Gli sbocchi lavorativi della laurea in psicologia sono molteplici e vari. Guardiamo quali sono i 6 più appetibili sul mercato e le rispettive Università in Italia.

La laurea in psicologia sta incontrando sempre più successo negli ultimi anni, con un aumento costante degli iscritti ogni anno
Ma quali sono gli sbocchi lavorativi della laurea in psicologia? Esistono diverse opzioni di carriera per chi ha terminato gli studi in psicologia. Tuttavia, la porta d’accesso al mondo della psicologia sembra sempre essere la clinica, con lo stereotipo di Freud e del suo lettino che ne fanno da padroni.
Alla fine dell’articolo saranno elencate le università più rinomate per ciascuna area di specializzazione.
Psicologia Clinica e sbocchi lavorativi
La prima da citare, per ordine di importanza e soprattutto per il maggior numero di universitari iscritti a questo percorso è la psicologia clinica. Di tutte le possibili strade, questa è quella più stereotipata, chiaccherata e, purtroppo, complessa. Lo psicologo clinico è uno dei professionisti della salute mentale.
Il percorso prevede il completamento del quinquennio universitario, un anno di tirocinio abilitante post laurea e il conseguimento dell’esame di stato.
Finalmente in Italia si sta discutendo di come semplificare il percorso.
In seguito al successo ottenuto dai medici abilitati durante i primi mesi della pandemia COVID-19 senza il conseguimento dell’esame di stato, la politica sembra intenzionata a estendere questa metodologia anche ad altre facoltà, tra cui quella di Psicologia.
Il 19 ottobre 2020, è stato approvato in Consiglio dei Ministri il disegno di legge relativo alle disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti. Questo aiuterà i prossimi iscritti a Psicologia a diventare Psicologi più velocemente.
Purtroppo però l’esperienza sul campo rimane limitata per un lavoro così complesso e difficile. Ecco perchè un po’ per curriculum e un po’ per acquisire veramente competenze dirette, gli psicologi nel 90% dei casi si iscrivono successivamente ad una scuola di psicoterapia.

La Psicoterapia
La scuola di psicoterapia in Italia è praticamente necessaria per chi vuole intraprendere la carriera di Psicologo Clinico per più di un motivo.
Il primo perchè se si vuole accedere a concorsi pubblici, questo aumenta il punteggio di partenza.
In secondo luogo perchè spesso le posizioni aperte per questo ruolo richiedono esplicitamente che il candidato sia anche psicoterapeuta qualificato.
Il terzo motivo è che le competenze acquisite attraverso lo studio universitario possono risultare troppo lontane dalla pratica clinica, e ciò può diventare evidente per gli studenti durante il quarto e quinto anno di università causando loro preoccupazione.
L’ultimo motivo è che ogni scuola di psicoterapia parte da presupposti differenti, utilizza metodi diversi, si approccia ai pazienti (o clienti) in modo diverso a seconda delle difficoltà riscontrate, e soprattutto approfondisce differenti concetti psicologici. Ciò attira i neopsicologi che vogliono intraprendere un percorso di formazione coerente con le loro idee, attitudini e personalità.
Le scuole di psicoterapia sono molteplici e molto varie.
Il percorso può essere intrapreso anche da medici iscritti all’albo (quindi non è esclusiva per gli psicologi).
Gli sbocchi lavorativi per uno o una psicoterapeuta non sono maggiori rispetto ad uno psicologo clinico o ad una psicologa clinica. Le posizioni disponibili sono pressochè le stesse: la scuola di psicoterapia è solo più qualificante ma non apre più porte rispetto a non farla.
Differenze tra psicologo e psicoretapeuta
Le differenze nello svolgimento dell’attività professionale dello Psicologo clinico e dello Psicoterapeuta si basano sul fatto che lo Psicoterapeuta è l’unico abilitato a fare psicoterapia, ossia il trattamento finalizzato alla cura dei disturbi psicopatologici.
Lo psicologo, secondo la legge 56/89
“comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito”.
Come dicevamo precedentemente però, purtroppo, lo psicologo clinico appena iscritto all’albo non ha idea di come fare nessuna di queste (o quasi).
Esempi di consulenza psicologica (rispetto a psicoterapia)
Casi di assenza di patologia psichica
Lo psicologo interviene in momenti di difficoltà ma in assenza di patologia allo scopo di dare alla persona/alle persone nuovi strumenti per gestire emotivamente e/o cognitivamente la situazione di difficoltà.
