per rifuggirlo?

Questo articolo esplora come la nostra relazione con la noia è cambiata radicalmente con l’avvento dei dispositivi digitali.

Scopriremo insieme come lo smartphone è diventato il nostro rifugio preferito dalla noia, offrendo una gratificazione immediata, ma al costo di un mancato contatto con qualcosa che stiamo evitando, spesso un vuoto che bussa persistentemente alla porta della coscienza. Esploreremo la compulsione digitale come un surrogato della noia autentica, una fuga purtroppo illusoria che alimenta un circolo vizioso potenzialmente dannoso per la nostra salute mentale.

Vorrei sfidare l’idea di combattere la noia con lo smartphone e rompere le catene digitali perchè…

C’è speranza!

Con questo articolo ti invito a una riflessione profonda sulla noia autentica, presentandola come un’opportunità anziché un fastidioso inconveniente. La noia, quando accolta anziché evitata, diventa un invito all’ascolto, all’ “accorgersi” dei propri bisogni, delle proprie sensazioni corporee quando siamo privi (apparentemente) di stimoli endogeni ed esogeni, al prenderne consapevolezza e aprire le porte del contatto con noi stessi, con gli altri, con la creatività, all’arte e con il gioco.

Ma andiamo in ordine…

Il cellulare come Fuga dalla Noia

Con l’avvento dei dispositivi digitali, la nostra relazione con la noia è cambiata drasticamente. Lo smartphone è diventato il nostro rifugio preferito dalla noia. Che si tratti di scorrere i feed dei social media, guardare video o giocare a giochi semplici, sembra che ci sia sempre qualcosa sul nostro dispositivo che può fornirci una gratificazione immediata.

Ma questa gratificazione è effimera e spesso lascia dietro di sé un senso di vuoto.

La Compulsione Digitale come apparente risoluzione della noia

Quando affrontiamo la noia, lo smartphone diventa il nostro apparente alleato per evitarne la piena esperienza. L’uso compulsivo del celllulare può essere visto come un surrogato della noia autentica. Siamo condizionati a credere che il nostro dispositivo digitale possa riempire ogni vuoto, distrarci da qualsiasi momento di silenzio e liberarci dalla noia.

Ma la distrazione costante dei reel e dei giochi velocemente risolvibili ha un costo. La gratificazione immediata che lo smartphone ci offre è effimera e illusoria.

Questa frenesia digitale è un riflesso che sfugge, una fugace ombra di soddisfazione che si dissolve rapidamente, lasciandoci ancor più assetati di stimoli superficiali. Nel tentativo frenetico di sfuggire alla noia, ci aggrappiamo al cellulare come ad un salvagente digitale mentre, senza rendercene conto, perdiamo la capacità di ascoltare i nostri pensieri, di percepire le sfumature delle nostre emozioni e di riconoscere i bisogni che emergono dal nostro essere più profondo.

Lo smartphone diventa un velo che separa la nostra coscienza dalla ricchezza della nostra interiorità.

Combattere la noia col cellulare: un Ciclo Vizioso

L’uso eccessivo del cellulare crea un circolo vizioso in cui la noia, lontana dall’essere alleviata, viene alimentata. La continua ricerca di stimoli esterni, le notifiche incessanti e il flusso interminabile di contenuti digitali amplificano senza rendercene conto il vuoto interiore che la noia tenta di comunicarci.

È cruciale riconoscere la trappola dello smartphone come un mezzo illusorio di fuga dalla noia autentica. Riconquistare il controllo sulla nostra relazione con i social, per esempio, richiede consapevolezza e il coraggio di affrontare il silenzio interiore senza cercare immediatamente la distrazione digitale.

Impatto sulla Salute Mentale del combattere la noia col cellulare

L’uso eccessivo dello smartphone è purtroppo diventato un problema enorme nella società moderna. La costante stimolazione digitale, può effettivamente contribuire a problemi di salute mentale.

La stimolazione digitale costante può portare a un aumento dei livelli di stress e ansia. Questo può essere dovuto alla paura di perdere qualcosa (FOMO – Fear Of Missing Out), che ci spinge a monitorare costantemente il nostro cellulare, senza renderci conto che questo può essere l’incipit di una serie di sintomi depressivi sia nelle donne che negli uomini.