Casi in cui esiste una patologia psichica
Lo psicologo interviene sul singolo o sul gruppo con finalità non terapeutica ma bensì di sostegno, di riabilitazione o di consulenza.

Psicologia del lavoro e sbocchi lavorativi
Questa strada è quella che sta avendo più successo negli ultimi anni. La figura dello psicologo del lavoro, infatti, sta comparendo sempre di più nelle aziende italiane, nonostante anche su questo è necessario fare prima chiarezza.
Lo psicologo del lavoro è una persona che, come per lo psicologo clinico, ha completato il quinquennio universitario, ha terminato il tirocinio e ha conseguito l’esame di stato. A differenza del clinico, però, essere psicologi non fa così tanto la differenza rispetto ad aver semplicemente conseguito la laurea magistrale (o addirittura triennale).
L’unica qualifica che uno psicologo del lavoro possiede in più è la possibilità di somministrare e valutare test psicologici, e questo in fase di recruitment può essere vantaggioso (ma alla lunga non così tanto poichè esistono dei corsi abilitanti alla somministrazione di tutti i tipi di test, facca eccezione per quelli psicodiagnostici che sono a stretto uso solo di Psicologi e Medici iscritti all’albo).
In merito, il test di personalità ad oggi più riconosciuto nel campo della psicologia del lavoro è ancora oggi il BFQ, Big Five Questionnaire, test psicologico che si basa sul modello Big 5 di personalità. Altro test simile ma che approfondisce maggiormente le caratteristiche di personalità è il 16PF.
Oltre ai test di personalità, i test psicologici possono misurare capacità cognitive, emotive, comportamentali, ma anche motivazione, tolleranza allo stress, capacità di leadership e problem solving, e tanto tanto ancora.

I test di personalità BFQ e 16PF
BFQ – Big Five Questionnaire
Il BFQ è un questionario utilizzato nella selezione del personale e nella valutazione delle competenze personali. Il questionario si basa sulla teoria dei “Cinque Grandi Fattori” o “Big Five” della personalità, così come il 16PF. Questi 5 fattori descrivono cinque dimensioni fondamentali della personalità umana: estroversione, amichevolezza, coscienziosità, stabilità emotiva e apertura intellettuale.
Il questionario BFQ è composto da una serie di domande a scelta multipla che vengono utilizzate per misurare i livelli di ciascuna delle cinque dimensioni della personalità. Le domande possono riguardare aspetti quali l’entusiasmo, la socievolezza, la responsabilità, la stabilità emotiva e la curiosità.
16PF
Il 16PF (16 Personality Factors) è un questionario di personalità sviluppato da Raymond B. Cattell. Il questionario si basa sulla teoria dei “Fattori Secondari” (secondari ai Big 5, per cui la teoria di riferimento è la stessa) o “16 Fattori” della personalità. Questi descrivono 16 dimensioni fondamentali della personalità umana: estroversione, amichevolezza, coscienziosità, stabilità emotiva, apertura intellettuale, sensazione, affettività, dominanza, auto-controllo, autostima, scrupolosità, prudenza, ansia, accomodamento, indipendenza, affidabilità.
Il questionario 16PF consiste in una serie di domande a scelta multipla che vengono utilizzate per misurare i livelli di ciascuna delle 16 dimensioni della personalità. Le domande possono riguardare aspetti quali l’entusiasmo, la socievolezza, la responsabilità, la stabilità emotiva, la curiosità, la percezione, l’emotività, la leadership, l’autocontrollo, l’autostima, la puntualità, la precauzione, l’ansia, la flessibilità, l’indipendenza e l’affidabilità.
Entrambi i test vengono utilizzati in fase di recruiting per valutare le competenze personali dei candidati in relazione alle posizioni per cui si stanno candidando, permette di confrontare le risposte dei candidati con i profili dei candidati ideali per determinate posizioni, e possono aiutare a identificare i candidati più adatti per le posizioni aperte. Anche in fase di sviluppo aziendale di solito si somministra due volte a distanza di uno/due anni per vedere i poteniali miglioramenti oppure in fase di sviluppo per promuovere i dipendenti più idonei ad assumersi maggiori responsabilità.
Cosa si intende per Risorse umane?
La dinamica aziendale è molto diversa dalla dinamica sanitaria. Da sempre in azienda il merito e le competenze sono ben più importanti rispetto al titolo accademico o al voto di laurea.
Il reparto delle risorse umane (HR) si occupa della gestione del personale all’interno di un’azienda.
Le principali attività di un reparto delle risorse umane includono
- la selezione e reclutamento del personale (che include il tema delle grandi dimissioni);
- la formazione (degli adulti, chiamata andragogia) e lo sviluppo del personale;
- la gestione delle relazioni sindacali;
- la gestione dei compensi e dei benefici;
- la gestione delle politiche aziendali;
- la gestione dei conflitti;
- e la gestione della performance del personale (denominate KPI).
Il reparto delle risorse umane è anche responsabile della creazione di un ambiente di lavoro equo e di una cultura aziendale positiva. In generale, il reparto delle risorse umane svolge un ruolo fondamentale nell’assicurare che i dipendenti siano felici, motivati e produttivi, e che l’azienda sia in grado di attrarre e trattenere il personale di talento.
Ma lo psicologo del lavoro può svolgere anche il lavoro di consulente o di agente.
Sbocchi lavorativi specifici per la laurea in psicologia del lavoro
Il mondo delle risorse umane si divide sostanzialmente in 3 grandi aree: le risorse umane interne, la consulenza hr e le agenzie di recruiting.
Le angenzie interinali
Le agenzie del lavoro sono ottime per fare scuola e apprendere come si muove il mercaoto del lavoro. Qui vi ritroverete a fare selezione per terzi, di solito di profili molto basic come operai generici e, di tanto in tanto, impiegati. La carriera in agenzia è sicuramente molto remunerativa quasi da subito. Una volta imparato il mestiere, le agenzie possono affidarvi selezioni sempre più complesse fino a diventare potenzialmente headhunter (cacciatori di teste), selezionando superprofessionisti o manager con RAL a partire da 30.000 euro.
Le aziende di consulenza HR
Le aziende di consulenza HR sono ottime, se si ha la possibilità di entrarci con dei tirocini (di solito per accedervi si devono passare delle dure selezioni perchè in molti ambiscono a questi tirocini), per apprendere cosa faccia veramente uno Psicologo del lavoro, che, di base, è un superconsulente di risorse umane che indaga ogni variabile comportamentale psicologica potenzialmente proficua o dannosa per l’azineda. La carriera consulenziale ha più diramazioni e i colleghi, di solito, sono superprofesisonisti per cui fare carriera è un tantino più complicato perchè la competizione è più alta.
Agenzie del lavoro e agenzie di consulenza sono perfette per fare tirocini professionalizzanti post laurea per chi vuole abilitarsi alla professione di psicologo (750 ore) e, allo stesso tempo, conoscere sul campo il lavoro che segue parametri completamente diversi dall’università.
Le risorse umane interne
Le risorse umane interne sono ovviamente specifiche rispetto all’azienda in cui lavorerete: lavorare nelle risorse umane di un’azienda metalmeccanica, alimentare, informatica o di servizi significa fare 4 lavori potenzialmente differenti. Se volete farvi un’idea di queste dinamiche consiglio spassionatamente il libro “risorse inumane“. È estremamente semplice, veloce e molto molto chiaro ed esplicativo.
Alert!
Approfitto dell’argomento tirocinio post lausrea per sconsigliarvi caldamente, per questo ambito specifico, i tirocini professionalizzanti interni alle università.
Questo perchè non imparerete alcun mestiere appetibile sul mercato e, almeno che non vogliate sin da subito fare la lunghissima carriera universitaria che vi richiederà non meno di 15 anni prima di poter ambire ad un contratto dignitiso, vi ritroverete con un pugno di mosche qualora vogliate riproporvi sul mercato dopo qualche anno. Viceversa, lavorare 2/3/4 anni in agenzia o in aziende di consulenza vi permetterà di proporvi per altri lavori paralleli.

sbocchi lavorativi laurea in psicologia: Il neuropsicologo
La neuropsicologia è la disciplina che ha come obiettivo lo studio dei processi cognitivi e comportamentali correlandoli con i meccanismi anatomo-fisiologici a livello di sistema nervoso che ne sottendono il funzionamento.
Il neuropsicologo (anch’essi iscritto all’albo) è una figura che si occupa prevalentemente di riabilitazione per i portatori di disabilità psichica, che sia innata o che sia conseguente ad un trauma fisico.