Diversi studi hanno dimostrato una correlazione tra l’uso frequente di dispositivi mobili e problemi di salute mentale. Ad esempio, un uso intenso e medio del computer/cellulare può aumentare i disturbi del sonno, e nello specifico, l’uso eccessivo del cellulare può causare ansia, depressione e stress.

La ricerca scientifica ha evidenziato la correlazione tra l’uso eccessivo del cellulare e i problemi di salute mentale. 

Uno studio condotto dalla Royal Society of Public Health su 1500 giovani dagli 11 ai 25 anni ha rilevato che piattaforme come Instagram e Snapchat generano ansia, poiché portano a un continuo confronto tra il proprio stile di vita e quello degli altri.

combattere la noia col cellulare genera Dipendenza Tecnologica

L’uso compulsivo dello smartphone può sviluppare una vera e propria dipendenza, con conseguenze simili a quelle legate a sostanze psicotrope (alcol, caffeina, cannabinoidi, nicotina, etc et). Quando si è connessi, il cervello produce dopamina e si è sereni. Quando, al contrario, ci sono problemi di ricezione telefonica, l’impulso di controllare le notifiche diventa incontrollabile, sfociando nella dipendenza digitale.

La cosa che spaventa è che ne siamo tutti affetti senza rendercene conto, è una sorta di dipendenza socialmente accettata.

Ci sono vari comportamenti che possono indicare una dipendenza da dispositivi digitali. Ad esempio, l’interesse è talmente focalizzante da far tralasciare il resto, l’utilizzo è in continua crescita, anche oltre gli orari stabiliti in famiglia, e l’utilizzo notturno a discapito di un adeguato numero di ore di sonno. Inoltre, ri riscontrano sintomi come irritabilità, apatia verso la propria vita e quella di chi gli è vicino, aumento dell’ansia e segni di depressione.

Purtroppo, la tendenza a rimanere sempre connessi tramite lo smartphone è sempre più diffusa e, soprattutto nei giovani, sembra influenzare le capacità di attenzione. L’uso intensivo di telefoni cellulari tra gli adolescenti è stato associato all’uso di droghe, scarso rendimento scolastico, bassa autostima e scarse relazioni sociali; impulsività, ansia e stress.

La noia? Un’opportunità

La noia, paradossalmente, può essere considerata come un silenzio che emerge dal caos dell’incessante flusso di informazioni e stimoli.

È quel momento in cui il rumore esterno si attenua e ci si trova di fronte a un silenzio interiore che può essere inizialmente sconcertante. Tuttavia, è in questo silenzio che possiamo iniziare a percepire i sussurri dei nostri pensieri, le vibrazioni delle nostre emozioni, e i bisogni profondamente intrecciati al tessuto della nostra esistenza.

La noia, dunque, ci invita a percepire, ad accorgerci dei nostri pensieri, delle nostre emozioni e dei nostri bisogni. È un invito alla consapevolezza, un’opportunità per sintonizzarsi con la nostra interiorità.

Attraverso questa percezione, possiamo identificare i vuoti che emergono, i vuoti che non sono necessariamente da riempire, ma piuttosto da esplorare e comprendere. C’è un mondo dietro il nostro vuoto! Un mondo enorme che ci stiamo perdendo per guardare un altro reel o per giocare un’altra partita a scacchi.

Questo vuoto è un regno in cui il silenzio e la noia si intrecciano, creando uno spazio fertile per l’arte, la creatività, il gioco e il divertimento. Nel contatto con il vuoto, troviamo un terreno fecondo per esplorare le nostre passioni latenti, i talenti sopiti e le possibilità che giacciono sotto la superficie della nostra coscienza.

Esplorare la propria arte e la propria creatività invece di combattere la noia

L’arte e la creatività emergono come risposte naturali al richiamo della noia. Nel silenzio del vuoto interiore, troviamo l’ispirazione che dà vita a nuove espressioni artistiche. La noia, in questo contesto, diventa un catalizzatore per l’innovazione e la crescita personale attraverso l’esplorazione di nuove forme di espressione e di sé stessi. La noia invita al gioco, al divertimento, creando spazi in cui la spontaneità può fiorire.