Questi studia le alterazioni delle funzioni cognitive causate da lesioni o disfunzioni focali o diffuse del sistema nervoso centrale, acquisite, congenite o geneticamente determinate.
La neuropsicologia si basa sul metodo scientifico e comunica attivamente con altre discipline come la psicologia, la neurologia e la psichiatria, condividendo il punto di vista dell’elaborazione umana dell’informazione tipico della psicologia cognitiva (o cognitivismo).
Gli sbocchi lavorativi sono piuttosto buoni, non essendoci ancora tanta concorrenza rispetto allu8i7uy68 (è passato il gatto sulla tastiera).
Dicevo, che rispetto allo psicologo clinico, il neuropsicologo ha competenze tecniche specifiche che non sono così facili da trovare sul mercato.
Tendenzialmente il Neuropsicologo è impegnato anche in attività di ricerca (di tipo quantitativo).
sbocchi lavorativi laurea in psicologia: Lo psicologo dello sviluppo
La psicologia dello sviluppo studia l’evoluzione e lo sviluppo del comportamento umano, dal concepimento alla morte. Si differenzia dalla psicologia dell’età evolutiva, la quale prende in considerazione solo lo sviluppo del bambino.
Tema caldo per la psicologia dello sviluppo è l’adolescenza, poichè considerata dalla comunità psicologica uno dei momenti caldi della formazione della personalità umana (e quindi anche dello sviluppo della psicopatologia).
Lo psicologo dello sviluppo è uno psicologo clinico che ha concentrato i suoi studi sullo sviluppo umano piuttosto che sulla sua componente psicotica o nevrotica. Un punto di contatto con la psicoterapia lo troviamo nella psicoterapia sistemico-familiare. Ma vi sono altre discipline che sono in stretto contatto con la psicologia dello sviluppo, come la neuropsicologia stessa e la pedagogia.
Con l’avanzare dei social network e con l’aumento di dinamiche sociali sempre più complesse, questo settore è in costante crescita perchè, purtroppo, è in costante crescita il numero di ragazzi con difficoltà sociali e/o comportamentali.

sbocchi lavorativi laurea in psicologia: Lo Psicologo Forense
La psicologia forense è un’area specialistica della psicologia giuridica che si occupa dei processi psicologici relativi ai diversi aspetti della dimensione giuridico-forense. Lo psicologo forense lavora in stretto contatto con professionisti di altre discipline come la giurisprudenza e la criminologia.
Questi svolge un ruolo tecnico nella comprensione di rilevanti casi giudiziari insieme a magistrati, avvocati e altri consulenti. Un importante aspetto di questa disciplina è lo studio della cosiddetta “psicologia della testimonianza“.
Funzione centrale del consulente è quella di fornire informazioni tecniche agli inquirenti attraverso l’utilizzo di un lessico “giuridico”, ma tale da risultare comprensibile anche a chi non è psicologo.
La psicologia giuridica in generale studia principalmente il vissuto personale (profilo psicologico) delle persone coinvolte in procedimenti giudiziari, al fine di raccogliere dati comportamentali e sottoporli al vaglio dell’autorità giudiziaria incaricata del processo civile o penale.
L’ambito concerne lo studio di:
- fattori della personalità (intelligenza, carattere, attitudini, bisogni, tendenze, motivazioni, stimoli, socializzazione);
- condizioni della personalità (fragilità psichica, deficit intellettivo, stress psicosomatico, affaticamento mentale, morbilità psichica, pericolosità sociale);
- aspetti psicologici conseguenti a separazione, divorzio, adozione nazionale e internazionale, affido etero-familiare del minore, maltrattamento di minori e abuso sessuale, violenza di gruppo, turbamento mentale e psicofisico della vittima, pedofilia e sette;
- minori a rischio di devianza, principali fattori delle “carriere criminali”, bullismo, “branco”, dipendenze e sfruttamento;
- aspetti psicologici della responsabilità penale dei minori e degli adulti;
- comportamento del “testimone”, effetti dello stato di reclusione;
- valutazione/misurazione del danno psichico;
- osservazione e descrizione psicologica del comportamento deviato e della colpa;
- consulenza tecnica e perizia psicologica, in ambito civile e penale, per il Tribunale.

Ulteriori sbocchi lavorativi della laurea in psicologia
In teoria tra gli sbocchi lavorativi della laurea in psicologia avrei dovuto citare anche il lavoro di ricercatore e di insegnante.
Il primo si gioca il posto con altre 30 minimo persone ogni anno per l’unica borsa disponibile (o quasi) gareggiando a chi ha il voto di laurea più alto e a chi ha leccato meglio al professore giusto.
Il secondo deve integrare esami di Sociologia, Pedagogia e Filosofia (3 ciascuno se non presenti nel piano di studi) perchè in Italia alle superiori la materia psicologia non esiste ma esiste “scienze umane” (mix di antropologia, psicologia, pedagogia e sociologia). Gli esami integrativi di Pedagogia e Antropologia possono combaciare con i famosi 24cfu obbligatori per l’insegnamento.
Inoltre vi sono psicologi (specialmente i clinici) che rubano il lavoro ad educatori e a logopedisti. Questo accade perchè con la laurea in psicologia (e soprattutto con l’abilitazione) in Italia puoi fare un po’ come vuoi, e visto che psicologi clinici siamo tanti ma bravi siamo pochi, ad alcuni viene in mente di improvvisare altri mestieri così tanto per.
Se ti incusioriscono i 6 ambiti psincipalmente trattati fatti un tuffo nel blog, troverai una rubrica specifica per ogni argomento: Psicoloigia Generale, Psicologia Clinica, Psicoterapie a contronto, Psicologia Forense, Psicologia del Lavoro e Neuropsicologia
Migliori università in Italia per tutti gli sbocchi lavorativi della laurea in psicologia
Se sei interessato a studiare psicologia in Italia, ci sono diverse università che offrono programmi di studi di livello magistrale in questo campo.
Ecco alcune delle migliori scelte per Università specialista in Psicologia.
Migliori Università per Laurea magistrale in Psicologia clinica:
- Università di Milano-Bicocca (Corso di Laurea Magistrale in Psicologia Clinica e Neuropsicologia nel Ciclo di Vita)
- Università di Bologna (Corso di Laurea Magistrale in Psicologia Clinica)
- Università di Roma “La Sapienza” (Corso di Laurea Magistrale in Psicologia Clinica e della Salute)
- Università di Palermo (Corso di Laurea Magistrale in Psicologia Clinica)
Migliori Università per Laurea magistrale in Psicologia dello sviluppo:
- Università di Padova (Corso di Laurea Magistrale in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione)
- Università di Bologna (Corso di Laurea Magistrale in Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione)
- Università di Cosenza (Corso di Laurea Magistrale in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione)
Migliori Università per Laurea magistrale in Neuropsicologia:
- Università di Trento (Corso di Laurea Magistrale in Neuropsicologia e della riabilitazione)
- Università di Firenze (Corso di Laurea Magistrale in Psicologia Clinica e della Salute e Neuropsicologia)
- Università di Bologna (Corso di Laurea Magistrale in Neuroscienze e Riabilitazione Neuropsicologica)
Migliori Università per Laurea magistrale in Psicologia del lavoro:
- Università di Torino (Corso di Laurea Magistrale in Psicologia del lavoro e dell’organizzazione)
- Università di Padova (Corso di Laurea Magistrale in Psicologia sociale, del lavoro e della comunicazione)
- Università di Palermo (Corso di Laurea Magistrale in Psicologia sociale, del lavoro e delle organizzazioni)
Migliori Università per Laurea magistrale in Psicologia per la formazione:
- Università di Verona (Corso di Laurea Magistrale in Psicologia per la Formazione)
- Università di Bari (Corso di Laurea magistrale in Psicologia)
Migliori Università per Laurea magistrale in Psicologia forense:
- Università di Torino (Corso di Laurea Magistrale in Psicologia criminologica e forense)
- Università di Roma “La Sapienza” (Corso di Laurea Magistrale in Psicologia giuridica, forense e criminologica)
- Università degli studi di Enna (Corso di Laurea in Psicologia clinica indirizzo criminologico)
Migliori Università per Laurea magistrale in Psicologia sociale:
- Università degli studi Milano, Bicocca (Corso di Laurea Magistrale in Psicologia sociale, economica e delle decisioni) – indirizzo lavoro
- Università di Parma (Corso di Laurea Magistrale in Psicologia dell’intervento clinico e sociale) – indirizzo clinico
- Università del Salento – Lecce (Corso di Laurea Magistrale in Psicologia dell’intervento nei contesti relazionali e sociali) – indirizzo psicosociale
- Università di Cagliari (Corso di Laurea Magistrale in Psicologia Clinica e di Comunità) – indirizzo psicosociale
Migliori Università per Laurea magistrale in Psicologia e sessuologia clinica
- Università dell’Aquila (Corso di Laurea Magistrale in Psicologia Applicata, Clinica e della Salute)
- Università degli studi di Roma (Corso di Laurea Magistrale in Psicosessuologia Clinica)
Altre università che offrono programmi di studi in psicologia in Italia:
- Università di Genova (Corso di Laurea Magistrale in Psicologia) – indirizzo generico clinico, lavoro e sviluppo
- Università di Chieti (Corso di Laurea Magistrale in Psicologia) – indirizzo generico neuropsicologia, lavoro, sociale e sviluppo
- Università di Trieste (Corso di Laurea Magistrale in psicologia) – possibili tre curricula Psicologia Cognitiva Applicata, Neuropsicologia e Psicologia Clinica, Psicologia Sociale e Psicologia dello Sviluppo.