Riattivare il Contatto con Sé e con gli Altri senza combattere La noia

Infine, la noia funge da ponte tra il nostro mondo interiore e il mondo esterno.

Ci connette con noi stessi in modi profondi e autentici, ma anche ci avvicina alle persone che ci circondano.

Nel silenzio della noia, ciò che emerge non sono solo i pensieri superficiali, ma anche le radici profonde dei nostri desideri, paure e passioni. La noia, in questo contesto, diventa uno strumento per sintonizzarci con la nostra essenza più autentica.

Questo viaggio interiore è essenziale per costruire relazioni più significative con gli altri. La noia ci spinge ad abbassare le difese, a mostrare la nostra autenticità e a comprendere meglio chi siamo. In quei momenti di silenzio e riflessione, possiamo sviluppare un’intima comprensione di noi stessi, il che, a sua volta, facilita una connessione più profonda con gli altri.

Quando siamo disconnessi dalla frenesia digitale e ci immergiamo nel nostro mondo interiore, diventiamo più attenti, presenti e capaci di ascolto nei confronti degli altri. Le relazioni che emergono da questo stato di consapevolezza sono arricchite da una comprensione più profonda e da un senso di connessione genuina.

Fondamentale, però, è accogliere il vuoto e non far andare il pensiero a 2000.

Violentarsi di pensieri su pensieri non significa accogliere la noia…

Ascoltare il silenzio, il nostro respiro, le nostre emozioni. Entrare dentro questo vuoto, lasciarlo parlare, lasciarlo esprimere, farci suggerire nuove idee, nuovi comportamenti, metterci in discussione, per esempio facendo una telefonata a una persona cara che non sentiamo da tempo per motivi che neanche ricordiamo, semplicemente per dirgli (o, come nel mio caso, dirle)

“ti voglio bene! Nonostante tutto, ti voglio bene e anche se non vuoi sentirtelo dire e anche se sono molto deluso da te. Spero che tu stia bene, e che tu possa sempre contare su di me, quando e se ne avrai voglia o bisogno”.

combattere la noia? Rompere le Catene Digitali e Abbracciare la Noia Autentica

In questo intricato labirinto digitale, dove il cellulare si presenta come il nostro alleato contro la noia, è cruciale sollevare lo sguardo dallo schermo e riflettere su come la nostra dipendenza da dispositivi digitali stia alterando la nostra esperienza di vita. La noia, una volta considerata un fastidioso inconveniente, è ora vista come un’opportunità preziosa di esplorazione e crescita interiore.

La nostra fuga nel digitale è una trappola che ci tiene prigionieri, impedendoci di ascoltare i nostri pensieri, percepire le sfumature delle nostre emozioni e riconoscere i bisogni profondi che emergono dal nostro essere più autentico.

Riconoscere la trappola dell’illusione digitale richiede consapevolezza e coraggio. È un atto di ribellione contro la distrazione costante e un passo verso il recupero del controllo sulla nostra relazione con il nostro smartphone. Solo attraverso il coraggio di affrontare il silenzio interiore senza cercare subito la distrazione digitale possiamo sperare di riconnetterci con il nostro vero sé.

Combattere la noia con lo smartphone? Ovviamente ne sono affetto anche io….

In questo viaggio attraverso la noia, il cellulare, e la dipendenza digitale, riconosco apertamente di non essere esente da questa sfida. Sono anch’io parte di questo mondo frenetico, spesso intrappolato nell’abisso della distrazione digitale. La consapevolezza della mia stessa dipendenza è un richiamo potente a un cambiamento profondo.

Cercare fonti e scrivere questo articolo è stato, per me, un modo di esplorare il labirinto della mia dipendenza, un atto di auto-riflessione e una chiamata all’azione personale. Spero che le parole qui condivise non solo raggiungano chi legge, ma che anche io possa trarre ispirazione da esse, utilizzandole come un faro guida nel mio percorso di autoconvincimento a non utilizzare più lo smartphone in questo modo.

Dott. Niccolò Di Paolo

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