Conclusioni su come scegliere l’università magistrale in base agli sbocchi lavorativi della laurea in psicologia
Considera che ogni laurea triennale in psicologia è adatta per accedere a tutte magistrali elencate, ma ci potrebbero essere degli sbarramenti per il punteggio di laurea. Per cui ti consiglio di fare la triennale più comoda alla tua residenza e poi fare la specialistica di due anni in quella che vuoi perseguire.
Se dovessi scegliere un ambito diverso per la magistrale, rispetto alla triennale, vorrà dire che correrai un po’ i primi mesi per rimetterti in pari. Ma non pensare di avere le idee chiare il primo anno di triennale, piuttosto cerca di capire cosa ti appassiona veramente durante la triennale e poi scegli la magistrale con cura e falla per bene! Pensando al lavoro che farai invece che ai voti che prenderai..
Considera che ogni programma di psicologia magistrale è unico, e ci sono tanto modi per valutare il punteggio di ogni ateneo ma è difficile valutare oggettivamente ogni singolo corso di studi. Pertanto, il mio concetto di migliori è assolutamente soggettivo.
Ti consiglio quindi di approfondire personalmente ogni corso di laurea esaminando soprattutto gli esami e i singoli programmi.
Se cerchi un sito che fornisce un’informazione generale su dove studiare psicologia in italia, clicca qui, nonostante questo non ti dia un’informazione dell’ambito specifico di tuo interesse ma solo una classifica degli atenei in generale. Un altro sito che ci da una classifica delle Migliori università di psicologia in Italia è questo.
Ma ribadisco il concetto espresso prima: approfondisci da solo i singoli corsi piuttosto che il punteggio.
All’inizio della triennale è difficile capire cosa ci piace davvero non avendo abbastanza nozioni. Io personalmente mi sono iscritto a psicologia convintissimo di fare il clinico e di odiare la psicologia del lavoro. Indovina cosa sto facendo adesso?

Conclusioni sugli sbocchi lavorativi della laurea in psicologia
Come avete visto non sono pochi gli sbocchi lavorativi della laurea in psicologia (e ne ho dovuti scartare alcuni più di nicchia per non rendere questo articolo troppo pesante).
Quasi tutti questi lavori inerenti al mondo della psicologia (eccetto quelli legati alle risorse umane) richiedono il completamento dei 5 anni accademici e l’iscrizione all’albo degli psicologi previo tirocinio abilitante.
Non ho neanche nominato l’albo B degli psicologi perchè è quasi totalmente inutile a qualsiasi pratica lavorativa. Forse lo è un po’ meno per i laureati alla triennale che lavorano in azienda, potendo somministrare test psicologici. Ma in ogni caso è veramente poca poca cosa e lo sconsiglio caldamente.
Spero di aver risposto alle più comuni domande in merito e di avervi chiarito le idee sui possibili sbocchi lavorativi della laurea in psicologia. Se così non fosse, scrivi pure un commento qui di seguito oppure direttamente al nostro indirizzo email gnothiseautondotblog@gmail.com.
Se ti è piaciuto l’argomento ti suggerisco di esplorare la nostra rubrica “Psicologia” che ha proprio l’obiettivo di aiutare chi non è del mestiere a comprenderne la complessità e le districate dinamiche.
In ogni caso…in bocca al lupo!
Dottor Niccolò Di Paolo